Lettera aperta del CRIPAE - FIERI A VITA per il Nostro Contributo .

Lettera aperta del CRIPAE per Eutelia Nel dubbio VotateVi sempre!!! Partiamo dal problema sociale più sentito in questi giorni nostri. La crisi economica che deriva dalla crisi Finanziaria e di Capitali che si riversa poi sui numeri dell’occupazione. Ma qui in Eutelia la situazione è diversa Il Capitale c’è, è Italiano ed è stato messo soprattutto con i Risparmi dei Piccoli Azionisti per più di 2⁄3 ed è stato Patrimonializzato in Azienda Eutelia. Abbiamo letto su alcune relazioni che in questi anni abbiamo investito 600mln€. Lo abbiamo fatto con i nostri risparmi nulla a che vedere con finanza creativa, siamo un azionariato popolare italiano. La nostra iniziativa imprenditoriale e quindi il nostro Capitale rappresenta un baluardo per la tutela dei Vostri posti di lavoro il Nostro Comitato riunisce i Piccoli Azionisti che da sempre hanno creduto e sono fieri di aver investito per infrastrutturare il nostro paese nell Asset fondamentale per crescita e sviluppo: La banda larga, la Rete in fibra ottica di Eutelia. Fin dal primo momento abbiamo capito che la tutela del Vostro lavoro e quindi del Nostro Investimento passa attraverso lo sfruttamento dell'Asset strategico della Rete in fibra ottica di Eutelia. Insomma non abbiamo scoperto nulla, Chi ha studiato un pò di economia conosce bene quali siano i Fattori della Produzione: la TERRA , il LAVORO ed il CAPITALE nelle proporzioni di Vostro gradimento. Speriamo che con Terra crescano migliori frutti. Purtroppo questi ultimi anni abbiamo vissuto parecchie disavventure che hanno evidenziato tutte le possibili negatività di questa azienda ma un elemento sono convinto sia stato di esperienza positiva : la Formazione del Gruppo, quella professionale rimane indiscutibile. Solo chi lavora in evidente stato di difficoltà porta con se un'esperienza sicuramente pesante ma che deve essere un bagaglio di conoscenze da cui attingere per il futuro. Come un marinaio che va per mare, solo quando si trova nei momenti pericolosi capisce l’importanza di avere uno scafo robusto e quale sia il bene prezioso che si possa perdere, qui sicuramente tutti i componenti hanno percepito il valore dello stare insieme e di remare per la stessa via. Quindi sicuramente finora i fattori Capitale&Lavoro non sono mancati , oggi speriamo di imbarcarre con Noi Imprenditori già del settore che vogliano aiutarci a condurre insieme questa Nave Eutelia, Tutta insieme senza scialuppe di salvataggio privilegiate. Son convinto che sapranno farlo al meglio, utilizzando le risorse umane di Chi ha costruito Eutelia in questi anni, perchè parlano la stessa lingua ed hanno stessi valori culturali e umani, famiglia ed impresa. I primi ad investire su di Noi dobbiamo essere sempre Noi stessi, i veri protagonisti del Nostro futuro, non Ci si può tradire. Nel dubbio VotateVi!!! Auguriamo a tutti Noi un futuro sostenibile di sviluppo e crescita. Torneremo nelle posizioni che Eutelia merita. Grazie Il Cripae P.s. sono graditissimi i commenti e riflessioni questo spazio va inteso anche come un contributo per i dipendenti Eutelia di tutte le sedi affinche possano responsabilizzarsi in un momento particolare

lunedì 31 agosto 2009

AdC 2 X 1 sovrapprezzo azioni a 2.93€ circa

Premesso che:
l’aumento di capitale è di 16 milioni di Euro
..... gli Amministratori rilevano anche che, a seguito del peggioramento della redditività attesa della capogruppo per i prossimi 12 mesi nel piano industriale aggiornato (11,9 milioni di euro a livello di EBITDA, contro i circa 23,5 milioni previsti nel vecchio piano)

Per far entrare un AMICO(a voi la scelta: Competitor o Banca):
-Potrebbero stimare l'azienda SOLO 50mln€(ebitdaX4 assurdo sarebbe regalata!!!!!!!! fattura minimo 200mln)
-emetterebbero 30,769231mln di azioni (16mln€/0,52)
-costo sottoscrizione 2,93
- 1,35 prezzo post AdC
-96,187mln di azioni
-129mln€ la capitalizzazione

SE IL COSTO DI SOVRAPPREZZO AZIONE NON È ALMENO 5/6€ PER AZIONE LE SOTTOSCRIVIAMO TUTTE NOI

FATTI DI RILIEVO AVVENUTI DOPO LA CHIUSURA DEL SEMESTRE

In data 13 Luglio 2009 secondo quanto già previsto nel Piano Industriale e Finanziario, viene perfezionato l’accordo con Aereo 2 Sp z.o.o. per la vendita della controllata Mobyland , operatore mobile con sede in Polonia .
L’accordo prevede la cessione della totalità delle quote detenute da Eutelia e conferma il progetto di rifocalizzazione sul mercato delle Telecomunicazioni in Italia.
Il prezzo di cessione è pari a 13 milioni di Euro, di cui 11 già versati e gli ulteriori 2 milioni entro i prossimi 2 mesi.
Eutelia potrà beneficiare altresì di una clausola di aggiustamento prezzo contemplata nell’accordo che prevede un ulteriore pagamento fino a 1,6 milioni di euro (6,8 milioni PLN) grazie all’avvenuta terminazione di alcuni contratti presenti in Mobyland.
In data 31 luglio 2009 la società ha sottoscritto con Omega S.p.A. un preliminare di vendita avente per oggetto l'immobile sito in Roma alla via G.V. Bona 67.
Il valore di cessione indicato in detto preliminare è pari a Euro 24,5 milioni e sarà pagato dal promittente acquirente in parte (Euro 13,6 milioni) mediante accollo del residuo muto a suo tempo concesso dalla Banca Intesa, in parte (Euro 10,4 milioni) mediante bonifico bancario o, anche in parte, mediante liquidazione per conto di Eutelia di partite debitorie verso fornitori. Il termine ultimo per la formalizzazione in atto pubblico della cessione è stato concordemente fissato nel giorno 15 ottobre 2009.
Per quanto attiene all’aumento di capitale di 16 milioni di Euro previsto entro il 2009, si precisa che lo stesso, potrebbe essere sottoscritto, per la parte inoptata, anche con la modalità citata al punto 6.4
Pagamento da parte di Agile del debito tributario oggetto della cessione di ramo di azienda per residui Euro 19,2 mln, entro i termini previsti dal contratto

EUTELIA:EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE


RELAZIONE SEMESTRALE EUTELIA 2009
A seguito dell’uscita dal business dell’IT, il Consiglio di Amministrazione ha elaborato e approvato l’aggiornamento del Piano Industriale finalizzato a fissare gli obiettivi industriali ed economici del riposizionamento di Eutelia sul core business delle Telecomunicazioni.
I punti su cui tale piano si basa e sui quali si incentrerà l’evoluzione della futura gestione sono i seguenti:
Focalizzazione nel settore delle TLC a maggiore redditività, sia sul mercato Retail che su quello Wholesale, Corporate e PMI, tramite l’offerta di servizi dedicati (reti integrate voce-dati);
• Rafforzamento della posizione sul mercati Wholesale internazionale e prepagato;
Contrattualizzazione e startup attività Operatore MobileVirtuale
• Capitalizzazione dei trend di crescita nel settore PMI dei servizi VoIP;
• Sviluppo di sinergie in ambito infrastrutturale con i nuovi soggetti del mercato italiano delle TLC (operatori Wimax e Operatori mobili virtuali);
• Rafforzamento della posizione nel mercato wholesale, integrando l’offerta con soluzioni applicative e di data center;
• Diminuzione dei costi operativi anche attraverso la razionalizzazione delle sedi aziendali.

