venerdì 4 settembre 2009

Il LIMO della Banca Centrale del Nilo che poco ingrossa l'Economia.....

Originalmente inviato da DevilHood Visualizza messaggio
C'era una volta un matematico di cui ora non rammento il nome che diceva:
“non esistono domande stupide e nessuno diventa stupido, fino a che non smette di fare domande”...quindi fatta ste premessa....sempre se ti va di rispondermi...
Chi mente secondo te????? Io come al solito mi sbilancio e dico: l'oro!!!

Generalmente i bond proteggono dalla crisi e dalla deflazione, il fatto che il loro rendimento scenda mi fa riflettere sul fatto che ci possa essere un inflazione ben "nascosta" che sta correndo lungo sentieri ai più sconosciuti(ritardo dei dati pubblicati rispetto al tempo)!!!???

Qui mi sa che, vado ad ingarbugliarmi...ci vorrebbe l'aiuto del cocozza !!!!
Citazione:
Originalmente inviato da DevilHood Visualizza messaggio
In quel caso..aih! Aih! Come diceva il Boa....un settembre indimenticabile!!!!

Oppure per "magnanimità" vuoi far fare 1 a 0 for my....tanto io mica ci credo tu possa sbagliare!!!!!
Citazione:
Originalmente inviato da superhero Visualizza messaggio
Se c'è inflazione "nascosta" qche buontempone di banca americana lo saprebbe e si vedrebbero gli effetti sul 10le che per ora mancano, se ci sarà inflazione l'oro mi va bene e anche le azioni.............altrimenti si vedrà, le combinazioni possibili sono talmente tante........e poi io nn ci capisco molto di ste robe


a proposito devill ho seguito la tua analisi poco sopra i 2,40 ho apreto la diga ed ho lasciato uscire tutta l'acqua..........
Le Banche Centrali ormai da un semestre hanno esondato di liquidità le proprie Banche con la speranza di spazzare via la siccità della crisi economica.
Come le esondazioni del Nilo, così preziose per fertilizzare la terra e dare nuovi raccolti, quelle creditizie servono per far ripartire l'economia, rischia di esser ormai un effetto sbiadito, troppe le volte che gli Stati si sono indebitati per moltiplicare l'acqua ed i pesci da portare a valle, troppe ora rischiano di esser le pozze che giacciono ai margini di quella parte di economia putrida che non può ripartire, perchè tagliata fuori, irrecuperabile, per un ingolfarsi da eccesso produttivo.
Ora che il fiume è largo e possente le pozze agli argini sono colme di un’acqua rossastra, malsana e maleodorante, bisogna DRENARE LE POZZE affinchè le epidemie non falcidino il bestiame e la popolazione ovvero la parte sana di economia ed aziende che si stanno ristrutturando e ricostruendo grazie agli effetti benefici del LIMO.
IL DRENAGGIO di questa abbondanza di liquidità avviene mediante le Banche che comprano Treasury Bond e quindi i corsi rimangono alti ovvero i rendimenti MENTONO.
IMHO tutto ciò che luccica(T.Bond) non è oro ma l'ORO È ORO.
Chi riuscirà ad accaparrarsi le azioni gli investimenti senza impantanarsi nelle pozze ma salendo su Aziende Risanate?, che sappiano star al passo della ripresa, che sapranno cavalcare l'inflazione ben nascosta per cui non si preoccuperanno di chi rimarrà indietro ma guarderanno avanti allo Spread tra inflazione e specifico rendimento?.
si Si trapasserebbe dal basso verso l'alto la media 400 gg
del Dow / Gold Ratio (DJIA divided by Gold $ per oz price) 400 day average yellow.
QUANDO? qndo le banche avranno finito l'acqua se sarà sarà credo entro il 2009 magari in 2/3 step intervallato da correzioni ;fine settembre , inizio novembre con risultati 3trim di qlche utilities ben impostata o rally Natalizio boh....
Per ora nessuno vuole chiudere la diga a monte :

DOPO BARROSO ANCHE...


TRICHET: NON E' IL MOMENTO DI RALLENTARE GLI STIMOLI...


