Lettera aperta del CRIPAE - FIERI A VITA per il Nostro Contributo .

Lettera aperta del CRIPAE per Eutelia Nel dubbio VotateVi sempre!!! Partiamo dal problema sociale più sentito in questi giorni nostri. La crisi economica che deriva dalla crisi Finanziaria e di Capitali che si riversa poi sui numeri dell’occupazione. Ma qui in Eutelia la situazione è diversa Il Capitale c’è, è Italiano ed è stato messo soprattutto con i Risparmi dei Piccoli Azionisti per più di 2⁄3 ed è stato Patrimonializzato in Azienda Eutelia. Abbiamo letto su alcune relazioni che in questi anni abbiamo investito 600mln€. Lo abbiamo fatto con i nostri risparmi nulla a che vedere con finanza creativa, siamo un azionariato popolare italiano. La nostra iniziativa imprenditoriale e quindi il nostro Capitale rappresenta un baluardo per la tutela dei Vostri posti di lavoro il Nostro Comitato riunisce i Piccoli Azionisti che da sempre hanno creduto e sono fieri di aver investito per infrastrutturare il nostro paese nell Asset fondamentale per crescita e sviluppo: La banda larga, la Rete in fibra ottica di Eutelia. Fin dal primo momento abbiamo capito che la tutela del Vostro lavoro e quindi del Nostro Investimento passa attraverso lo sfruttamento dell'Asset strategico della Rete in fibra ottica di Eutelia. Insomma non abbiamo scoperto nulla, Chi ha studiato un pò di economia conosce bene quali siano i Fattori della Produzione: la TERRA , il LAVORO ed il CAPITALE nelle proporzioni di Vostro gradimento. Speriamo che con Terra crescano migliori frutti. Purtroppo questi ultimi anni abbiamo vissuto parecchie disavventure che hanno evidenziato tutte le possibili negatività di questa azienda ma un elemento sono convinto sia stato di esperienza positiva : la Formazione del Gruppo, quella professionale rimane indiscutibile. Solo chi lavora in evidente stato di difficoltà porta con se un'esperienza sicuramente pesante ma che deve essere un bagaglio di conoscenze da cui attingere per il futuro. Come un marinaio che va per mare, solo quando si trova nei momenti pericolosi capisce l’importanza di avere uno scafo robusto e quale sia il bene prezioso che si possa perdere, qui sicuramente tutti i componenti hanno percepito il valore dello stare insieme e di remare per la stessa via. Quindi sicuramente finora i fattori Capitale&Lavoro non sono mancati , oggi speriamo di imbarcarre con Noi Imprenditori già del settore che vogliano aiutarci a condurre insieme questa Nave Eutelia, Tutta insieme senza scialuppe di salvataggio privilegiate. Son convinto che sapranno farlo al meglio, utilizzando le risorse umane di Chi ha costruito Eutelia in questi anni, perchè parlano la stessa lingua ed hanno stessi valori culturali e umani, famiglia ed impresa. I primi ad investire su di Noi dobbiamo essere sempre Noi stessi, i veri protagonisti del Nostro futuro, non Ci si può tradire. Nel dubbio VotateVi!!! Auguriamo a tutti Noi un futuro sostenibile di sviluppo e crescita. Torneremo nelle posizioni che Eutelia merita. Grazie Il Cripae P.s. sono graditissimi i commenti e riflessioni questo spazio va inteso anche come un contributo per i dipendenti Eutelia di tutte le sedi affinche possano responsabilizzarsi in un momento particolare

sabato 31 ottobre 2009

EUTELIA: La sostenibile leggerezza della Continuità Aziendale



Situazione Finanziaria al 30 settembre 2009
La posizione finanziaria netta consolidata, al 30 settembre 2009, è pari a –49,5 milioni di Euro, in miglioramento rispetto a -51,9 milioni di Euro al 31 agosto 2009. La posizione finanziaria netta consolidata, al 31 luglio 2009, era pari a -47 milioni di Euro.

IN PROIEZIONE PER HiPotesi 2,5MLN€ MESE DI CASH-FLOW POSITIVO SONO 30MLN€ ANNUI

Fam. LANDI .
dovrei odiarla e sedermi in Prima Fila in Tribunale dell'Inquisizione, per avermi indotto ad investire in Eutelia con 5€ per ogni Azione tra l'anno 2006/2007.
Invece la mia Onestà intellettuale mi impone una ricostruzione oggettiva:

La RETE in FIBRA l`han costruita Loro, come han portato la piccola Azienda TLC Plug It a far un consolidato con IT teorico fino 600mln, gli stipendi di 2 anni per più di 200mln€ (1)per 2.000 ex-olivetti persone già licenziate dagli Olandesi & C, li hanno pagati Loro, NOI e la collettività, come son gli stessi che hanno evitato il sanguinoso wimax, ma che hanno FORSE sbagliato in Polonia!!?,
Hanno costituito partecipazioni estere e nostrane esportando il core-business, detenute ancora in Eutelia, è reato?
Ed ancora esistono!!!, eppure, son quelli che son rimasti ad affrontare: Media, GdF, Indagini, Intercettazioni Telecom, Sindacati, Banche, Politici, Competitors, Gare Appalti, Curatori Fallimentari, Dipendenti, Crisi economiche, Debiti, Boicottaggi, Pratiche commerciali, Ostruzionismo ambientale, Lavoratori.
Purtroppo o x fortuna, probabilmente son ancora in Eutelia e prossimamente non saranno Soli.

Loro Ci Sono, Io Ci Sono, Noi Ci Siamo ...... Altri ci stanno, inevitabilmente altri ci saranno grazie AdC, Fusioni, Incorporazioni perchè molti sanno....
IL VERO VALORE
e non credo li lasceranno SCAPPARE fin a qndo non vorrano REALMENTE LASCIARE il Tutto

novembre 2009 la Fenice Risorge e la Battaglia continua...

Note
(1)Eutelia ha bruciato almeno 200.000.000€ in 2 anni din cassa
Credo che la stima possa essere aggiustata tenendo conto di tutte maestranze specializzate laureate Ex-Olivetti con anzianità di servizio (media 50 anni vecchiaia) dovremmo essere almeno sui 4.000 lordi x 14= 56 X 2000 = 112MLN€

venerdì 30 ottobre 2009

Al Risiko Europeo delle TLC gli Spagnoli danno 470€ per ogni Tedesco!!!!!

Telecom I.: Telefonica, colloqui per Hansenet in fase finale

"Siamo nella fase finale delle trattative per Hansenet", ha dichiarato il Coo del colosso spagnolo delle tlc, Julio Linares, sottolineando che le negoziazioni sono arrivate alla questione del prezzo. Hansenet contava circa 2,34 milioni di clienti per la banda larga a fine 2008 in Germania, e il valore del gruppo si aggira intorno a 1,1 miliardi di euro, in base alle stime degli analisti. fra

Viva i TRANS: invece di valorizzare la FIBRA abbiamo le CHIAPPE D'ORO!!!!

Che ce fraga se il Paese va a Puttane!!!
Un Paese che si fa raccontare dai Trans ..... che tiene per le palle la classe politica imprenditoriale di dx e sx transversale di smidollati ... va da sè che non poteva credere nella Fibra....
..e come se non bastasse gli stranieri, quelli Regolari (Spagnoli, Svizzri, Egiziani,Inglesi, Cinesi), che ci prendono pure per il culo....non mancano!!!!

BT: in UK facciamo la fibra, in italia e' meglio se pensate ad altro...

Complimenti!!!!!!

giovedì 29 ottobre 2009

Sempre meno in Sintonia (2,058%.....275mln di azioni......306mln€ ...che andranno via?)

Telecom I.: Calabro', proseguiamo cammino su impegni rete

ROMA (MF-DJ)--"Sono d'accordo con la Commissione sull'importanza dell'azione dell'Agcom e del monitoraggio degli impegni, cosa che, fra l'altro, come sa bene la Commissione, sta avvenendo. Per questa condivisibile petizione di principio sul merito degli impegni, non abbiamo ricevuto commenti. Proseguiamo quindi, con convinzione, nel nostro cammino che vede l'Italia all'avanguardia in Europea".

E' quanto afferma in una nota il presidente dell'Agcom, Corrado Calabro', in riferimento alla lettera inviata stamattina dalla Commissione Europea all'Agcom in merito agli obblighi regolamentari da imporre a Telecom Italia nei mercati dell'accesso alla rete fissa.

L'Agcom spiega che i rilievi della Commissione sono favorevoli al provvedimento dell'Autorita', che puo' cosi' procedere alla definizione delle regole nei mercati wholesale e retail menzionati; la Commissione ha preso atto della notifica, da parte di Agcom, degli impegni di Telecom Italia e ha invitato al monitoraggio dell'effettiva implementazione al fine di favorire la concorrenza. com/ren

Cari Ammiragli: il Nostro Capitano dalle Missions impossible, cosa avrà portato di ritorno dalle Scoperte Geografiche ?


Reti sottomarine, cresce la mappa mondiale

2008 Africa - Telecoms, Mobile and Broadband in Western Region
Telecommunications in West Africa is expected to receive a major boost from the arrival of new submarine fibre optic cables in 2008 and 2009 which will bring direct access to fibre-based international bandwidth to many countries in the region..
PRLog (Press Release)Oct 13, 2009 – Report Summary

Nigeria: Govt Needs $25 Billion Investments to Achieve Vision 20 - 20-20 - Adrian Wood

Lagos — Former MTN Chief Executive, Adrian Wood, has said that Nigeria would need to attract a minimum of $25 billion (about N3.875 trillion) to leapfrog into the top 20 economies of the world by the year 2020.