La ritrovata centralità del settore delle Telecomunicazioni nella strategia Eutelia ha l’obiettivo di invertire la tendenza di fatturato decrescente del primo semestre. A tal fine sono in via di attuazione, già dal mese di luglio, iniziative mirate a supportare la creazione di valore, con attenzione particolare a:
- sostegno/mantenimento e incremento delle quote di mercato e della generazione di fatturato
- finalizzazione della nuova struttura organizzativa
- razionalizzazione dei costi
Le attività saranno volte ad una rifocalizzazione di tutte le strutture operative sul mercato Business (sui segmenti PMI e Corporate) e Wholesale Nazionale e la ripresa della crescita nel settore Wholesale Internazionale.
Il maggiore focus commerciale (sulle aziende), consentirà una crescita dei servizi dedicati (reti integrate voce-dati, servizi di data center e soluzioni applicative) sui quali Eutelia può far valere qualità note ed apprezzate dal mercato, di personalizzazione e cura del Cliente in tutte le fasi di
realizzazione e di gestione dei servizi.
Il nuovo assetto aziendale consentirà anche il rilancio dell’importante segmento Wholesale nazionale (sul quale Eutelia ha già uno dei portafogli di offerta più completi del mercato) e dei servizi a valore aggiunto.
Lo sviluppo dell’offerta e delle reti di vendita prevede:
- Semplificazione del portafoglio offerta retail con l’obiettivo di valorizzare al meglio la Customer Base esistente e di sviluppare i segmenti strategici;
- Integrazione del portafoglio servizi con soluzioni di accesso broadband innovative e con soluzioni applicative (Eutelia Open System);
- Sviluppo servizi e soluzioni integrate per le medie e grandi imprese (Connettività, Soluzioni di fonia avanzata, Servizi di Assistenza e di Monitoraggio, Soluzioni applicative, Servizi di Data Center);
- Rafforzamento della posizione raggiunta nel settore del prepagato attraverso lo sviluppo di servizi aggiuntivi sui prodotti esistenti ed il potenziamento dei canali di vendita;
- Startup Mvno;
- Recupero di posizioni nel mercato wholesale nazionale dati, voce ed infrastrutture attraverso l’integrazione dell’offerta con nuove soluzioni a pacchetto ed infrastrutturali;
- Sviluppo e rilancio dell’offerta wholesale sul mercato dei servizi a valore aggiunto;
- Sviluppo sinergie con i nuovi soggetti del mercato italiano (Operatori Wimax e Mvno’s) al fine di posizionarsi come Operatore wholesaler infrastrutturato ed integrare l’offerta (access e mobile prepaid);
- Sviluppo nuovi canali di vendita sui segmenti indirizzati e orientamento di quelli esistenti sul nuovo portafoglio servizi.
Arezzo, 28 agosto 2009 Per il Consiglio di Amministrazione
Il Presidente
Leonardo Pizzichi

sabato 29 agosto 2009

Semestrale Eutelia semplicemente Ottima.





EUTELIA ha ceduto la parte IT quindi bisogna guardare all'EBITDA della sola TLC per tenere sotto stretto controllo la gestione del cashflow.... partendo col secondo semestre da PFN-58,7 ma credo che Martedì 1 Settembre 2009 ci comunicheranno essere risanata a -45.

Il 1° Trim avevamo un EBITDA + 4,173 e siamo arrivati al 30giugno2009 a +11,187, si desume 2°trim2009 EBITDA +7mln. CON FATTURATI TRIMESTRALI 50MLN€.
Proiettando il TUTTO ad un anno avremo:
Fatturato 200mln
EBITDA 28 OVVERO 14%
PFN al 31dic2009 -58,7-7-7= -44,7 Senza altre Dismissioni!!!!!
CAPITALIZZAZIONE FINALE al 31Ago2009 prezzo 0.6*65.4mlnpezzi=40mln€+PFN58 fa 100mln€circa

GIUDIZIO FINALE
ENTRO FINE ANNO IL il punto di pareggio o break even point come sussurrato da alcune Fonti è alla portata della Farfallina EUTELIA.

SENTITAMENTE CON PROFONDA STIMA RINGRAZIO IL MANAGEMENT DI EUTELIA

VS BOATRADE

PS:
Sorpresa tra le pieghe della semestrale:
Alla luce del nuovo scenario, il Consiglio di Amministrazione ha elaborato ed approvato un
aggiornamento del Piano Industriale 2009-2012, confermando tuttavia le linee guida dello stesso, ed in
particolare:

Focalizzazione del business aziendale sul segmento delle Telecomunicazioni (TLC)
• Forte razionalizzazione dei costi operativi a seguito della semplificazione del perimetro aziendale
Cessione degli asset non strategici (in particolare delle partecipazioni estere) e progressiva alienazione degli immobili di proprietà
realizzazione, entro la fine del corrente esercizio, di un aumento di capitale di 16 milioni di Euro.
Personalmente prevedo
Prossime plusvalenze(dopo aver accontentato ed accantonato le dispute con i Revisori , svalutato il possibile le partecipazioni estere;)) o AdC credo da plusvalenze perchè l'autorizzazione per AdC mi pare fosse scaduto a Maggio2009

Infatti qsti 16 sarebbero quelle da Me stimati ben 19 mln€[/URL]
+7 (Eda)
+8 (netcom liberia)
+4 (alphatelecom)

molti indizi danno conferme alle mie Hp:bow::bow::bow:

venerdì 28 agosto 2009

Eutelia Voip , Fring in Turchia

http://www.ensonhaber.com/teknoloji/221359/fring-ile-cebiniz-sosyallesecek.html

Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori

Significa una preghiera ad assumersi a catena le proprie DEBiti/Responsabilità.....
Tiscali tra 10/ 15 anni rimetteranno i LORO debiti ai Loro CREDITORI ?

AVRANNO UN EBITDA DI 75MLN€ E UN DEBITO DI 600MLN€!!!!!! TTIIIIISSSCCCCAAALIIIII


CAGLIARI (MF-DJ)--Tiscali ha chiuso il 1* semestre con un risultato netto negativo per 402,8 mln, prevalentemente a seguito dell'impatto del risultato della cessione della controllata nel Regno Unito (per circa 345 mln).

I ricavi del gruppo, si legge in una nota, si sono attestati a 151,6 mln (164,5 mln nel 1* semestre 2008). La redditivita' e' in crescita con un Ebitda rettificato prima degli accantonamenti di 48,4 mln (+34% rispetto all'Ebitda rettificato di 36,2 mln nel 1* semestre del 2008). La redditivita' in percentuale dei ricavi risulta in crescita del 10%, attestandosi al 32% nel 1* semestre 2009 rispetto al 22% del 1* semestre 2008. L'Ebit al netto degli accantonamenti, svalutazioni e dei costi di ristrutturazione, e' positivo per 10,9 mln sostanzialmente in pareggio rispetto al dato comparabile del 2008.

Il risultato delle attivita' in funzionamento, negativo per 40,2 mln, riflette oneri finanziari netti per 39,7 mln e imposte sul reddito per circa 11,4 mln, legati principalmente allo storno di imposte anticipate contabilizzate sulla controllata Fiscali International Bv.

Al 30 giugno 2009, il gruppo ha disponibilita' liquide complessive per 29,1 mln, a fronte di [B][SIZE="6"]una posizione finanziaria netta negativa per 607,9 mln [/SIZE][/B](601,1 mln al 31 dicembre 2008 riferita alle sole attivita' in funzionamento). La variazione della posizione finanziaria netta rispetto a dicembre 2008 e' influenzata principalmente dalla variazione del perimetro di consolidamento e dagli interessi pagati capitalizzati e consolidati sul debito dei Senior Lenders (32,2 mln).

[B]Le attivita' non correnti al 30 giugno 2009, pari a [SIZE="4"]231[/SIZE],5 mln, sono inferiori rispetto al 30 giugno 2008 ([SIZE="6"]890[/SIZE],9 mln)[/B]. Cio' e' imputabile principalmente alla variazione del perimetro di consolidamento (TiNet e UK) e allo storno dell'ammontare per imposte anticipate contabilizzato su Tiscali International Bv (10,5 mln). Le attivita' correnti al 30 giugno 2009 ammontano a 183,6 mln (258,1 mln al 31 dicembre 2008). Le passivita' non correnti al 30 giugno 2009 sono pari a 133,4 mln (229,7 mln al 31 dicembre 2008). Le passivita' correnti ammontano a 797,1 mln (949,1 mln al 31 dicembre 2008). com/ste

martedì 25 agosto 2009

Non c'e' accordo tra Deutsche Telekom ed i competito per l'ingrosso sull'accesso VDSL.