Io spero scommetto perchè credo che EUTELIA SIA TRA QUELLE CHE TORNERÀ A CRESCERE partecipando al rimbalzo dal basso verso l'alto

1 commento:

  1. SI PREPARANO?
    BCE:BINI SMAGHI,STRETTA MONETARIA DEVE ANTICIPARE INFLAZIONE
    (ANSA) - ROMA, 11 SET - La tempistica della 'exit strategy'
    dalle misure straordinarie di sostegno al credito dovra' essere
    studiata con estrema cura, e ''la fase di stretta monetaria non
    potra' aspettare che si materializzi l'inflazione, ma dovra'
    precederla''.
    A dirlo e' il membro del comitato esecutivo della Banca
    centrale europea Lorenzo Bini Smaghi, che nel suo intervento
    durante una conferenza alla Banca d'Italia si e' soffermato su
    come le banche centrali, su entrambe le sponde dell'Atlantico,
    dovranno calibrare la 'exit strategy', cioe' il ritiro delle
    misure studiate per sostenere i bilanci bancari e favorire la
    ripresa del mercato creditizio dagli shock passati. Senza
    trascurare la politica dei tassi d'interesse, a minimi storici
    negli Usa come in Eurolandia.
    ''Sara' fondamentale avere una exit strategy ben studiata'',
    ha detto Bini Smaghi. E anche se ancora ''non e' il momento'' di
    metterla in pratica, ''avere una exit strategy e' un atto di
    responsabilita' per una banca centrale''.
    Bini Smaghi si e' soffermato sulla tempistica di una simile
    scelta, che implichera' per la Bce il dover riassorbire misure
    come la liquidita' disponibile 'a rubinetto', l'espansione delle
    attivita' finanziarie che le banche possono dare a garanzia
    contro liquidita', l'allungamento delle scadenze dei prestiti e
    l'acquisto dei covered bond: molto dipendera' - ha detto - dalla
    ripresa economica e dalla stabilizzazione dei mercati, le cui
    prospettive sono al momento avvolte dall'incertezza. Iniziare la
    exit strategy' troppo presto rischia di minacciare la ripresa;
    troppo tardi di seminare instabilita'. (ANSA).
    BCE:BINI SMAGHI,STRETTA MONETARIA DEVE ANTICIPARE INFLAZIONE(2)
    (ANSA) - ROMA, 11 SET - E poiche' l'approccio secondo cui i
    tassi andrebbero rialzati quando la crescita si avvicina al suo
    potenziale si scontra con le attuali difficolta' di misurare
    quest'ultima, l'esponente dell'Eurotower ha citato l'approccio
    della Bce, che considera due pilastri - l'analisi economica e
    quella monetaria - per decidere quando ritoccare i tassi: un
    approccio che permette di prendere in considerazione fra le
    variabili il processo di rientro della leva finanziaria in atto
    nei mercati, risultante dalla correzione della bolla creditizia.
    Altro elemento da considerare - ha detto Bini Smaghi - e' la
    'exit strategy' che verra' realizzata dai governi rispetto alle
    politiche fiscali anti-crisi: un suo ritardo ''probabilmente
    avrebbe un effetto sulle aspettative inflazionistiche e potrebbe
    disancorarle'', costringendo le autorita' monetarie ad
    anticipare la stretta.
    Infine, il banchiere centrale ha evocato la possibilita' che
    ''diverse istituzioni finanziarie si trovino ad essere ancora
    dipendenti dalla liquidita' della banca centrale'': ''non e'
    compito della banca centrale - ha avvertito - continuare a
    fornire liquidita' a istituzioni che non sono in grado di stare
    in piedi sulle proprie gambe''. Tocchera' invece alle autorita'
    di vigilanza, e in ultima istanza ai ministeri del Tesoro,
    occuparsi del problema. Proprio come nell'adottare le misure
    straordinarie all'inizio della crisi (l'8 ottobre scorso, dopo
    il crac di Lehman Brothers, ci fu un taglio dei tassi concordato
    fra le maggiori banche centrali globali), cosi' anche nella
    'exit strategy' ci sara' coordinamento fra le varie autorita'
    monetarie globali. Un altro esempio, al pari dei tassi di
    mercato a livelli molto simili, di quanto sia ancora stretta la
    collaborazione monetaria fra Usa e Ue, che e' il tema della
    conferenza 'An Ocean Apart?' organizzata dalla Banca d'Italia
    assieme agli istituto di ricerca economica Bruegel e Peterson.
    (ANSA).
    Pubblicato da ZioBarbero a 13.54

    RispondiElimina