Wood, who is currently Chief Executive of Brymedia West Africa Limited, in a goodwill message during the nation's 49th independence anniversary, noted that the amount is needed for Nigeria to attain 100 per cent tele-density before the year 2020.

Maggiore velocità a costi inferiori. Maturano i mercati dei Paesi in sviluppo
ROMA
Le reti sottomarine stanno conoscendo una seconda primavera. E' sostenuta da nuovi attori e committenti, dal boom di richieste di banda che vengono dai Paesi in via di sviluppo e dal progresso delle tecnologie, che consentono maggiore velocità a costi inferiori. E' per questi motivi che Ovum prevede una crescita del 26% nel 2009 e del 20% nel 2010, per il mercato delle reti sottomarine.

Nel 2008 valeva 858 milioni di dollari, +56% rispetto al 2007. Toccherà i 2, 2 miliardi nel 2014. «Se fino a 1-2 anni fa si investiva molto in reti pan-asiatiche e trans-pacifiche, adesso i nuovi cavi si concentrano sulle rotte che dall’Europa vanno all’Asia, Africa, Medio Oriente», dice Alan Mauldin, analista di Telegeography, osservatorio di ricerca specializzato in reti sottomarine.

La mappa dei nuovi cavi è quindi cartina tornasole delle zone che crescono di più, in Internet e di Tlc. In prima linea, tra i fornitori di tecnologia, ci sono i protagonisti di sempre di questo mercato: Alcatel Lucent, che secondo Ovum ha il 46% di quota; Tyco (25%). Nec e Fujitsu (20 e 8%). Il mercato è ristretto anche per gli operatori che lavorano sui cavi sottomarini: è nelle mani di Flag-Reliance, Vsnl, Global Crossing, Seacom, Asia Netcom e pochi (piccoli) altri.

«Stiamo lavorando su molti progetti in Africa, tra nord e sud America, e in Asia», conferma Enrico Banfi, responsabile marketing attività sottomarina di Alcatel Lucent. «Stanno succedendo due cose, nel settore» continua. Da una parte «ci sono progetti ingenti, come il West Africa Cable Systems: un cavo di 15mila chilometri che sarà attivo da metà 2011 e collegherà sud Africa, Africa occidentale e Portogallo. Oppure il progetto Eassy: dal sud Africa al Sudan. Sarà pronto per metà 2010».

Altri esempi notevoli sono il cavo India-Regno Unito via Mediterraneo e quello Francia-Italia-Medio Oriente (attivi dal 2010). Dall’altra «stiamo andando in zone, magari piccole, che però non hanno mai avuto cavi prima d’ora: per collegare le Hawaii alla Polinesia, da metà 2010. Oppure il primo cavo della Groenlandia, attivo da quest’anno».

La mappa mondiale dei cavi sottomarini coinvolge anche nuovi tipi di committenti dei progetti. E non solo nei paesi in via di sviluppo: è notizia recente il progetto M-tube, che metterà in comunicazione 17 sedi Mediaset con collegamenti non solo terrestri ma anche sottomarini (tra la Sicilia e la Sardegna). L’idea di fondo è che di reti sottomarine c’è un crescente bisogno: da parte di soggetti che prima potevano farne a meno e adesso non più. Il tutto sta avendo anche l’effetto di aprire, per la prima volta nella storia, opportunità per nuovi attori di questo mercato. Sia tra gli operatori sia tra i fornitori di tecnologia.

Un altro segno della maturazione di questo mercato è il bisogno crescente, da parte degli operatori dei Pvs, di avere la proprietà e il controllo totali del cavo per soddisfare proprie esigenze specifiche. Se partecipano a consorzi, invece, ne possiedono solo una quota. Il secondo piccolo terremoto, nei rapporti di forza, «è per il crescente peso di nuovi entranti che vengono da altri settori dell’Ict e che ora si distinguono in quel club dei fornitori, finora molto chiuso», dice Matt Walker, analista di Ovum. «E' il caso di Infinera, Nortel e, soprattutto, Huawei che in poco tempo è arrivata al 2% del mercato». Huawei Marine Network è nata nel 2008 come joint venture tra Huawei e Global Marine Systems.

Tra gli ultimi progetti vinti da Huawei, un cavo commissionato da Tunisine Telecom tra l’Italia e la Tunisia (sistema Hannibal); l’anno scorso ha potenziato la rete sottomarina di Telecom Italia mentre è pronta a lavorare sull’aumento della qualità dei collegamenti sulle rotte già dotate di cavi, anche nell’Atlantico e nel Pacifico

EUTELIA PORTA LA BANDA LARGA IN TOSCANA!

EUTELIA PORTA LA BANDA LARGA IN TOSCANA!

La Banda Larga si fa in provincia IL CASO
STEFANO CARLI

C’era una volta il settore italiano delle Tlc. Un gruppo di aziende nato e cresciuto all’ombra della vecchia StetSip del monopolio telefonico. Sono oltre un centinaio di aziende che da anni ormai aspettano la manna promessa della nuova Italia a banda larga, che seguono con apprensione le peripezie finanziarie di Telecom Italia e che continuano a sperare che Roma (intesa come governo e Parlamento, la politica, insomma) si decida finalmente a fare quello che una volta si faceva tramite la Stet e le partecipazioni statali.
Il settore nell’ultimo decennio è cresciuto, ha imparato ad andare all’estero, a vincere gare e appalti in giro per l’Europa e anche oltre. Ha saputo quindi già una volta cambiare pelle ma ora è atteso ad un nuovo salto di qualità.
Se ne sta prendendo coscienza in questi mesi, tra un convegno e l’altro in cui si cerca di capire qual è la via italiana alla banda larga. E poco alla volta stanno rendendosi conto che lo scenario è mutato: hanno infatti capito due cose fondamentali. La prima: che gli 800 milioni di euro promessi dal governo non arriveranno mai. La seconda: che Telecom Italia continuerà a investire come ha fatto gli anni passati, cioè con il contagocce.
Gli 800 milioni dati per certi dal viceministro per le Tlc Paolo Romani prima dell’estate per azzerare il divario digitale sono di nuovo spariti. Ed erano gli stessi 800 milioni già ai suoi tempi promessi dal suo predecessore Paolo Gentiloni. Continuare a sperare che riemergano è autolesionismo. Quanto a Telecom, ormai è chiaro che il cablaggio in fibra non è la priorità. E poi, è venuto fuori anche a Capri, al convegno di Between, dalla relazione del direttore generale Oscar Cicchetti: in Telecom in questo momento si lavora sull’intelligenza di rete. Vuol dire: sulle piattaforme, non sulla rete. Che, come ha sempre detto Francesco Caio, e lo ha anche scritto nel suo piano per la banda larga in Italia, la rete per i livello di domanda di qui a cinque anni, sta bene così (manutenzione a parte, ovviamente).
Il risultato di questo scenario lo ha ben sintetizzato Umberto De Julio, ceo di Italtel, in un incontro del mese scorso a Genova del Quadrato della Radio, una specie di club delle tlc italiane, quando ha notato che, scorrendo l’elenco delle aziende italiane del settore, non se ne trova nemmeno una che abbia meno di 30 anni. Ecco allora l’alternativa secca. O continuare a stare fermi, aspettando improbabili investimenti pubblici, scorpori della rete Telecom o nuove ipotetiche società uniche della nuova rete. Oppure rimboccarsi le maniche e andare a cercare la domanda di mercato dove c’è davvero.
Il vero paradosso di questa situazione è infatti che mentre si discetta da anni di Ngn e fibra ottica si sta invece perdendo di vista che diverse cose stanno intanto accadendo.
La prima è che si stanno moltiplicando le reti locali. Ci sono sempre più enti locali, Regioni, ma più ancora Provincie e Comuni, che stanno posando fibra man mano che le loro utility aprono buchi per posare tubature idriche e del gas, cavi elettrici e fognature. Ce ne sono già per migliaia di chilometri, in uno scacchiere a macchia di leopardo che è la cifra dello sviluppo italiano (e che infatti sta funzionando bene anche ora, nel caso del passaggio alla tv digitale terrestre). Questa fibra ‘locale’ è inoltre spesso associata alla copertura wireless nell’accesso agli utenti.
La seconda è che questa fibra per il momento è molto poco utilizzata perché è sovrabbondante rispetto alla domanda: mancano i servizi che creano traffico.
La terza è che sta iniziando ad emergere una forte domanda di servizi dal mondo della piccola impresa. ‘Forte’ è un aggettivo che non deve illudere: è cumulativamente significativa ma è frantumata tra milioni di medie, piccole e micro imprese, polverizzata nel territorio, difficile da andare a intercettare.
C’è insomma una enorme potenzialità di mercato inespressa. Perché nessuno la va a cercare. Francesco Sacco, docente della Bocconi e della Università dell’Insubria, ha incrociato economia e demografia e ha rilevato che se l’88% degli italiani vive in comuni di meno di 100 mila abitanti, e il 55% in comuni con meno di 30 mila, le imprese non sono da meno. Insomma le imprese sono in provincia, in periferia e in Italia si parla di cablaggi in fibra per le grandi e medie città. E c’è un ultimo equivoco in proposito: «Gli abitanti delle grandi città sono più ricchi spiega Francesco Sacco spendono di più ma risparmiano di meno. Il vero risparmio è in provincia».
La conseguenza di tutto questo? Un altro paradosso. «La Finlandia usa molte tlc perché è un paese sparpagliato. Le infrastrutture di Ict servono ad annullare le distanze fisiche spiega Francois de Brabant, amministratore delegato di Between, che gestisce l’Osservatorio sulla banda larga in Italia E l’Italia è un paese fatto da tante periferie. Ma l’attuale modello di investimenti sulla banda larga punta alle grandi città e non fa altro che portare strumenti di connessione potenti a chi uscendo di casa ha già tutto a portata di mano negando il proprio Dna che è quello di annullare le distanze».
In questo scenario ben venga dunque una Mediaset che ha deciso di puntare sulla banda larga: è finalmente un settore in più che ne ha capito la potenzialità. «Il problema italiano è che l’Ict viene visto come un settore continua de Brabant come gli altri, la chimica, l’auto, la siderurgia, e non come qualcosa che è trasversale a tutti i settori, che serve per far crescere l’attività economica, come un lievito: la soluzione è dunque che bisogna incentivare le imprese e non solo i consumi privati».
E le imprese che iniziano a capirlo sono un numero crescente. Ma hanno un problema, sono piccole e lontane dalle città. Ma qualcosa si muove. A Capri si sono sentiti i rappresentati di Cna e Coldiretti rivolgersi al mondo delle telecom degli Internet Provider e delle applicazioni per chiedere soluzioni di cui hanno bisogno e che nessuno viene ad offrire loro. Giovanni Severini, di Coldiretti ha parlato di Agriturismi 2.0. Oppure di soluzioni software gestionale a misura di microaziende da meno di dieci dipendenti: Erp, i sistemi di gestione, multiaziende; sistemi di archiviazione dati multiaziende; piattaforme di logistica per imprese che hanno bisogno di condividere con altre due o tre i costi di un container per esportare le loro merci e che potrebbero usare la Rete per questo, quasi un social network per imprese. Le piccole aziende agricole hanno bisogno di piattaforme per gestire collettivamente la generazione di energia. E anche le produzioni a Km 0 della nuova agricoltura non decolleranno mai senza i servizi basati su internet. Ora serve solo qualcuno che realizzi questi prodotti e inizi a ‘battere il territorio’ palmo a palmo per raggiungere una domanda che già c’è.
Dopo, portarci le Ngn sarà uno scherzo.