Non c'e' accordo tra Deutsche Telekom ed i competito per l'ingrosso sull'accesso VDSL.
VATM, Breko VDSL access talks with DT end unsuccessfully: CommsUpdate : TeleGeography Research.


VATM, Breko VDSL access talks with DT end unsuccessfully The German Competitive Carriers Association (VATM) and German broadband providers association Breko have failed to come to an agreement with the country’s incumbent telco Deutsche Telekom (DT) over access to its VDSL network, according to Breko. The association’s CEO Dr. Stephan Albers and VATM CEO Juergen Grutzner criticised DT’s lack of cooperation on the matter and called for Germany’s network regulator, the Federal Network Agency (FNA), to develop a framework with fair and competitive prices to provide incentives to invest in further broadband expansion. Alternative operators require an agreement for access to the incumbent’s VDSL network to deploy their own service. According to CommsUpdate, local telecoms operator Vodafone Germany and ISP 1&1 successfully negotiated VDSL resale deals with DT in July of this year.

VATM, Breko colloqui di accesso VDSL, con il fine di DT, senza successo, il tedesco Competitive Carriers Association (VATM) e fornitori di banda larga in Germania associazione Breko non sono riusciti a raggiungere un accordo storico con il paese del settore telecomunicazioni che Deutsche Telekom (DT) per l'accesso alla propria rete VDSL, secondo Breko. The association's CEO Dr. Stephan Albers and VATM CEO Juergen Grutzner criticised DT's lack of cooperation on the matter and called for Germany's network regulator, the Federal Network Agency (FNA), to develop a framework with fair and competitive prices to provide incentives to invest in further broadband expansion. L'amministratore delegato dell'associazione Dr. Stephan Albers e VATM CEO Juergen Grützner DT ha criticato la mancanza di cooperazione in materia di regolamentazione e ha chiesto che la Germania di rete, la Federal Network Agency (FNA), per sviluppare un quadro con prezzi equi e competitivi per fornire incentivi a investire nelle un'ulteriore espansione della banda larga. Alternative operators require an agreement for access to the incumbent's VDSL network to deploy their own service. Gli operatori alternativi richiedono un accordo per l'accesso alla rete dell'operatore storico VDSL, per distribuire il proprio servizio. According to CommsUpdate, local telecoms operator Vodafone Germany and ISP 1&1 successfully negotiated VDSL resale deals with DT in July of this year. Secondo CommsUpdate, operatore locale di telecomunicazioni Vodafone Germania e ISP 1 & 1 negoziato con successo le offerte di rivendita VDSL con DT, nel luglio di quest'anno.

venerdì 21 agosto 2009

EuteliaVoiP: come avere un numero di telefono fisso gratis e online


EuteliaVoiP: come avere un numero di telefono fisso gratis e online

Il canone Telecom costa troppo. Ma hai una urgente necessità di registrare un numero di telefono fisso nella tua abitazione. Ci sarebbe un modo, anche questa volta, per crearlo gratis? Ebbene si. Vediamo come!

Grazie a EuteliaVoip potrai finalmente liberarti dai costi fissi della linea telefonica. Dovrai semplicemente registrarti compilando i tuoi dati.
Telefona usando il computer

Puoi farlo prelevando un semplice programma gratuito (Download Software Phone), che andrà correttamente configurato con i parametri necessari che ottieni con l’attivazione del servizio EuteliaVoip.
Telefona usando un apparecchio telefonico

Usando un telefono Voip (anche portatile) se abbinato ad un Gateway Voip. Puoi acquistare il tuo telefono Voip o il tuo Gateway e molto altro direttamente nello EuteliaVoip Shop. E poi se ti serve un aiuto in più per la corretta configurazione degli apparati voip, puoi consultare anche la ricchissima sezione dedicata alla Configurazione Apparati.
Inoltre…

Il servizio EuteliaVoip utilizza una tecnologia aperta basata sul Protocollo Sip il quale rende il network compatibile con la quasi totalità di telefoni, centralini ed apparati Voip di qualsiasi marca. Puoi trovare telefoni e Gateway Voip a prezzi molto convenienti nella sezione EuteliaVoip Shop ed i manuali di configurazione nella sezione Configurazione Apparati.Infine ricorda che le chiamate tra le numerazioni geografiche del network sono gratuite mentre le chiamate verso reti telefoniche tradizionali, cellulari e gli invii dei fax, usufruiscono delle vantaggiose tariffe qui elencate.

giovedì 20 agosto 2009

Se Boatrade Fosse Ammiraglio d' Italia.....

SICURAMENTE AVREBBE PIÙ A CUORE LE SORTI DEI PROPRI SUDDITI
.....
Sapendo che per far ripartire l'economia necessariamente devo innovare le infrastrutture
Sapendo che La Rete Telematica è e sarà tra le infrastrutture più importanti , comprende anche qlla dei trasporti (i dati sostituiranno le cose e persone)
Sapendo che La Rete Telematica deve essere ristrutturata e la Copper non ha futuro (sarà come spender INUTILMENTE annualmente per la manutenzione di un'auto vecchia da dover rottamare)
Sapendo che La Rete Telematica più importante è la DORSALE IN FIBRA (lo Scheletro con le ARTERIE Principali)
Sapendo che La Rete Telematica per le Sue Parti PERIFERICHE, avrà attualmente costi insostenibili per il programma in FTH Fiber To The Home, pertanto sarà in WIRELESS (Wi-Max, WI_FI, LTE, HSPDA,HUMTS etc)
Sapendo che La Rete Telematica COPPER è in Mano agli Stranieri (Americani GS, e Spagnoli TELEFONICA, e Banche ITALIANE)
Sapendo che La Rete Telematica COPPER è irreparabilmente indebitata
::::::::

SE DOVESSI SCEGLIERE, CHI AFFONDARE, SE FAR FALLIRE EUTELIA O LO STRANIERO IN CASA, TELECOM ?......


NON AVREI DUBBI SU CHI SACRIFICARE

abbiamo gestori tutti posseduti dall’estero, senza protagonisti nazionali .... EUTELIA È TUTTA ITALIANA..... BUY ITALY!!!!!!

Cellulare caro, destino amaro 13/08/2009

Non è la storia di una “normale” fregatura per i consumatori, è una tragedia nazionale. Noi siamo il Paese con la più alta densità mondiale di telefoni cellulari (più di 150 ogni 100 abitanti), ma paghiamo il traffico oltre la media dei Paesi industrializzati (fonte Ocse). Un non senso economico, che però è niente rispetto


alla più umiliante sconfitta: partimmo con un gran vantaggio e ci ritroviamo senza operatori nazionali. Chi vorrà raccontare le tappe del declino, non potrà saltare il capitolo delle telecomunicazioni.
Se si guarda solo l’andamento delle tariffe telefoniche, con riferimento esclusivo al nostro mercato nazionale, sembra che le cose non potrebbero andare meglio, con un calo progressivo che contrasta la crescita dell’indice dei prezzi. Ma se si confronta quel che è avvenuto in Italia con quello che è avvenuto ed avviene in Paesi direttamente paragonabili (non lo sono gli Stati Uniti, per ragioni tecniche) il sorriso appassisce. Visto che ci sono più gestori, quindi siamo in un regime di concorrenza, qualcosa di profondo non funziona. L’autorità di controllo non ha fatto al meglio il proprio dovere, le tasse governative sugli abbonamenti distorcono il mercato, il mancato via libera ai gestori virtuali (che non dispongono di rete propria e portano la concorrenza nel settore dei servizi) è stato un costoso regalo alle compagnie esistenti. Noi tutti, che paghiamo troppo il nostro telefono cellulare, dobbiamo ringraziare il legislatore, il governante e gli arbitri. Questo, però, non è il lato peggiore.
Nel 1990 eravamo all’avanguardia in Europa, vale a dire nel mondo. La penetrazione dei cellulari era superiore solo in alcuni Paesi scandinavi, dove, però, la poca densità della popolazione e le condizioni climatiche avevano sconsigliato la diffusione dei cavi e favorito le reti in radiofrequenza. Non solo eravamo in anticipo, ma avevamo un campione nazionale, quotato in Borsa e controllato dallo Stato, per il tramite della finanziaria Stet. Si chiamava Sip, la Tim non era ancora nata. Da allora in poi sono successe tre cose, equivalenti a tre offese agli interessi nazionali: 1. la concessione al secondo gestore, Omnitel, facente capo alla Olivetti, fu data, dal governo Ciampi, in omaggio ad equilibrismi di potere economico e politico, non per meriti o reali promesse di mercato; 2. Telecom Italia fu privatizzata, ministro del tesoro sempre Carlo Azelio Ciampi, con regole che, immediatamente dopo, furono tutte clamorosamente violate, inoltre fu venduta per fare cassa, senza strategia di mercato ed apertura reale alla concorrenza; 3. il colpo mortale arriva con la scalata illegale, avviata da una cordata radicata all’estero, con soggetti che rimangono ancora oggi sconosciuti, e favorita dal governo dell’epoca, presideuto da Massimo D’Alema. Tre pietre tombali.
Oggi ci ritroviamo ad essere un Paese di consumatori non produttori, che usa massicciamente la telefonia cellulare, ma non dispone della larga banda, quindi dei servizi più moderni e necessari a rendere dinamico il sistema produttivo. Ma abbiamo gestori tutti posseduti dall’estero, senza protagonisti nazionali, con la stessa Telecom Italia trasformata da gallina dalle uova d’oro in pollo indebitato, talché gli spagnoli di Telefonica posseggono la maggioranza relativa nella scatola di controllo (Telco), in attesa di deglutire il boccone o rigurgitarlo, a favore di altri stranieri. L’indotto tecnologico quasi inesistente.
Tenere le tariffe alte allo scopo di tutelare dei protagonisti nazionali non è una bella cosa, ma almeno ha un senso. Gravare, invece, sulle tasche dei cittadini allo scopo di tenere in equilibrio conti aziendali di chi ha fatto troppi debiti, arricchendo investitori stranieri, è sospetta follia. A questa seconda dottrina ci siamo allineati, da anni.
Mi ha colpito la superficialità con cui molti hanno commentato, o semplicemente riportato, i dati Ocse. Se si somma quel che ciascuno di noi paga di troppo a quel che è stato sottratto al patrimonio nazionale, si ha il totale della più grande rapina effettuata. Ma senza troppo scandalo, anzi, con qualche prezzolato applauso.

Is the broadband connections will increasingly depending on new fibre-optic and wireless technology, not copper.

L'Economist sulla rete fissa: tra degrado e necessità di fibra.

Se n'e' accorto anche l'Economist.

Quanto ci vorra' per Panorama o l'Espresso ?

The decline of the landline: Unwired | The Economist.

The phone network is thus not just a technical infrastructure, but a socioeconomic one. The more Americans abandon it to go mobile-only or make phone calls over the internet, the more fragile it becomes: its high fixed costs have to be spread over ever fewer subscribers.

If the telephone network in New York State were a stand-alone business, it would already be in bankruptcy. In recent years it has lost 40% of its landlines and revenues have dropped by more than 30%.

But copper landlines are now an obsolete technology. Telephony, once the mainstay of the industry, is just one service that can be offered over broadband connections, which will increasingly depend on new fibre-optic and wireless technology, not copper.

Rather than trying to keep a 19th-century technology alive, America’s telecoms rules must be updated to foster the roll-out of this new, 21st-century infrastructure

mercoledì 19 agosto 2009

Il FEUDALESIMO DELL'OPEN ACCESS:Eutelia e gli altri OLO pagano Dazio a TELECOM ITALIA

Ad oggi se non sei in unblinding da Telecom paghi 10€ in fattura e altri 10 li mette l'Operatore qndi ando il cliente paga 40€ l'operatore ha un vero Arpu della metà 20€ mentre se avesse la connessione libera sarebbe 40 il DOPPIO!!!!

Gentile Cliente,
in riferimento alla Sua richiesta di informazioni riguardo la voce "opzione taglia il canone",desideriamo informarLe che l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, con Delibera n. 34/06/CONS del 22 febbraio 2006 ha riconosciuto a Telecom Italia il diritto di applicare uno specifico canone aggiuntivo per l'affitto della linea telefonica impiegata dagli operatori terzi per fornire il servizio ai propri clienti che non dispongono di un contratto di abbonamento telefonico di base.
In ottemperanza alle disposizioni normative, Eutelia si vede costretta, suo malgrado,a dover richiedere ai Clienti che dispongono di un servizio Eutelia erogato su una linea adibita alla sola trasmissione dati ADSL, su cui non è presente il servizio telefonico Telecom Italia, il suddetto canone mensile.Per ulteriori chiarimenti il Servizio Clienti è a sua completa disposizione.
Tel 199 44 00 44 / 800.98.42.00
Fax:800.031.133
E-mail:servizioclienti@eutelia.it

Cordiali saluti
Servizio Clienti

lunedì 17 agosto 2009

Il piano prevede 31mln€ cessione assets non strategici siamo a 13/20 certi

La posizione finanziaria netta consolidata, al 30 giugno 2009, è pari a -58,7 milioni di Euro


-58
+13 (Mobyland)
+7 (Eda)
+8 (netcom liberia)
+4 (alphatelecom)
=-26pfn accettabile tenendo conto di cash-flow positivi dal 1/07/09 in poi.....

Euro 9.801 migliaia interamente costituiti dal costo della Eda Enterprise S.p.A.(In data 5 febbraio 2008 Eutelia ha ceduto alla correlata Simec S.r.l. la totale partecipazione detenuta nella EDA Enterprise S.p.A. in liquidazione ad un prezzo di Euro 2 milioni. La vendita prevede inoltre un meccanismo di aggiustamento prezzo positivo e negativo connesso all’importo che sarà incassato dalla curatela fallimentare della Enterprise Digital Architects

Vitrociset: acquisisce Eda
Operazione da 28 milioni di euro
(ANSA) - ROMA, 26 GIU - Vitrociset ha perfezionato l'acquisizione di Eda (Enterprise Digital Architects) per 28 milioni di euro.


Mobyland, già comunicata al mercato in data 13 luglio 2009, che permette un miglioramento della posizione finanziaria netta per Euro 13 mln

al VALORE DI COSTO EDA 7 +Netcom Liberia 16al40%+2=8 +Nigeria...+Alphatelecom 4/5+Electronet....+...altri paese e diritti di uso software etc=19

Eutelia pronta a lasciare il mercato Uk
• Dopo la cessione delle attività industriali di Infonnation Technology, Eutelia vuole razionalizzare la propria filiera produttiva.
«Puntiamo a uscire entro l'anno dal mercato inglese e dalla Li- beria, aree che non valutiamo più di nostro interesse», spiega a MF-Milano Finanza il presidente del gruppo aretino, Leonardo Pizzichi. Novità in vista anche in Polonia, dove Eutelia punta a realizzare un'alleanza strategica per irrobustirsi sul fronte industriale. In ogni caso la società vuole concentrarsi soprattutto sull'Italia dove verranno attuate razionalizzazioni e verifiche dei
costi con l'obiettivo di sviluppare il settore corporate. «Alla luce della cessione dell'lT pensiamo di poter chiudere l'esercizio con
I numeri positivi anche se dovremmo ancora registrare una perdita
», spiega Pizzichi. La cessione del comparto IT (ufficializzata lunedì
scorso) è avvenuta attraverso la vendita a Omega del 100% della propria controllata Agile srl per 96 mila euro. li perimetro ceduto comprende anche circa 6 milioni di euro di debito finanziario accollato dall'acquirente