mercoledì 28 ottobre 2009

Con NOI, Venite con Noi... INSIEME avremo grandi Comunicazioni!!!!!

Siete veri Imprenditori Italiani?
Rifiutate l'immobilismo?
MOSTRATELO!!!!


Oliviero Toscani’s confrontational art direction

++ TELECOM: SINTONIA ESCE DA TELCO, PATTO RINNOVATO ++
(ANSA) - MILANO, 28 OTT - Sintonia esce da Telco e porta con
se' il suo 2% di Telecom e una parte di debito, circa 300
milioni di euro, ma il patto tra i soci della holding viene
rinnovato. Lo si apprende da fonti vicine alla societa' che
controlla il 24,5% del gruppo telefonico italiano. Un comunicato
ufficiale e' atteso a mercati chiusi.(ANSA).
[++_TELECOM] [B] [ECO]

A NOI !!!!! EUTELIA, a Voi il giro di BOA!!!!!!


Nuovi partner in arrivo per Eutelia
Trattative in corso. Il presidente Pizzichi: «Rilancio affidato al piano industriale»
DOPO LE DIMISSIONI DI POMPEI

di PIERO SCORTECCI È UNA SETTIMANA cruciale per il futuro di Eutelia, trattative frenetiche sono in corso e starebbero per concludersi positivamente, aprendo nuovi scenari all'interno della società. Queste le indiscrezioni, che arrivano dai piani alti di via Calamandrei, dove in queste ore, si gettano le basi per l'ingresso di nuovi soci nel gruppo aretino. Si sta definendo una partnership con la presenza di nuovi soggetti interessati a rilanciare la società e creare le condizioni avviare una nuova fase di crescita, che consenta all'azienda di recuperare una presenza di primaria importanza del mercato nazionale delle comunicazioni. Si parla con insistenza di importanti società già presenti nel settore, ma anche di investitori italiani pronti a portare linfa vitale, cioè capitali freschi, in azienda. Novità, queste che consentono di interpretare sotto una nuova luce gli avvenimenti, più o meno recenti, che hanno coinvolto il gruppo e le continue richieste di chiarimenti sulla gestione pervenute dalla Consob. Per superare le difficoltà e rimettere ordine nei conti serve un giro di boa e una strategia, che permetta di riposizionare l'impresa nel mercato. Alla luce di questi ultimi avvenimenti vanno lette le dimissioni di Tommaso Pompei dal consiglio di amministrazione, dimissioni imposte, si legge nella nota diffusa da Eutelia, per motivi di inconciliabilità con cariche già ricoperte in altre società. La decisione assunta da Pompei ha determinato uno scivolone a Piazza Affari, causato, come sempre accade in queste vicende, dalle incertezze del momento. «La presenza del membro dimissionario nel consiglio di amministrazione afferma il presidente Leonardo Pizzichi (nel tondo) era un'opportunità. Ma lui non aveva preso in esame i potenziali conflitti di interesse, la sua uscita però non crea alcuna criticità gestionale». IL PRESIDENTE conferma che il rilancio è affidato al piano industriale già approvato, un piano che resta valido nei suoi obiettivi e nelle sue strategie. «Non è previsto alcun stravolgimento dei suoi contenuti osserva fiducioso Leonardo Pizzichi ma per il quale si possono prevedere aggiornamenti, che tengano conto delle mutate realtà. Eutelia si sta aprendo al mercato e si è posta alla ricerca di nuovi ambiti di attività, capaci si farla proseguire nel cammino intrapreso». Dunque, osservazioni pacate condite con un pizzico di fiducia che probabilmente nasce anche dalle opportunità di cui si è avuta notizia. Restano sul tappeto i numeri della posizione finanziaria della società, ferma a meno 51,9 milioni di euro, valori che impongono un' inversione di rotta per tornare a livelli, in grado di garantire un migliore stato di salute. Del resto, le quotazioni di Borsa fotografano puntualmente la situazione.

Capitano non aver paura di tirare un calcio DI RIGORE...

La via della seta...

Forse potrebbe essere il momento di riprendere le trame della via della seta
&
Seconda ondata della crisi dovuta alla finanza

martedì 27 ottobre 2009

Tlc: Ericsson; pronti a investire su rete, ma manca Governo

Ericsson e' pronta a "partecipare come partner tecnologico e a mettere a disposizione finanziamenti" per la rete di nuova generazione.

Lo ha affermato l'a.d. di Ericsson Italia, Cesare Avenia, spiegando di voler "far parte di un investimento che coinvolga il sistema Paese".

Il manager ha detto che fino a ora sulla banda larga "non si parte perche' non si capisce chi deve guidare l'iniziativa". L'Agcom sta facendo la sua parte, ma "manca il Governo che dovrebbe prendere in mano la situazione. Romani sta facendo un grosso lavoro per portare almeno 2 mega a tutti, ma il progetto fibernation e' qualcosa di molto piu' grosso, sono 100 mega per tutti. Cerchiamo di recuparare il tempo", ha concluso Avenia.

Ericsson pronta per la banda larga, ma manca il governo
Ericsson apre alla proposta del garante delle Comunicazioni di una società ad hoc per la banda larga. Il colosso svedese sarebbe inoltre disponibile a partecipare con finanziamenti e competenze tecnologiche alla broadband spa per la costruzione della rete in fibra ma, fa notare, al momento manca un attore essenziale: il governo. Lo ha spiegato l'ad di Ericsson telecomunicazioni e responsabile della market Unit South East Europe, Cesare Avenia, a margine del convegno «La città nuova, l'evoluzione tecnologica per la società del futuro», organizzato dalla stessa Ericsson. La puntura al governo, tuttavia, non è andata giù al vice-ministro con delega alle Comunicazioni, Paolo Romani, che ha ricordato come il suo ministero gli 800 milioni per la banda larga li aveva trovati. Poi è stato Giulio Tremonti a farglieli sparire. Ma niente paura, ha aggiunto Romani: «Se non sarà Tremonti a darci i soldi, li troveremo comunque ricorrendo al mercato finanziario». Sul tema, durante il convegno, è intervenuto lo stesso Calabrò. L'idea di dare vita a una società ad hoc per le nuove reti in fibra ottica formata da operatori, Cassa depositi e prestiti, Regioni e Poste per il momento ha ricevuto solo «tante manifestazioni di buone intenzioni», ha spiegato il garante per le Comunicazioni. Grazie a questo progetto ci potrebbero essere buone ricadute occupazionali. «Aspettiamo il progetto per la banda larga per vedere cosa succederà nel 2010, potremmo creare molta occupazione, anziché tirare la cinghia», ha spiegato Avenia.