martedì 11 agosto 2009

NON VEDO CHI PUò INVESTIRE SULLA RETE: Telecom? Telco cerca 3 miliardi di euro

Telecom, Telco cerca 3 miliardi di euro
Il Sole24Ore ha analizzato il bilancio dell'azionista di riferimento di Telecom Italia. In caccia di 3 miliardi di euro
TAG: telecom italia
QUOTAZIONI: TELECOM ITALIA
Mauro Introzzi martedì, 11 agosto 2009 - 11:50
Sotto i riflettori Telecom Italia e la sua controllante, Telco, oggi sotto la lente del Sole24Ore.Nella parte “Finanza & Mercati” il quotidiano economico parla di quanto è emerso dal bilancio (chiuso al 30 aprile) della holding creata da Telefonica, IntesaSanpaolo, Mediobanca, Generali e Sintonia-Benetton che possiede il 24,5% del capitale del gruppo telefonico di Franco Bernabè.La finanziaria, in seguito alla svalutazione della partecipazione ha dovuto azzerare le riserve e abbattere il capitale per perdite. Il prezzo di carico unico è passato da 2,695 a 2,2 euro per azione (ancora più del doppio rispetto ai prezzi attuali), per un controvalore sceso da 8,835 a 7,213 miliardi di euro. La perdita è così stata di 1,662 miliardi di euro, con l’incasso dei dividendi che non ha compensato gli oneri finanziari ed altre spese di gestione finanziaria.Ora Telco deve pensare al nodo del rinnovo delle sue linee di credito, visto che il grosso dei finanziamenti arriverà in scadenza a cavallo della fine del 2009 e l’inizio del 2010. In particolare sono prossimi a scadere la linea di credito da 1,1 miliardi di euro con Mediobanca e IntesaSanpaolo, di dicembre 2009, e il debito con Unicredit, 1,7 miliardi di euro da chiudere a gennaio 2010. In altre parole Telco dovrà racimolare 2,8 miliardi di euro, o rifinanziando il debito o recuperando risorse tra i suoi soci.Nei giorni scorsi il colosso telefonico ha diffuso la sua semestrale. La prima metà dell’anno si chiusa con ricavi per 13,95 miliardi di euro, in calo del 5,8% rispetto ai 14,81 miliardi realizzati nella prima metà dello scorso esercizio. A parità di perimetro di consolidamento la flessione sarebbe stata del 3,8%. Il margine operativo lordo si è attestato a 5,67 miliardi di euro, in aumento del 3,1% rispetto ai 5,5 miliardi registrati nel primo semestre del 2008. Di conseguenza, la marginalità è salita dal 37,2% al 40,6%.L’utile netto si è attestato a 964 milioni di euro, in calo di 153 milioni rispetto agli 1,12 miliardi dei primi mesi dello scorso esercizio. A fine giugno l’indebitamento netto di Telecom Italia ammontava a 35,19 miliardi di euro, in aumento di quasi 700 milioni di euro rispetto ai 35,4 miliardi di fine marzo. Il costo del debito è sceso al 5,6%, rispetto al 6% di fine 2008. Immediate le reazioni degli addetti ai lavori. Che hanno comunque evidenziato (mediamente) che i conti erano in linea con le attese.

venerdì 7 agosto 2009

Trattasi di Risorsa sempre più SCARSA, di MERCE sempre PIÙ PREZIOSA : LA RETE IN FIBRA ed i suoi accessi

Wind e Fastweb siglano un accordo per la condivisione delle infrastrutture di rete. Lo comunicano le due società in una nota diramata questa mattina, nella quale specificano che il deal è in particolare orientato ai siti di unbundling ed alla fibra ottica. Il protocollo d'intesa mira, infatti, a razionalizzare i costi di rete a seguito delle recenti decisioni sul canone unbundling. Dopo i recenti incrementi nei costi del canone dell'unbundling, applicate da Telecom Italia, gli operatori alternativi di rete fissa hanno difficoltà ad avviare ulteriori investimenti nelle aree non direttamente coperte dalla loro rete con conseguente danno per lo sviluppo della concorrenza nella telefonia fissa. Con questo accordo - prosegue la nota - le due aziende veicoleranno richieste congiunte di apertura del servizio di accesso in unbundling a Telecom Italia. Inoltre, l'accordo comprende la rispettiva cessione di diritti d'u so di infrastrutture civili, fibra ottica spenta e altre forme di capacità di trasporto per la realizzazione dell'accesso a siti di interesse, quali anche le BTS.

Redazione Finanzaonline (redazione@finanzaonline.com

giovedì 6 agosto 2009

FASTWEB ci Tenta 3 volte Tanto.....

Fastweb: nel I sem. utile netto a 17,9 mln di euro, confermata guidance per il 2009

Nei primi sei mesi del 2009 Fastweb ha riportato un utile netto di 17,9 milioni di euro rispetto alla perdita di 14,9 milioni del primo semetre 2008. Come informa la società di tlc in una nota, il giro d'affari è salito del 13% a 918,8 milioni.
Nel semestre in esame il margine operativo lordo (ebitda) di Fastweb è stato pari a 265 milioni di euro con un incremento dell'8% rispetto ai 245 milioni del corrispondente periodo 2008, mentre l'ebit si è attestato a 70,8 milioni, in rialzo rispetto ai 46,1 milioni registrati l'anno passato. Fastweb conferma la guidance per il 2009.


Redazione Finanzaonline (redazione@finanzaonline.com

Buy Italy as like Buy Eutelia




Stiamo come gli alberi le foglie..... ma noi siamo il fusto ed i rami.... per cui interessa solo che ritorni la Linfa-Cashflow...... nell'attesa c'è chi dice che ci rimarremo secchi:bow::bow::bow:Con Settembre ho un'Ambizione proporre la connettività Eutelia alle Comunità local-nazionali e realtà lavorative Aziendale che conosco.


Sarà il mio personalissimo Buy-Italy:censored:




AGRIAZZURRA.......

Dedicata ad ABAE

Poesia di un albero

Siamo qui per crescere e diventare alberi
Sotto l'ombra di altri alberi impariamo ad amare il sole
Nella solitudine della nostra ombra il sole ci dona la sua luce
Ma solamente nella profondità delle radici
scopriamo che la terra unisce i nostri cuori
(Testo di autore non noto!)

mercoledì 5 agosto 2009

Con 10 mln€ si cinnettono le province le Province di Arezzo, Lucca, Massa Carrara e Pistoia

venerdì 13 marzo 2009
Internet in banda larga in tutta la Toscana

Entro il 2009 internet in banda larga anche nei comuni montani, nelle aree rurali e in alcune zone urbane dove ancora oggi si segnalano difficoltà di connessione.
Il digital divide (cioè l’esclusione dai servizi on line a distanza) ostacola in Toscana la competitività di molte aree penalizzando oltre 400.000 cittadini e 30.000 piccole e medie imprese.
L’obiettivo di mettere “tutti i toscani in rete” sarà raggiunto grazie ai finanziamenti del POR-CReO che interviene con 20 milioni di euro. La Regione e l’Europa insieme per garantire a tutti i cittadini toscani pari opportunità e stessi diritti. Nessuno escluso dall’accesso a servizi sempre più importanti per la persona, la famiglia, il lavoro, l’attività delle imprese come inviare e ricevere e-mail, telefonare e fare videoconferenze, studiare, cercare informazioni, lavorare da casa o promuovere la propria attività, contattare gli uffici della pubblica amministrazione.
Gli operatori delle telecomunicazioni che con i loro progetti porteranno la banda larga in tutto il territorio regionale sono stati selezionati attraverso un avviso pubblico.
Telecom è risultata vincitrice per i lotti delle province di Grosseto, Siena e Prato; Nettare per Pisa e Livorno; Eutelia per Arezzo, Lucca, Massa Carrara e Pistoia; un raggruppamento di imprese, A.T.S. Connoi, per il Circondario Empolese Val d’Elsa.
I lavori sono in corso e in alcuni comuni il servizio è già operativo. Tutti i cittadini interessati hanno la possibilità di seguire gli interventi di attivazione.
Informazioni e chiarimenti possono essere richiesti telefonando al Numero Verde 800 860070.
E' possibile segnalare la mancanza di copertura della banda larga, inoltrare richieste e osservazioni riempiendo il modulo direttamente dalla pagina http://web.rete.toscana.it/BandaLargaStatico/ cliccando su "accedi al modulo" nel box "invia una segnalazione".
Notizie più dettagliate e approfondimenti cliccando l'etichetta bandi in attuazione e visitando il sito www.e.toscana.it


Assegnati lavori per la banda larga in tutta la Toscana:
Eutelia vince 4 province. 8.5 milioni di euro di contributo pubblico

Si è tenuto a Firenze il 27 marzo 2008, presso la Sala Congressi del Monte dei Paschi di Siena, l’incontro di presentazione del "Progetto Banda larga nelle aree rurali", realizzato dalla Regione Toscana con il cofinanziamento dell’Unione Europea, incontro nel quale è stata ufficializzata l’assegnazione dei lotti messi a gara.

Eutelia si è aggiudicata i lotti delle Province di Arezzo, Lucca, Massa Carrara e Pistoia con un finanziamento pari a 8,5 milioni di euro da parte della Regione Toscana a cui si aggiunge un investimento aziendale di oltre 2 milioni di euro.

L’incontro è stato aperto da una relazione del Prof. Enrico Del Re Vicepresidente del CNIT e concluso dal Vicepresidente della Giunta Regionale Toscana Dott. Federico Gelli.Per Eutelia è intervenuto Leonardo Scozzo che ha illustrato come l’Azienda procederà alla copertura delle quattro province e i servizi che offrirà ai privati e alle aziende, tra questi accesso veloce ad Internet, servizi web di office automation, fonia e servizi avanzati, soluzioni integrate fonia-dati.


lunedì 3 agosto 2009

Periodo di migrazioni ed esodi ferragostiani verso il risparmio in bolletta


Portabilità del numero e… del credito

Posted on the agosto 3rd, 2009 under Telefonia mobile by Andrea T.


Siamo ormai al countdown.

Mancano, infatti, solo sette giorni al trasferimento del credito tra gli operatori mobili. Se ne parlava addirittura dalla fine degli anni ‘90, si è dovuta aspettare prima la MNP e poi questa decisione per permettere, come prevedeva probabilmente la più ovvia delle evoluzioni per il cambi ooperatore, il passaggio del credito residuo delle schede ricaricabili in concomitanza alla portabilità.

Una pratica che, se attuata in contemporanea alla nascita del 3° e del 4° gestore, avrebbe portato maggiori benefici ai conti di Wind e H3G (nonché alla concorrenza) in questi anni. Si arriva invece al 10 agosto 2009 per avere tutto questo.

La ricarica e l’accredito verranno erogati al cliente direttamente dal nuovo operatore (recipient), ma l’importo – su cui speriamo ci sia la massima trasparenza, nda – viene definito dal vecchio operatore (donating), che ha facoltà di detrarre dal credito residuo:

* i bonus e le ricariche omaggio presenti nel credito residuo;
* un costo per il servizio di trasferimento credito.

Il servizio di trasferimento del credito ha un costo per il Cliente: tale costo viene definito dal vecchio operatore e viene incassato sempre da quest’ultimo (e non dal nuovo operatore) attraverso un addebito sul vecchio credito disponibile. Per avere un’idea sui costi le anticipazioni di Vodafone al riguardo evidenziano una cifra ragionale: 1,5 euro circa.

Come ricapitalizzare TELECOM ITALIA?

Telecom I.: in autunno probabile ricapitalizzazione (MiFi)

-L'autunno potrebbe portare l'ennesima rivoluzione negli asseti proprietari e nella governance di Telecom Italia.

E' quanto si legge in un articolo di Milano Finanza, dove si spiega che per il momento nessuno dei soci di Telco avrebbe ancora aperto questo dossier ma l'approvazione del bilancio della holding chiuso con un rosso di 1,6 mld euro, avrebbe reso inevitabile la strade della ricapitalizzazione. L'adeguamento del valore di carico del titolo Telecom I. da 2,695 a 2,2 euro si sarebbe tradotto in una rettifica di bilancio di 1,56 mld, creando uno squilibrio del rapporto debito/mezzi propri. Infatti la riduzione del patrimonio non sarebbe stata accompagnata da analoga diminuzione del debito.

La ricapitalizzazione non e' stata ancora decisa, conferma l'articolo, e al momento troverebbe pronti solo i due soci bancari della holding. Nel caso gli azionisti di Telco decidessero di procedere con l'aumento di capitale, Mediobanca e Intesa Sanpaolo, che detengono entrambe una quota del 10,6%, avrebbero la possibilita' di convertire in capitale la linea di credito da 1 mld erogata dalla societa' al momento di rilevare il controllo di Olimpia dalla Pirelli di Marco Tronchetti Provera. Questa soluzione, che dovrebbe essere accompagnata dall'impegno pro quota degli altri soci, avrebbe il duplice vantaggio di ridurre il debito e rafforzare la dotazione patrimoniale di Telco.

Un'idea alternativa sulla quale non si e'ancora ragionato, prosegue l'articolo, e' la scissione di Telco. Gli spagnoli di Telefonica potrebbero trovarsi ad essere azionisti diretti di Telecom con il 9,98%, ma le probabilita' che la societa' spagnola possa lanciare un'opa sono pressocche' nulle, sia perche' il governo italiano ha gia' dichiarato che non gradirebbe tale eventulita' sia' perche' sarebbe un'operazione di difficile realizzazione dal punto di vista finanziario.

La nuova fase, potrebbe inoltre sancire anche l'arrivo di un nuovo a.d., piu' adatto a rifocalizzare la societa' sullo sviluppo e sul lancio di nuovi prodotti e servizi. Una fonte di solito ben informata, ha confermato che "Passera continua ad avere una grande stima di Bernabe'" ma "ha cominciato a pensare che quello di amministratore delegato non sia il ruolo piu' adatto per lui, abituato a volare alto e capace di grandi relazioni". red/ste