Voip su smartphone: con AT&T si può


La telefonia Voip si sta estendendo anche agli smartphone grazie alla diffusione di alcuni tool



Volendo si può sempre usare fring.
Commento di Vinnie lasciato il Mercoledì 7 Ottobre 2009 - 21:09:38
Nel mio caso specifico uso fring con abbonamento eutelia, il vecchio skypho tanto per intenderci.
Mi ci trovo bene.
C'è da dire una cosa però. Non ho fatto una valutazione sui costi effettivi.
Attualmente sono con TIM, e ho una Tuttocompreso 2.0 per iPhone.
200 minuti, 200sms e 1GB di traffico, certo siamo ben lontani dalle tariffe di 3. Ma sul mio territorio (Bolzano e dintorni) il roaming è cosa di tutti i giorni (parlo da ex abbonato di 3).
Per l'uso che faccio io del telefono mi sono accorto che non sforo mai, nè le telefonate, nè gli sms nè tantomeno il traffico.
Un anno e mezzo fa ho ricaricato il mio account euteliavoip di 50€ visto che sarei andato a NYC e per telefonare non ci sarebbe stata cosa più comoda; così è stato, wifi libere in ogni dove.
Analizzando superficialmente i costi, in pratica, utilizzo la rete cellulare per le chiamate verso i cellulari e la rete voipoverip/voipover3g per le telefonate verso i numeri fissi.
A nyc ho visto una cosa meravigliosa: tutta Manhattan era coperta dalla rete Apple. Una rete creata apposta per i possessori di iPhone, costi miseri per l'utilizzo del terminale nel web e nel voiceoverip, sarebbe un sogno anche qui :P

domenica 25 ottobre 2009

Registrare Un Numero Di Telefono Fisso Gratis

http://blogpazzerellodel2010.blogspot.com/

Attendi impaziente un’importante telefonata da parte di un tuo amico ma la tua logorroica sorella tiene la linea occupata per 24 ore al giorno? Non arrabbiarti, taglia la testa al toro e fatti una seconda linea riservata.
Come dici, costa troppo? Ti sbagli di grosso, grazie al servizio online gratuito EuteliaVoip potrai infatti creare un numero di telefono fisso a costo zero. Una volta che ci si è registrati e si è installato il programma, quando questo è aperto si possono ricevere le chiamate ad numero fisso che è possibile scegliere personalmente. Ecco come.


La prima cosa che devi fare è recarti sul sito Internet di EuteliaVoiP e cliccare sul pulsante Attiva adesso! che trovi nella parte centrale della pagina per avviare la procedura di registrazione gratuita al servizio.

Nella pagina che si apre, assicurandoti che ci siano i segni di spunta accanto alle voci Privato (nella parte alta della pagina) ed Email (nella parte centrale della pagina), compila il modulo inserendo i tuoi dati personali, il tuo indirizzo di posta elettronica, il tuo numero di cellulare (preceduto dal prefisso internazionale +39) e clicca sul pulsante Conferma che si trova nella parte bassa dello schermo per confermare le informazioni digitate.

A questo punto, apri la tua casella di posta elettronica, in cui dovresti trovare un messaggio inviatoti da EuteliaVoiP con come oggetto la dicitura Attivazione account. Seleziona quindi il messaggio ricevuto e clicca sul collegamento Attivazione Account in blu per attivare il tuo account su EuteliaVoiP.
Nella pagina che si apre, seleziona Italia dal menu a tendina situato sotto la voce Passo 1, il distretto telefonico della tua città nel menu situato sotto la voce Passo 2, il numero telefonico che desideri utilizzare dal menu a tendina situato sotto la voce Passo 3 e clicca sul pulsante Attiva per confermare la tua scelta.

Adesso, fai click sulla scritta rossa Clicca qui che si trova in fondo alla pagina per scaricare il programma sul tuo PC e, nella pagina che si apre, clicca sulla voce Windows XP che si trova nel riquadro dedicato al Software Phone EuteliaVoip.
A scaricamento completato apri, facendo doppio click su di esso, l’archivio appena scaricato (EuVOIPSetup.zip) ed avvia il programma EuteliaVOIPSetup.exe per far partire la procedura d’installazione di Phone EuteliaVoip. Nella finestra che si apre, clicca prima sul pulsante OK per confermare l’utilizzo della lingua italiana, poi su Avanti per quattro volte consecutive, su Installa e Fine per terminare la procedura d’installazione e avviare il programma.

A programma avviato, inserisci il nome utente e la password che ti sono stati indicati per accedere ad EuteliaVoip nella mail ricevuta in seguito alla conferma della registrazione e clicca su OK per far partire Phone EuteliaVoip. Seleziona quindi dal menu a tendina la velocità della connessione ad Internet di cui disponi e clicca sul pulsante OK per due volte consecutive.
Ora sei pronto a ricevere tutte le chiamate che vuoi sul tuo numero di telefono fisso geografico nuovo fiammante. Contento?


Post di IL BLOG PAZZERELLO:
http://blogpazzerellodel2010.blogspot.com/

sabato 24 ottobre 2009

FARAONE o FARNACE ? Inter POMPAE fercula trium verborum praetulit titulum "Veni, vidi, vici"

« inter pompae fercula trium verborum praetulit titulum " Veni, vidi, vici " non acta belli significantem sicut ceteris, sed celeriter confescti notam. »
(IT)
« ...tra le barelle del corteo fece portare avanti un'iscrizione di tre parole, "Venni, vidi, vinsi" che evidenziava non le azioni di guerra, come negli altri casi, ma la caratteristica della rapida conclusione. »


Il Faraone Si è ripreso la banconota da 100 euro sul bancone della reception

Arezzo, 16 ottobre 2009
Comunicato Stampa
Tommaso Pompei nuovo Amministratore di Eutelia

Il Consiglio di Amministrazione di Eutelia SpA, riunitosi in data odierna, ha cooptato Tommaso Pompei, in sostituzione del consigliere indipendente Andrea Pisaneschi, che in data odierna ha rassegnato le proprie dimissioni, proprio nell’ottica di favorire l’ingresso di professionalità in grado di creare migliori presupposti per i progetti di rilancio del business nel mondo delle telecomunicazioni.
La Società ringrazia il consigliere Andrea Pisaneschi per il prezioso contributo apportato all'attività
consiliare.

Comunicato Stampa
Dimissioni del Consigliere Tommaso Pompei
Arezzo, 23 ottobre 2009. Eutelia informa che, essendo oggi emersi personali profili di inconciliabilità con cariche già ricoperte in altre società, il consigliere indipendente e non esecutivo Tommaso Pompei, ha rassegnato le proprie dimissioni dal Consiglio di Amministrazione.
Si informa inoltre che il consigliere uscente Tommaso Pompei, che rivestiva altresì il ruolo di membro del Comitato per il controllo interno e la corporate governance, del Comitato per le nomine e del Comitato per la remunerazione, non detiene azioni di Eutelia.

Farnace II del Ponto

Farnace II (greco: Φαρνάκης, Farnàkes; latino: Pharnaces; ... – 47 a.C.) fu re del Ponto dal 63 a.C. alla sua morte.
Accettò da prima il dominio romano, venendo messo a capo di un regno satellite da Gneo Pompeo Magno. In seguito, approfittando della guerra civile tra Pompeo e Gaio Giulio Cesare (49 a.C.) tentò di allargare i propri domini a discapito dell'Armenia. Il re locale, Deiotaro, si rivolse al rappresentante di Cesare nell'area, Gneo Domizio Calvino, il quale attaccò Farnace, venendo pesantemente sconfitto.
Farnace si occupò allora di sedare le rivolte, ma all'arrivo di Cesare riconobbe il problema, cercando prima di eluderlo riconoscendo il dominio romano, e poi di risoverlo affrontando il generale romano in battaglia. Lo scontro, passato alla storia come battaglia di Zela, vide Cesare vincitore.
Farnace tornò in patria, dove poté controllare alcune città, ma fu sconfitto e ucciso da un suo governatore, e il suo regno entrò definitivamente sotto l'influenza romana.

giovedì 22 ottobre 2009

Il modo in cui il mondo fa affari oggigiorno!

E' agosto sulle spiagge del Mar Nero. Sta piovendo e la città è totalmente deserta.
Sono tempi duri e tutti hanno debiti e vivono a credito.
Improvvisamente arriva in città un ricco turista.
Entra nell'unico albergo, lascia una banconota da 100 euro sul bancone della reception e va a vedere le stanze di sopra per sceglierne una.
Il proprietario dell'albergo prende i 100 euro e corre a pagare il suodebito col macellaio.
Il macellaio prende i 100 euro e corre a pagare il suo debito con l'allevatore di maiali.
L'allevatore di maiali prende i 100 euro e corre a pagare il suo debito col suo fornitore di mangime e carburante.
Il fornitore di mangime e carburante prende i 100 euro e corre a pagare il suo debito con la prostituta della città, che in questi tempi
difficili gli fornisce i suoi servizi a credito.
La prostituta prende i 100 euro e corre all'albergo a pagare il proprietario per le camere che le fornisce a credito quando porta i suoi
clienti.
Il proprietario dell'albergo prende i 100 euro e li posa sul bancone della reception in modo che il turista non sospetti nulla.
In quel momento, dopo avere ispezionato le stanze, viene giù il turista, riprende i suoi 100 euro e, dopo avere detto che non gli
piacciono le stanze, lascia la città.
Nessuno ha guadagnato nulla.
Comunque, l'intera città non ha più debiti e guarda al futuro con ottimismo.
E questo, è il modo in cui il mondo fa affari oggigiorno!