La Cura funziona!!!! PFN negativa scesa a 40mln€

Arezzo, 31 luglio 2009
Comunicato Stampa

COMUNICATO A SEGUITO DI RICHIESTA CONSOB EX ART. 114, COMMA 5, D. LGS. 58/98
A seguito di richiesta della CONSOB ricevuta in data 14 luglio 2009 ex art. 114, quinto comma, del D. Lgs. n. 58/98, circa l’aggiornamento mensile di informazioni relative alla situazione economico-patrimoniale e finanziaria della Società, si comunica quanto segue.
Situazione Finanziaria al 30 giugno 2009 La posizione finanziaria netta consolidata, al 30 giugno 2009, è pari a -58,7 milioni di Euro, in miglioramento rispetto a -68,8 milioni di Euro al 31 marzo 2009. La posizione finanziaria netta consolidata, al 31 dicembre 2008, era pari a -66,6 milioni di Euro.
La posizione finanziaria netta della capogruppo Eutelia S.p.A., al 30 giugno 2009, è pari a -64,8 milioni di Euro. La posizione finanziaria netta della Capogruppo, al 31 dicembre 2008, era pari a -73,5 milioni di Euro. Si segnala che debiti finanziari per un importo complessivo di Euro 6,7 mln sono stati oggetto del Contratto di Cessione di Ramo d’Azienda al Gruppo Omega, già oggetto di comunicazione al mercato in data 15 giugno 2009.
Il dettaglio della posizione finanziaria netta consolidata e della Capogruppo, con l’indicazione delle componenti a breve e medio-lungo termine e il confronto con l’ultimo dato pubblicato, è riportato nella tabella seguente.
POSIZIONE FINANZIARIA NETTA DEL GRUPPO EUTELIA
(valori espressi in milioni di Euro)
30 giugno 2009 31 marzo 2009 31 dicembre
2008
Disponibilità liquide 9,7 11 14,6
Debiti finanziari netti a breve (55,4) (62,8) (63,9)
Posizione finanziaria netta a breve termine (45,7) (51,8) (49,3)
Posizione finanziaria netta a medio/lungo termine (13) (17,1) (17,3)
Posizione finanziaria netta (58,7) (68,8) (66,6)
POSIZIONE FINANZIARIA NETTA DI EUTELIA SPA
(valori espressi in milioni di Euro)
30 giugno 2009 31 dicembre 2008
Disponibilità liquide 3,6 7,8
Debiti finanziari netti a breve (55,4) (63,9)
Posizione finanziaria netta a breve termine (51,8) (56,1)
Posizione finanziaria netta a medio/lungo termine (13) (17,3)
Posizione finanziaria netta (64,8) (73,5)
1/3
Si precisa che i dati sopra indicati non tengono conto del beneficio portato dalla vendita della controllata Mobyland, già comunicata al mercato in data 13 luglio 2009, che permette un miglioramento della posizione finanziaria netta per Euro 13 mln, e di cui verrà data evidenza nei dati contenuti nel successivo comunicato del 31 agosto 2009.
Rapporti con Parti Correlate
I crediti netti verso parti correlate sono pari ad Euro 22 milioni. I debiti netti verso parti correlate sono pari a 12 milioni di Euro e sono tutti soggetti a compensazione rispetto ai crediti sopra indicati.
Rapporti di debito scaduti, sia finanziari che di natura commerciale, tributaria, previdenziale.
Debiti finanziari
Non si segnalano debiti scaduti di natura finanziaria.
Debiti tributari
Al 30 giugno 2009, si segnalano debiti scaduti di natura tributaria per 9,3 milioni di Euro relativamente ai quali non si segnalano iniziative di recupero coattivo da parte degli enti impositori. Si segnala infine che debiti tributari per un importo complessivo di Euro 22,7 mln (di cui Euro 19,1 mln scaduti) sono stati oggetto del Contratto di Cessione di Ramo d’Azienda al Gruppo Omega, già oggetto di comunicazione al mercato in data 15 giugno 2009.
Debiti previdenziali
I debiti di natura previdenziale, scaduti al 30 giugno 2009, ammontano a 2,4 milioni di Euro, relativamente ai quali non si segnalano iniziative di recupero coattivo da parte degli enti creditori.
Debiti commerciali
L’ammontare dei debiti di natura commerciale (fornitori), scaduti al 30 giugno 2009, è pari a circa 91,3 milioni di Euro, con un’incidenza sul totale debiti verso fornitori pari a circa il 67%. Si segnala che Euro 26,4 mln di debiti scaduti si riferiscono a posizioni nei confronti di fornitori/clienti con i quali viene effettuato netting periodico con i relativi crediti.
Alla data del 30 giugno 2009, non si segnalano iniziative di sospensione dei rapporti di fornitura che assumano rilievo significativo per natura e termini quantitativi.
Euro 17,2 mln di debiti scaduti sono oggetto di cause legali a seguito di contestazione da parte della Società.
I giudizi sono tuttora in corso. Si precisa che i contenziosi con i fornitori derivano, quasi per l’intero importo, dalla cessazione di contratti di fornitura effettuati nell’ambito delle attività di ristrutturazione dei costi a seguito delle acquisizioni di Getronics e Bull perfezionatesi nel corso del 2006.
Si segnala infine che debiti commerciali per un importo complessivo di Euro 5,5 mln sono stati oggetto del Contratto di Cessione di Ramo d’Azienda al Gruppo Omega, già oggetto di comunicazione al mercato in data 15 giugno 2009, mentre debiti commerciali per un importo complessivo di Euro 9,7 mln sono stati oggetto di un’ulteriore cessione al Gruppo Omega in data 28 giugno 2009. Per gli eventuali debiti non pagati alla data odierna valgono le disposizioni di legge in materia di debiti relativi all'azienda ceduta.
Si precisa che la Società ha in corso le operazioni di chiusura della relazione semestrale al 30 giugno 2009 e pertanto i dati, calcolati alla data odierna, potranno subire delle eventuali variazioni.
Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari
Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Eutelia S.p.A. attesta, in conformità a quanto previsto dal secondo comma dell’art. 154 bis del T.U.F., che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili della controllante e alle
informazioni trasmesse dalle imprese incluse nell’area di consolidamento.
Il Dirigente Preposto
Franco Pace
Per informazioni:
Investor Relations: Tel. +39 0575 1944363, email: investorrelations@eutelia.it
Ufficio Stampa: Tel. Tel.+39 0575 1944934, Mob. 348 2558824 – 389 1884294, email: rapportistampa@eutelia.it

domenica 2 agosto 2009

Ottimo post di Mercato Libero, le motivazioni che mi han spinto su Eutelia

PROVIAMO A FARE DUE RAGIONAMENTI PER CAPIRE SE LE BORSE POSSONO SALIRE NEI PROSSIMI ANNI....


Supponiamo di essere in un sistema chiuso (sistema economico).

Lo stato ha emesso debiti per 10.000 e ha un patrimonio stimato di 14.000. Ricordo che lo stato siamo noi.

La sommatoria delle aziende del nostro sistema chiuso (banche compreso) ha debiti per 10000 e un patrimonio di 10.500 (ricordo a tutti che le banche hanno debiti pari a oltre 10 volte il loro capitale, agendo di fatto come fondi hedge, altamente speculativi, avendo praticamente azzerato il coefficiente di riserva obbligatoria).

Infine il sistema famiglie nel sistema ha debiti per 5000 e un patrimonio stimato di 11000.


IN QUESTO SISTEMA CHIUSO IMPROVVISAMENTE ARRIVA UNA CRISI ECONOMICA.

Le cause? negli anni il governo del sistema ha permesso un aumento dei debiti del sistema aziende e del sistema privati. Il loro maggior debito è stato utilizzato per mantenere alti i consumi (dalle auto ad altri beni di consumo) e per comprare case (da qui il boom del sistema immobiliare)

Quindi i debiti erano saliti ma anche il valore del patrimonio era salito (le aziende valevano tanto perchè producevano ricchezza, le case avevano valori elevati perchè vi era una forte domanda ecc ecc...)

IL MECCANISMO ERA GIUNTO ALLO STREMO. TROPPO DEBITO RISPETTO ALLA RICCHEZZA REALE A DISPOSIZIONE.


Improvvisamente il sistema finanziario si è trovato con debiti pari a 10.000 e un patrimonio che è crollato a 5000.

Il sistema finanziario sta cercando di rientrare dai debiti vendendo assets (che continuano a perdere di valore) e bloccando la creazione di nuovi debiti. Le aziende si trovano così con minor capitale a disposizione, nel frattempo i consumi scendono e il patrimonio delle aziende (per la maggior parte composto da ASSET INTANGIBILI), legato alla loro capacità di fare reddito, diminuisce a vista d'occhio.

I privati, dal canto loro, hanno legato i loro risparmi a investimenti più o meno sicuri, ma comunque perdono dei soldi rispetto al loro patrimonio iniziale.

ECCO QUINDI QUELLO CHE ACCADE DURANTE LA PRIMA FASE (QUELLA ACUTA) DELLA CRISI:

Lo stato si ritrova con debiti per 10.000 e vede il patrimonio scendere a 12.000 (-2000). Ricordo che lo stato siamo noi.

La sommatoria delle aziende del nostro sistema chiuso (banche compreso) rimane con debiti per 10000 Ma il patrimonio scende a 4000.

Infine il sistema famiglie nel sistema ha debiti per 5000 e un patrimonio stimato che scende a 10.000 (molte famiglie investono in obbligazioni dello stato e quindi le loro perdite non sono rilevanti).

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Da una situazione simile si evince che il sistema finanziario (in primis) e il sistema industriale (in seconda battuta) sono in profonda crisi. La disoccupazione esplode e il sistema TOTALE (Stato, imprese, famiglie) rischia l'implosione.
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Ci sono diversi modi per uscire dalla crisi. Mercato libero avrebbe voluto:

1) Nazionalizzazione delle banche fallite
2) Azzeramento dei profitti monopolistici (per dare respiro al sistema privato e delle famiglie...per esempio: è inutile pagare la corrente elettrica molto cara...se questo penalizza le aziende)
3) Stop ai dividendi per le aziende indebitate (tramite incentivazioni fiscali per far ridurre il debito)
4) Aumento del patrimonio delle aziende (tramite incentivazioni ad hoc)
5) Incentivazioni per le aziende che aumentano produttività e investono in sviluppo di altri mercati o sviluppo tecnologico.
6) Sostituzione della classe manageriale responsabile di una tale rovina.
ecc ecc

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Invece che in questa direzione il nostro sistema (obama e Bernanke) ha preferito fare la seguente operazione.

Lo stato ha emesso nuovo debito: Oggi il debito è pari a 18.000 mentre l'attivo sta leggermente risalendo a 13.000. (ricordo che lo stato siamo noi!)

Gli 8000 di debito aggiuntivo sono stati usati per salvare molte aree del sistema aziendale in estrema difficoltà. Principalmente le banche e le aziende auto e immobiliari. Ma i soldi vengono utilizzati anche per infrastrutture (giusto per tenere alto il PIL e per far lavorare molte persone che altrimenti rimarrebbero senza lavoro).

Le famiglie rimangono con un debito di 5000 e un patrimonio che leggermente risale a 10.500.

SI SONO SOCIALIZZATE LE PERDITE, MA E' RIMASTA LA PRIVATIZZAZIONE DEI PROFITTI. Quando si perde paga il cittadino, quando ci sono profitti li intasca l'imprenditore).