mercoledì 21 ottobre 2009

Rete Telecom, pressing di Mediaset e a destra rispunta il piano Rovati

Rete Telecom, pressing di Mediaset e a destra rispunta il piano Rovati
Repubblica — 01 febbraio 2009 pagina 20 sezione: ECONOMIA
MILANO - Il pressing è partito. Nell' entourage Mediaset ormai non si fa più mistero che uno degli obbiettivi prossimi venturi sia quello di premere politicamente per rendere concreta una separazione più netta dell' ultimo miglio della rete di Telecom Italia. In questo modo, Mediaset, magari mischiata agli altri operatori telefonici alternativi, potrà agganciarsi e raggiungere con le proprie Tv le case degli italiani anche attraverso il doppino telefonico o la banda larga, sviluppando la cosiddetta Iptv. Si tratta di una piattaforma diversa dal satellite e dal digitale terrestre ma che nei prossimi anni potrebbe prendere piede in maniera più decisa, anche considerando che con l' Iptv il gestore può conoscere le caratteristiche dei clienti e formulare offerte commerciali su misura. D' altronde il parere fornito da Mediaset all' AgCom firmato da Gina Nieri proprio sul tema della separazione della rete Telecom parlava chiaro: la società della famiglia Berlusconi preferisce una separazione netta, anche societaria, e ritiene che il sistema Open Access promosso dall' amministratore delegato Franco Bernabè non sia sufficiente a garantire la parità di accesso degli operatori terzi. Ironia della sorte il progetto è lo stesso a cui avevano pensato Marco Tronchetti Provera e Rupert Murdoch quando discussero di un' alleanza strategica nel settembre 2006. L' idea era di portare le tv di Sky "a terra", cioè distribuirle con il cavo telefonico invece che attraverso il più costoso satellite. L' accordo si incagliò, principalmente a causa del prezzo troppo elevato a cui Murdoch valutava la sua Sky Italia, ma anche per la difficoltà di dividersi i clienti finali tra le due società. E proprio per sventare una manovra di questo tipo, allora, spuntò fuori il famoso Piano Rovati, che prevedeva guarda caso una netta separazione della rete Telecom che in parte veniva nazionalizzata attraverso l' intervento di fondi pubblici. Ne seguirono polemiche violentissime innescate dalla destra allora all' opposizione con il premier Romano Prodi costretto a giustificarsi davanti al Parlamento per un' eccessiva ingerenza in un' azienda privata. Ora il paradosso vuole che sia proprio il governo Berlusconi a riproporre, in un' epoca in cui l' intervento dello stato nell' economia non è più così malvisto, uno scorporo della rete Telecom che per di più andrebbe a favorire la sua azienda di famiglia. Un' operazione in evidente conflitto di interessi ma che il premier potrebbe mascherare in nome della difesa dell' italianità di Telecom dallo squalo Murdoch e dal potente numero uno di Telefonica Cesar Alierta. I due si conoscono e si sono sicuramente incontrati anche recentemente, probabilmente per parlare dei rispettivi business e della crisi mondiale. Tra l' altro in Spagna il gruppo editoriale Prisa ha messo in vendita Digital Plus, una tv con due milioni di abbonati, a cui sia Murdoch che Mediaset si erano dimostrati interessati. E Telefonica potrebbe affiancarsi a qualche operatore televisivo in un' eventuale cordata per l' acquisizione. Anche se i ben informati assicurano che il premier Zapatero farà di tutto per impedire che un canale tv così importante finisca in mani straniere. E in Italia? La crescita di Sky oltre i 4 milioni di abbonati sta creando non poche preoccupazioni all' impero di Berlusconi e la battaglia tra i due gruppi sul fronte della concorrenza si è fatta aspra. Sky già distribuisce alcuni canali attraverso Alice Tv di Telecom Italia e Mediaset vuol cercare di chiudere a Murdoch questo sbocco proprio attraverso lo scorporo della rete. Giocando sul fatto che Telefonica - socio di peso della società italiana da un anno e mezzo a questa parte - sta diventando sempre più un partner scomodo avendo di fatto bloccato lo sviluppo in Brasile e in Argentina delle controllate di Telecom Italia. In mezzo c' è Bernabè, che gode della fiducia dei soci italiani di Telco, Mediobanca, Generali, Intesa Sanpaolo, e che non ha alcuna intenzione di depauperare la società con un' operazione di separazione della rete poco chiara. E Tremonti, che starà ben attento a dove investire le risorse della Cassa Depositi e Prestiti, che derivano dai risparmi postali degli italiani. - GIOVANNI PONS

La completa copertura della banda larga su tutto il territorio toscano entro il 2010

Tutta la Toscana a banda larga entro il 2010
La completa copertura della banda larga su tutto il territorio toscano entro il 2010, l'utilizzo di internet in tutte le scuole toscane, l'ampliamento dei progetti di alfabetizzazione alla rete. Sono queste gli impegni che il governo regionale intende portare avanti per garantire a tutti i ragazzi della Toscana i nuovi diritti dell'"era digitale", quelli strettamente connessi alle nuove tecnologie dell'informazione. Lo ha detto oggi il vicepresidente della Toscana Federico Gelli intervenendo stamani a Lucca al convegno 'Giovani e nuove tecnologie'. Il governo regionale è al lavoro perché le nuove tecnologie entrino anche nelle scuole e nelle famiglie, con progetti quali Trool - che, in collaborazione con l'Istituto degli Innocenti, propone ai giovani uno spazio per imparare a usare Internet in sicurezza - o come l'introduzione nelle scuole di lavagne elettroniche e interattive.
Toscana Radio News20.10.2009

martedì 20 ottobre 2009

IL DOMINIO DEL DOMINIO NELL'ERA DELL' IP

ITALIA
MEDIASET
TELECOM
INTERNET
POPOLO


Grazie all'etere (DEMANIALE) si può esercitare il potere STATUS QUO Analogico
Ma oggi il baricentro si sposta verso l' IP(il nuovo petrolio italiano) primo passo il digitale.
Come fare per raggiungere l' IP Utente finale ? fin ad oggi il cittadino è suddito di TELECOM in ULL.
Allora perchè Telecom non è stata ancora POSSEDUTA?
Forse perchè L'ANELLO della Catena è in RAME ed è DEBOLE (Infrastruttura di Rete Debole INEFFICACE INEFFICENTE) inutile investimento
Qndi tanto vale costruire un canale mediatico ex-novo? specifico esclusivo dominante che raccolga tutta l'utenza, che salti l'Ultimo miglio che raccolga raggiunga e superi il digital-divide.
Insomma qle sarà l'anello congiungente tra CUBE e Set Box Mediaset ?
Doppino in rame?
CREDO CHE SARà soprattuto IL WIRELESS !!!! molto più interattivo(down and upload) rispetto alla Parabola satellitare.
Che tipo di WIRELESS? Quello di tutti che sapranno e potranno offrirlo !!!!! 3° IPOTESI PIANO F. CAIO
Per cui COME esistono le RAGIONI delle REGIONI per lo SWITCH OFF ci sono ed esisteranno le REGIONI per lo SWITCH ON TOSCANA DOCET NNOVATIVO

lunedì 19 ottobre 2009

La Nostra Res publica ... è la BROADBAND EUTELIA..

La nomina del FARAONE( Tommaso Pompei) mi fà ben pensare per una valorizzazione dei Nostri Assets molto apetibili di qsti tempi.
BOATRADE & EUTELIA: Niente è più irresistibile di un'idea il cui tempo sia giunto



e settimane gli uomini di Accenture stanno mettendo a punto il piano per far sbarcare Mediaset su Internet. E ci sarebbe anche un nome più o meno ufficiale: Cube.....Mediaset vuol fare da sola......Ma stavolta il rischio è grosso. Senza il coinvolgimento delle telecom, di Telecom Italia, di Fastweb, di Wind, di Vodafone, la rete potrebbe collassare, se il progetto Cube avesse successo, così come è collassata quella britannica dopo che la Bbc ha messo online i suoi palinsesti..........La sola grande certezza è che Mediaset ha fretta. E tanta. Perché? Forse perché lo scenario del mercato tv è radicalmente mutato e le sta sfuggendo di mano.......E accade poi, come ha recentemente ricordato il presidente Paolo Garimberti, che nelle zone già passate al digitale la Rai stia riguadagnando ascolti.........A quanto se ne sa oggi potranno andare solo via satellite o Iptv. Il futuro, insomma, va sempre più verso la Rete..............

Il documento messo a punto dalla direzione tecnologie di Rti, la società Mediaset che gestisce piattaforme e contenuti usati dai network del gruppo e che è di fatto il regno di Pier Silvio Berlusconi, definisce una tempistica serrata per lo sviluppo del progetto che passa sotto il nome di Cube. Intanto Mediaset vuole un sistema aperto, flessibile e implementabile che sia in grado di gestire la trasmissione dei contenuti sia verso una visione sui pc domestici (Web Tv) sia verso l’apparecchio televisivo. Per raggiungere questo secondo risultato Mediaset si attende che Accenture le disegni le specifiche tecniche di un settopbox, un decoder, da collegare da una parte alla rete telefonica a banda larga e dall’altra al televisore, con un telecomando che permetta di agire rapidamente sui menù, proprio come il mouse sul pc............
In Mediaset hanno poi le idee chiare anche su un altro fatto: la centralità del televisore è finita. Ci hanno messo un po’ a capirlo, ma adesso sembrano aver appreso bene la lezione: chiedono infatti che la piattaforma sia in grado di distribuire contenuti verso quattro diverse tipologie di terminali. Il pc e il televisore, ovviamente in prima fila, ma poi anche i telefoni cellulari e le consolle per videogiochi e i lettori BluRay, ossia il più avanzato standard della Sony per i dvd di ultimissima generazione (ovviamente connessi in Rete)..............
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EUTELIA el PUEBLO ESPERANDO.... sarà CARRIER di IPTV cmq in wholesale, in retail se ultimo miglio libero...

Broadband, digitale e il "Pueblo unido" di Confalonieri
Il presidente di Mediaset rilancia l'idea di un'azione pubblico-privati per le nuove reti dal convegno sul digitale terrestre. Romani: entro la fine del 2009 il 62% delle famiglie italiane saranno migrate al Dtt. Bernabè: Telecom Italia ha investito 300 milioni, non ridimensioneremo il nostro ruolo nella tv digitale
“El pueblo unido jamas serà vencido”. Le parole di Ortega non escono dalla bocca di un sessantottino, ma da Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, che così rilancia l’idea di una collaborazione pubblico-privati per la realizzazione della banda larga in Italia. Il modello da seguire, indica Confalonieri, è lo stesso fin qui utilizzato per il digitale terrestre. Nel corso del convegno romano dedicato al digitale terrestre - hanno partecipato, tra gli altri, Franco Bernabè ad di Telecom Italia, l'imprenditore tunisino Tarak Ben Ammar e il presidente Agcom Corrado Calabrò, il presidente di Mediaset ha detto che “per la nuova sfida del digitale la collaborazione fra tutti i soggetti sia privati sia pubblici ha premiato con il risultato. Se ci mettiamo tutti insieme - ha detto rivolgendosi in particolare a Bernabè - a cercare di risolvere il problema, anche sulla banda larga possiamo ottenere lo stesso risultato”.Bernabè concorda (dopo aver commentato il “pueblo unido” di Confalonieri con un “Confalonieri che recita gli omaggi al Che è una vera notizia!”), e ribadisce che Telecom Italia non è disposta ad un ridimensionamento nella tv digitale. "Non vogliamo ridimensionare il nostro ruolo. Abbiamo investito 300 milioni - ha detto - per digitalizzare i due canali analogici e avere poi quattro multiplex digitali". "Ci crediamo - ha osservato Bernabè - come operatori televisivi e come operatori di infrastrutture". Il digitale "apre il terreno alla diffusione di contenuti anche su altre piattaforme, soprattutto la Iptv nell'ottica di dotare il paese di una pluralita' di piattaforme che non competono ma si integrano fra loro". Bernabè ha aggiunto che "noi non faremo i produttori di contenuti, ma metteremo le strutture tecnologiche a disposizione di chi vuole operare".Sui progressi fatti dal digitale terrestre in Italia ha dedicato il proprio intervento Paolo Romani, viceministro per lo sviluppo economico che ha sottolineato come entro dicembre 2009 il 62% delle famiglie italiane, pari a 36 milioni di individui, entrerà nell’era del digitale terrestre. E con gli switch off del 2010 l’Italia intera sarà di fatto digitale. Se le regioni “campionesse” del digitale sono Sardegna e Valle D’Aosta, già da tempo all digital con una penetrazione che raggiunge la quota del 93%, il cammino verso il digitale prosegue rapidamente e riguarderà a fine 2009 2.085 comuni italiani, 279 emittenti, e circa 6.200 impianti. In questo modo, l’Italia sarà il primo Paese in Europa per numero di famiglie digitalizzate. “Ma l’appuntamento che più ci inorgoglisce - ha dichiarato Romani - è quello del 16 novembre, quando il Lazio passerà al digitale e così Roma sarà la prima capitale europea a compiere questo passo”.Per quanto riguarda il servizio pubblico di fronte alla sfida del digitale terrestre “la Rai ha svolto e svolge un ruolo di traino fondamentale - ha detto il presidente Rai Paolo Garimberti -, chiedo perciò al governo un impegno serio alla lotta all’evasione del canone e un riconoscimento al ruolo e all’impegno della Rai”. Galimberti ha ricordato che la Rai offre 12 canali in digitale terrestre gratuiti in chiaro, offerta che si caratterizza come la più vasta d’Europa. “E dopo il successo di Rai4 - aggiunge Galimberti - arriverà a breve Rai5 e a seguire Rai6”. Nelle regioni all digital, ossia Sardegna e Valle d’Aosta “abbiamo registrato un aumento degli spettatori pari al 5% circa - ha concluso Garimberti -, il che vuol dire che la nuova Rai del digitale piace”.
14 ottobre 2009di Daniela Mecenate

sabato 17 ottobre 2009

TV: PRESTO AL VIA ''RAI 100'' PROGETTO RAI-VITROCISET

E' Arrivato il Faraone



Arezzo, 16 ottobre 2009
Comunicato Stampa
Tommaso Pompei nuovo Amministratore di Eutelia
Il Consiglio di Amministrazione di Eutelia SpA, riunitosi in data odierna, ha cooptato Tommaso Pompei, in sostituzione del consigliere indipendente Andrea Pisaneschi, che in data odierna ha rassegnato le proprie dimissioni, proprio nell’ottica di favorire l’ingresso di professionalità in grado di creare migliori presupposti per i progetti di rilancio del business nel mondo delle
telecomunicazioni.
La Società ringrazia il consigliere Andrea Pisaneschi per il prezioso contributo apportato all'attività consiliare.
Tommaso Pompei, di anni 67 anni, laureato in Economia e Commercio presso l’Università degli studi di Roma “La Sapienza”, è stato responsabile dei sistemi informativi della compagnia aerea Alitalia negli anni ’80. Successivamente è stato amministratore delegato di Sigma, società del gruppo Iri specializzata nello sviluppo di servizi informatici. Nel 1994 assume il ruolo di direttore centrale Omnitel e dal 1995 è direttore per le strategie nelle telecomunicazioni del gruppo Olivetti.
L'anno successivo è nominato presidente di Olivetti Telemedia e quindi si trasferisce in Enel come responsabile dell'area telecomunicazioni.
Dal 1997 è amministratore delegato della società Wind, che affronta la liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni sia nella telefonia fissa, sia nella telefonia mobile.
Dall’ottobre 2005 al febbraio 2008 assume la guida di Tiscali.
Il 7 novembre 2008 Tommaso Pompei viene nominato Amministratore Delegato di Vitrociset SpA.
Pompei, che vanta una profonda esperienza e conoscenza nel settore delle telecomunicazioni, accrescerà le opportunità della Società nella definizione e realizzazione delle strategie di sviluppo, nell’ottica di un rafforzamento delle potenzialità operative e commerciali dell’azienda implementandone inoltre l’apertura alle nuove chances di mercato.
Tommaso Pompei, rivestendo la qualifica di amministratore indipendente, è stato altresì nominato membro del Comitato per il controllo interno e la corporate governance, del Comitato per le nomine e del Comitato per la remunerazione, incarichi precedentemente ricoperti dal consigliere uscente
Andrea Pisaneschi.
Si informa infine che né il consigliere uscente Andrea Pisaneschi né il neo-eletto Tommaso Pompei
detengono azioni di Eutelia.
Per informazioni:
Investor Relations: Tel. +39 0575 1944363, email: investorrelations@eutelia.it
Ufficio Stampa Tel. +39 0575 1944833 - 0575 1944934, Mob. 348 3737020 - 348 2558824 - 389 1884294,
email: rapportistampa@eutelia.it



Ricordo qndo La EUTELIA sbatteva le ali a 3, 4, 5 € qlcno diceva che si sarebbe incenerita a 0,4 , che sarebbe arrivato ...???.NON CI CREDEVO.non lo scorderò mai....!!!!!!
Il momento si è fatto topico tutto il popolo di Eutelia è in attesa della risurrezione dalle sue ceneri .
Il Faraone ammira le distese del Suo Impero, dalle Alpi alle Piramidi dove si bagnan le rive del Mediterraneo, sa che le vie di comunicazione son sempre state foriere di commercio e sviluppo di civiltà; spesso quelle più giovine (NordAfrica) son anche le più vivaci e redditizie, è conoscitore della civiltà e della storia italica. Potrebbe spingersi ancor più in là, forse potrebbe essere il momento di riprendere le trame della via della seta: reticolo che si sviluppava per circa 8.000 km, fatto di itinerari terrestri, marittimi e fluviali, lungo i quali nell'antichità si erano snodati i commerci tra gli imperi Cinesi e l'Occidente. Si riaccendo i legami dei Fulgidi ricordi di Conti e Marchesi(Managers), finalmente si punteranno i fari finora spenti sul CAVALIERE BIANCO ?
VOLA!!!! FENICA EUTELIA
VOLA EUTELIA !!!!!!

venerdì 16 ottobre 2009

La banda larga è un diritto Costituzionale...in Finlandia

La banda larga è un diritto Costituzionale...in Finlandia
English version: ENG
Pubblicato il: 16.10.2009 di: Luigi Mango

Per la prima volta, un Paese sancisce il diritto dell’utilizzo della banda larga per ogni cittadino. Succede in Finlandia.

Finlandia: la banda larga è un diritto Costituzionale

Il governo finlandese ha sancito che, a partire da luglio 2010, ogni cittadino residente nel proprio territorio ha diritto ad 1Mbps di connessione alla rete a banda larga. Non solo, entro il 2015, la banda garantita procapite sarà di 100Mbps.