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Nel tempo, tuttavia, ecco cosa dovrebbe accadere:

1) Le famiglie che investivano in obbligazioni dello stato (che incorporavano un certo rischio di fallimento) oggi non percepiscono interessi (e questo diminuisce le loro entrate). Anche se il rischio di fallimento del sistema economico di riferimento è aumentato, in quanto il debito dello stato è oggi fuori controllo.

2) La disoccupazione rimane alta (in quanto le aziende sono spinte da logiche di profitto e quindi non assumono se non hanno estremamente bisogno), e quindi i consumi rimarranno molto bassi.

3) Le aziende si ristrutturano (basandosi su consumi più bassi). La ristrutturazione comporta il taglio continuo di posti di lavoro. Quindi le aziende ricominceranno a fare alti profitti utilizzando soldi pubblici e non garantendo i posti di lavoro.

4) Il nostro sistema economico di riferimento convive con altri sistemi economici (Cina, India, Brasile, Russia, arabi ecc) dove i salari sono molto più bassi e dove il surplus di bilancio è molto elevato. Quindi l'eventuale ripresa economica porterà questi paesi a produrre e a crescere a ritmi più veloci che nel nostro sistema economico.

5) Essendo le risorse scarse (energia, cibo, metalli ecc ecc), la ripresa economica farà salire molto il costo delle materie prime.

6) Non solo, essendo le materie prime quotate in Dollari, ed avendo, il sistema americano, stampato un'enorme quantità di dollari senza valore, le materie prime potrebbero salire di valore non tanto per il maggior utilizzo quanto per la diffidenza verso una valuta senza valore.

7) Il rialzo delle materie prime favorirà gli stati che ne hanno in abbondanza (cina, brasile, russia ecc ecc) . Le aziende (ristrutturate) ribalteranno i costi sui consumatori.

8) Il nostro sistema economico, in un secondo tempo, vedrà aumentare il costo dei prodotti, e NON AVENDO AUMENTATO I SALARI E RIMANENDO CON ALTA DISOCCUPAZIONE, sarà obbligato a ridurre sempre più i consumi.

9) Altri sistemi economici, invece, saranno in grado di aumentare i propri consumi.

LA SOLUZIONE , ALLA LUNGA, IMPORREBBE UNA FORTE SVALUTAZIONE DEL DOLLARO E DELL'EURO, NEI CONFRONTI DELLA VALUTE DEI PAESI EX EMERGENTI.

Tuttavia il livello di ricchezza dei privati europei e americani è ancora molto più elevato che in quei paesi.

QUEI PAESI NON SONO DACCORDO A SVALUTARE LE LORO VALUTE ( il che creeerebbe le basi per una maggior povertà di quei paesi che esporterebbero meno). La svalutazione potrà avvenire quando le ricchezze da loro accumulate, permetterà a loro di acquistare centinaia di imprese europee e americane dopo una profonda svalutazione delle valute.


E' OVVIO CHE QUESTA E' UNA VERA E PROPRIA GUERRA ECONOMICA (CHE NEL PASSATO SI E' TRASFORMATA IN GUERRA REALE).

Di questa guerra ne parlammo già a lungo nel lontano autunno 2007!!!

In questa guerra economica i perdenti siamo noi.

Che poi le aziende del Dow Jones riescano afare molti utili mentre il popolo americano si impoverisce.....non importa a nessuno.

Oggi il sistema ha introdotto miliardi di dollari nuovi nel sistema.
Ha aumentato il debito dello stato e lo stato siamo noi.
Ha tappato i buchi del sistema finanziario e industriale.
Questa massa di dollari permetterà alle imprese di far profitto (in quanto i debiti del sistema finanziario e industriale potranno continuare ad aumentare).

Le borse potranno anche continuare nel recupero.

Se due anni fa facevano 100 dollari di profitto all'anno e oggi ne fanno 40....è evidente che (avendo lo stato introdotto nel sistema miliardi di dollari stampandoli dal nulla e tenendo gli interessi artificiosamente bassi) che nei prossimi due anni i profitti del sistema potrebbero anche tornare a crescere intorno a 70 o 80 dollari, specie se l'america riuscirà a tenere i tassi bassi .

Ma l'ammontare dei dollari in circolazione sarebbe aumentato enormemente....e quindi il potere d'acquisto di quel bigliettone verde...destinato a ridursi.

Non sto parlando del rapporto dollaro-euro (anche in eurolandia vi sono tali problemi da non far pensare a un recupero dell'euro sul dollaro, anzi.....)

Ma del rapporto dollaro - materie prime. (il rapporto dollato - Cina, messo in discussione nelle scorse settimane, si risolverà a livello politico, la Cina per svalutare vuole in cambio più potere nell'ordine mondiale e controllo del sistema dei pagamenti.


Che la borsa salga è quindi possibile, ma non significherebbe la fine della CRISI DEL SISTEMA. SOLO UN TEMPORANEO SPOSTAMENTO DI RICCHEZZA A FAVORE DEL SISTMEMA FINANZIARIO - PRODUTTIVO ( a discapito, in primis del bilancio dello stato, e in un secondo momento della popolazione del sistema)..

PRIMA O POI TUTTI INODI VERRANNO AL PETTINE.

E' NOSTRO COMPITO CERCARE DI CAPIRE DOVE IL SISTEMA ANDRA' A FINIRE. E' COMPITO DI TUTTI NOI RENDERE CONSAPEVOLI IL MAGGIOR NUMERO DI PERSONE. SOLO IL SAPERE E L'INFORMAZIONE PERMETTERANNO LA PROTEZIONE DEL CAPITALE E DEI RISPARMI.

Concludendo, la visione di un Dow a 14.000 è quindi possibile ma avrebbe conseguenze di lungo periodo non troppo belle. Senza contare che le cose potrebbero non funzionare anche perchè le altre potenze mondiali potrebbero pretendere di più e non accontentarsi . Il cigno nero è sempre in agguato e non lascierà mai tranquilli i mercati e le più rosee aspettative andranno sempre controbilanciate dai rischi esposti qui sopra.



E' OVVIO CHE MERCATO LIBERO NON VORREBBE CHE IL MONDO FOSSE COLPITO DALL'ENNESIMA BOLLA SPECULATIVA, VORREBBE UN MONDO NUOVO, UN MONDO CHE SPERAVAMO POTESSE RINASCERE DALLE CENERI DI QUESTA CRISI.

INVECE SU QUESTA CRISI E' STATA BUTTATA ULTERIORE BENZINA E TONNELLATE DI CARTA. OGGI TUTTO SEMBRA UGUALE A PRIMA...MA LA LEGNA E IL CARBONE NON CI SONO. IL FUOCO E LA FIAMMA, OGGI PIU' VIVI CHE MAI, NASCONDONO LA TOTALE ASSENZA DI COMBUSTIBILE.

LA FIAMMA PUO' ANCHE DURARE PER MESI O ANNI...MA PRIMA O POI DOVRA' FARE I CONTI CON LA MANCANZA DI VERO COMBUSTIBILE.

NOI CONTINUEREMO A INFORMARE SULLO STATO DI QUESTA CRISI CHE CONTINUERA' ANCHE SE LE BORSE DOVESSERO CONTINUARE NEL LORO RIALZO DROGATO.

Sarà compito vostro cari amici cercare di capire dov'è la verità. Sarà compito vostro informarci sullo stato di salute delle vostre realtà locali.

Vi ricordo che Mercato Libero vive anche grazie alle vostre donazioni. Il nostro progetto prevede un grosso e importante cambiamento in autunno. Un cambiamento reso possibile anche dai vostri aiuti e che dovrebbe migliorare la qualità e la quantità dei contenuti editoriali. Il tutto mentre i giornali chiudono o riducono gli organici. forse qualcuno ha cominciato a capire che i giornali fanno ben poca informazione ma vivono di marchette....e che marchette.....

Ultime news: Giordano va a canale 5 (wow finalmente vera informazione.....). Feltri va al Giornale e Libero probabilmente sarà destinato lentamente alla chiusura. Il nostro amico Oscar Giannino è ostacolato dai poteri forti delle Banche, dopo i suoi innumerevoli attacchi a Intesa e Unicredito e non riesce a dare spazio a un suo sogno imprenditoriale.
Ecco un altro spaccato di stampa italiana....
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