La decisione può destare scalpore in Paesi come il nostro, ancora pesantemente colpito dal digital divide, in Finlandia invece già il 96% delle abitazioni dispone di una connessione ad internet a banda larga, la Legge appena varata riguarda il restante 4%, per lo più abitazioni dislocate in zone impervie dove è anti-economico installare le infrastrutture.

Anche la densità demografica, pari a circa 5 milioni di utenti interessati all’utilizzo della Rete aiuta a raggiungere un tale obiettivo, vi è poi una cultura generale fortemente indirizzata alla tecnologia, che fa di questo Paese un faro, in Europa e non solo, in ambito high-tech.

lunedì 12 ottobre 2009

Oggi Tiscali ad 1 €uro fa +380%


significa valorizzare l'Acquisto dell'Azienda per 1.861MLN€ infatti post AdC si avranno 1.8MLD di azioni
Ovvero come se fosse
Eutelia post AdC con 85,418MLN di azioni in circolazione
arriverebbe a quotare
21€

Tiscali: piano industriale 2009-13, ricavi nel 2013 visti salire a quota 370 mln euro -2

Finanzaonline.com - 12.10.09/08:42

Secondo l'Isp sardo il reddito operativo lordo rettificato (EBITDA rettificato) dovrebbe attestarsi a circa 70 milioni di euro nel 2009, con una crescita per gli anni successivi stimata pari al 6% su base annua, fino a raggiungere 90 milioni nel 2013. Il free cash flow operativo è previsto a 11 milioni nel 2009 e mentre la generazione di cassa è vista a 40 milioni nel 2013. I dati previsionali del gruppo Tiscali - prosegue la nota - sono basati su ipotesi concernenti eventi futuri e sono pertanto soggetti sia alle incertezze tipiche dello scenario macroeconomico. Le previsioni espresse nel Piano Industriale - conclude la nota - includono anche assunzioni ipotetiche relative ad eventi futuri ed azioni degli amministratori e del management del gruppo che non necessariamente si verificheranno ed eventi e azioni sui quali gli amministratori e il management non possono o possono, solo in parte, influire.

EUTELIA VOIP !!!!!!!!

Voip su smartphone: At&t apre a Skype su iPhone, Verizon a Google Voice su Android

07-10-2009

ITespresso.it


La guerra degli operatori mobili alla telefonia su Internet mobile, potrebbe essere ad una svolta: At&t, dopo aver detto no a Google Voice su iPhone, fa marcia indietro e guarda a Skype; anche Verizon vuole Google Voice su Android. La neutralità della Rete forse si fa largo anche sul wireless

I gestori mobili Usa sdoganeranno il Voip sugli smartphone? Forse siamo alla svolta: dopo la guerra al Voip su cellulari, sia At&t che Verizon Wireless, gestori a stelle e strisce di telefonia mobile, aprono al Voice over Ip ovvero alla telefonia su Internet.

At&t, dopo la polemica per aver detto no a Google Voice su iPhone, fa una brusca inversione a U (fonte: Reuters): anche la Federal Communications Commission (Fcc) ha chiesto al settore wireless di rispettare i dettami della Net neutrality (neutralità della Rete) e il 22 ottobre potrebbe varare regole ad hoc.

E ora qualcosa si muove. At&t apre al Voip (come Skype) su iPhone, mentre Verizon afferma di volere Google Voice su Android.

Quando aveva debuttato l'applicazione Skype su iPhone e Blackberry (registrando un milione di download da App Store in 48 ore), a storcere il naso erano stati sia T-Mobile che Vodafone: il Voip taglia drasticamente i costi di telefonia mobile. Un conto era doversela vedere con i vari Fring, Truephone, Nimbuzz o l'italiano Noverca (insomma, client Voip di nicchia, da "smanettoni"), un altro è dover affrontare un pezzo da novanta come Skype, forte di 405 milioni di utenti registrati. a inizio settembre eBay ha ceduto il 65% di Skype per 1,9 miliardi di dollari.

Google Voice coniuga Voip e integrazione con Gmail. Google Voice era finora disponibile solo per gli utenti di Grand Central. Quando una persona chiama un numero Google Voice, i telefoni di casa, ufficio e mobili possono suonare tutti insieme.
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domenica 11 ottobre 2009

....assicura la copertura della banda larga nelle aree

La terra e il senso del limite di Carlo Petrini

LA TERRA È IL NOSTRO IERI E IL NOSTRO DOMANI. Negli ultimi cinquant’anni è stata abbandonata, la popolazione contadina è scesa dal 50% al 4%. È stata ferita, consumata, ricoperta di cemento.

Una sistematica distruzione del paesaggio e delle aree a produzione agricola, per inseguire l’industrializzazione del modello agricolo: grandi quantità, uniformità, concentrazione e priorità alle esigenze di chi vende piuttosto che a quelle di chi coltiva e consuma.

Un concetto fondamentale, rispettato per secoli, era il governo del limite: fino a un certo punto si poteva sfruttare la terra, trarne beneficio, ricavarne ricchezza. Oltre no. Questo limite è stato infranto, abbattuto, anzi peggio, dimenticato.

Aver trasferito la logica industriale all’agricoltura è stato un paradosso. La produzione industriale di cibo è il primo responsabile del disastro ambientale attuale. Sono stati distrutti ecosistemi, inquinate falde acquifere, distrutta la biodiversità.

E il paradosso è che, anche da un punto di vista economico, il valore prodotto è diminuito. Ma la terra è il nostro domani. E l’agricoltura può rappresentare una via d’uscita dalla crisi. Se ne sono accorte alcune avanguardie politiche. Come il nuovo presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che nel suo programma per l’agricoltura ha voluto incoraggiare tramite detassazioni e finanziamenti agevolati i giovani a diventare agricoltori; incentivare l’agricoltura locale, sostenibile e biologica; promuovere le energie rinnovabili; assicurare la copertura della banda larga nelle aree rurali; migliorare le infrastrutture nelle campagne ed estendere l’obbligo di indicare l’origine degli alimenti in etichetta.

E se ne sono accorti i grandi speculatori, che, in questi momenti di crisi, guardano alla terra, alla natura, alle risorse rinnovabili e alla produzione di cibo come quell’economia reale a cui aggrapparsi e fanno a gara per accaparrarsele.

L'industria wireless USA è la più competitiva al mondo

Forse non tutti sanno che.... Facts and figures sul wireless USA dall'AT&T


AT&T- News Room.
  • L'industria wireless USA è la più competitiva al mondo, con il maggior numero di operatori (4 nazionali e 173 locali/specializzati) e la meno concentrata.
  • i prezzi al minuto sono i più bassi dei paesi sviluppati, 60% in meno della media dei prezzi nei paesi OECD e usano quasi tre volte di più il telefono
  • l'84% dei telefoni hanno un browser !
  • Le aziende hanno investito 264 BnUS$ dal 1985, 120Bn negli ultimi 5 anni, 20Bn l'anno scorso (in piena crisi economica) in reti. Nelle ultime due aste, anche 33Bn per le frequenze
  • Gli USA hanno il 7% degli utenti wireless ma il 22% degli utenti 3G; nella graduatoria degli operatori HSDPA; AT&T ha il doppio degli abbonati del secondo.
  • Negli ultimi 3 anni il traffico dati è aumentato del 5000% (una crescita del 271% annuo)
  • Il 3% degli utenti di smartphone usano il 40% della banda
  • Una fibra ha una capacità teorica di 25 Terabit, la capacità teorica dell'LTE e' 100Mbps ed in più è condivisa. Il traffico deve quindi essere gestito in modo che gli utenti più bandivori non "sfollino" gli utenti medi
  • Il mercato wireless cresce 5 volte più velocemente delle'economia USA, viene stimato 2,4 milioni di posti di lavoro, 19Bn di tasse annuali, 860Bn di produttività in 10 anni.

sabato 10 ottobre 2009

Mi raccomando non dite di Eutelia ... ancora non è Nostra

Ilsole24ore sab 10 ottobre pag 19

LA TOSCANA HA IL MIGLIOR REGISTA ....EUTELIA

o forse è già compresa IN ....che fa rima con ...D ?

venerdì 9 ottobre 2009

Siete caldi?????

Roma, 9 ott. (Adnkronos) - "Siamo pronti ad investire e sviluppare in Italia la banda larga di nuova generazione". Lo ha detto il presidente di Wind Naguib Sawiris che ha sottolineato come "Wind e' impegnata nello sviluppo della rete in fibra ottica in Italia". "Siamo pronti ad investire da soli o insieme ad altri operatori per la realizzazione della rete di nuova generazione", ha spiegato il patron di Orascom. Wind, dunque "investira' e sviluppera' progetti pilota nei prossimi mesi per la cablatura di citta' di medie dimensioni". Sawiris ha poi commentato i risultati economici della societa' che opera in Italia. "Sono molto soddisfatto -ha detto- dei risultati ottenuti che, anche per il terzo trimestre dell'anno, presentano ricavi e clienti in crescita"

giovedì 8 ottobre 2009

Barzellette graziose.. tra i Palazzi Grandiosi ?

C'era una volta .... un Italiano , uno Spagnolo, uno Svizzero, un Cinese, un Russo....ed Un Egiziano che alza la cornetta e domanda chi è il vero Faraone dell'Impero?
Tutt-tuuuu-----,Tutt-tuuuu-----,Tutt-tuuuu-----,Tutt-tuuuu-----.

Wind: Sawiris a Roma, fa visita a Berlusconi e a Calabro'

ROMA (MF-DJ)--Giornata di incontri a Roma per il patron di Wind, Naguib Sawiris.

Il magnate egiziano, numero uno di Orascom, ha fatto visita prima al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nella sua residenza di Palazzo Grazioli. Secondo quanto si apprende, Sawiris si e' recato anche nella sede dell'Agcom per incontrare il presidente dell'Autorita', Corrado Calabro'. ren carlo.renda@mfdowjones.it

(END) Dow Jones Newswires

October 08, 2009 09:27 ET (13:27 GMT)
Tlc: Scajola incontra il ministro russo Shegolev per partner strategica su innovazione e ricerca

Claudio Scajola

Il Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola ha incontrato presso la sede del Ministero di Via Veneto il Ministro delle Comunicazioni e Mezzi di Comunicazioni di Massa della Federazione Russa Igor Shegolev, in occasione dell’apertura dei lavori della prima riunione del Gruppo di Lavoro congiunto per la collaborazione nel campo delle telecomunicazioni.

L’incontro si inserisce nel contesto delle attività previste per la realizzazione del Protocollo tra Italia e Federazione Russa per la collaborazione nel campo delle telecomunicazioni e dei servizi postali che è stato firmato dai due Ministri a Mosca il 7 Aprile scorso in occasione della missione di sistema italiana.

“Italia e Russia - ha commentato il Ministro Scajola - hanno rapporti di cooperazione economica già intensi e fruttuosi in molti ambiti. In questa fase, dove si intravedono i primi timidi segnali di ripresa, dobbiamo intensificare le collaborazioni industriali che puntino su ricerca e innovazione tecnologica, le chiavi per la competizione del futuro, in settori chiave per le nostre economie come sono le Comunicazioni e l’Informazione Tecnologica.”

Il Gruppo di Lavoro, presieduto dal Vice Ministro Paolo Romani e dal Ministro Shegolev e costituito da rappresentanti di istituzioni e aziende dei due Paesi che operano nel settore delle comunicazioni, si riunirà annualmente e svilupperà la collaborazione economica, industriale e tecnico-scientifica tramite la realizzazione congiunta di programmi e progetti concreti.

martedì 6 ottobre 2009

I CAPITALI Fibrillano e le Sue FIBRE brillano


Fisica: il Nobel a Kao, Boyle e Smith per le fibre ottiche

Fisica: il Nobel a Kao, Boyle e Smith per le fibre ottiche
6 ottobre 2009


Il Premio Nobel per la Fisica è stato assegnato a Charles K. Kao, Willard S. Boyle e George E. Smith per le ricerche sulle fibre ottiche.
Kao, nato a Shangai, ha ottenuto la cittadinanza britannica e quella statunitense. A lui va la metà del premio. Boyle, è cittadino canadese e statunitense, come statunitense è anche Smith. A loro due l'altra metà del l'ammontare del premio.
Il riconoscimento è stato assegnato ai tre fisici per i loro «risultati rivoluzionari nel settore della trasmissione della luce nelle fibre per la comunicazione ottica e per l'invenzione di un circuito semiconduttore di imaging, il sensore CCD».

Kao, che è nato nel 1933 e ha vinto metá del premio Nobel di quest'anno, lavora presso gli Standard Telecommunication Laboratories di Harlow, in Gran Bretagna, e all'Universitá cinese di Hong Kong. Si è laureato nel 1965 in Ingegneria elettronica in Gran Bretagna, nell'Imperiale College di Londra. In pensione dal 1996, ha condotto le ricerche che lo hanno portato al Nobel
negli Standard Telecommunication Laboratories di Harlow e contemporaneamente ha insegnato nell'Università Cinese di Hong Kong

Willard Sterling Boyle è nato nel 1924 in Canada, ad Amherst, e nel suo Paese di origine si è laureato in Fisica nel 1950, presso la McGill University. In pensione dal 1979, ha diretto la
Divisione sulle Comunicazioni degli statunitensi Bell Laboratories.

Smith è nato nel 1933 a White Plains. Si è laureato in Fisica nell'università di Chicago nel 1959 ed ha lavorato nei Bell Laboratories fino al pensionamento, avvenuto nel 1986.
Boyle e Smith sono considerati i "papà" dei sensori per le videocamere e fotocamere digitali. Lavoravano insieme alla At&T quando svilupparono un semiconduttore capace di replicare un'immagine.

Tutti e tre i Nobel della Fisica premiati hanno anche la cittadinanza americana e tutti e tre
hanno condotto in aziende private le ricerche che hanno aperto la strada alle comunicazioni del futuro, basate sull'uso delle fibre ottiche.

vorrei ci mettessero anche i soldi.... come han fatto in EUTELIA? !!!!!(oltre ai debiti ?)

Tlc: Calabro', ora bisogna mettere soldi su larga banda

ROMA (MF-DJ)--"Mi sento un precursore sul tema della larga banda, mi fa piacere che oggi la si invochi ma vorrei ci mettessero anche i soldi".

Ad affermarlo e' il presidente dell'Agcom, Corrado Calabro', intervenendo a un convegno. "Quindici miliardi non si trovano cosi', speriamo che si concretizzino con investimenti privati e pubblici, ma in primo luogo degli operatori". Calabro' ha auspicato che il progetto della larga banda "si realizzi prima della fine del mio mandato, tra 2 anni e mezzo, perche' non voglio lasciare il cerino in mano al mio successore". ren/pev carlo.renda@mfdowjones.it

(END) Dow Jones Newswires

October 06, 2009 06:50 ET (10:50 GMT)

DIGITALIZZAZIONE DEL PAESE lasciata alla logica di mercato .....

giovedì 20 agosto 2009

Se Boatrade Fosse Ammiraglio d' Italia.....

DIGITALIZZAZIONE DEL PAESE lasciata alla logica di mercato
il filo del mio discorso prosegue .... niente INVESTIMENTI TELCO IN FIBER TO THE HOME SPAZIO AD ALTERNATIVI DELL'ULTIMO MIGLIO WiFi ......LTE........



Silvio, Telecom e la febbre spagnola MARCO PANARA
http://www.repubblica.it/supplementi/af/2009/10/05/copertina/001kuore.html

La connection è lunga, parte dall’italiana Telecom e finisce alla madrilena Prisa, il gruppo editoriale che pubblica El Pais e controlla televisioni. L’azienda telefonica italiana e l’editore spagnolo in realtà non avrebbero nulla a che fare l’uno con l’altro se non ci fosse un filo di robusti interessi a collegarli, quelli di due pezzi da novanta come il gigante spagnolo Telefonica, uno dei maggiori gruppi mondiali delle telecomunicazioni che di Telecom Italia è importante azionista, e il gruppo Mediaset di Silvio Berlusconi, che nella sua qualità di presidente del consiglio italiano determina la politica del paese nelle tlc.La turbolenza intorno a Telecom e a Telco, la scatola che ne contiene il pacchetto di controllo e della quale Telefonica possiede il 42,5 per cento del capitale, in parte si spiega così. Prisa è un colosso dell’editoria spagnola che è arrivato al culmine di una vivace fase di sviluppo proprio nel momento in cui è scoppiata la crisi, che sull’economia spagnola ha avuto effetti ancora più pesanti che altrove. Per crescere Prisa si era indebitata molto, troppo, e ora si trova costretta a cercare partner o vendere partecipazioni per ridurre almeno in parte la montagna di circa 5 miliardi di euro di debiti che si trova sul groppone. Tra le sue partecipate c’è una società, che si chiama Sogecable, che ha dentro un piccolo tesoro: la rete televisiva generalista Cuatro e la tv satellitare a pagamento Digital+. L’estabilishement spagnolo interessato al salvataggio di Prisa ha mosso Telefonica, che tra l’altro di Sogecable era stata fino a un paio di anni fa azionista, ma a guardare con interesse alla Cuatro e forse anche a Digital+ è in realtà Telecinco, che è posseduta da Mediaset. Il cerchio, che da Telecom arriva a Prisa, si chiude qui.Per Telecinco, la Cuatro è importante. La rete di Mediaset è già oggi leader o coleader del mercato spagnolo, ma le nuove regole sulla concentrazione televisiva aprono spazio per una ulteriore crescita e chi comprerà la Cuatro, che è la maggiore delle reti più piccole, si aggiudicherà la leadership assoluta di un mercato che è anche una base importantissima per l’America Latina.Telecom Italia in tutto questo non c’entrerebbe nulla se non fosse che Mediaset, per raggiungere il suo obiettivo, ha bisogno di un accordo con Telefonica, e uno dei modi di spingere Telefonica ad appoggiare l’operazione è farle sentire quanto precaria sarebbe la sua presenza nel gruppo di controllo di Telecom Italia se il governo si mettesse di traverso.Non è proprio un caso che solo pochi giorni fa il vice ministro con la delega alla Comunicazione Paolo Romani abbia ricordato che la presenza di Telefonica nel gruppo di controllo di Telecom Italia è un problema, né forse, che qualche settimana fa Poste Italiane, che sono una società pubblica, abbiano lasciato trapelare un interesse a un rapporto più stretto con Telecom Italia (che probabilmente avrebbe un senso per collaborazioni in specifici settori ma non sembra praticabile come partecipazione azionaria, che vorrebbe dire una ripubblicizzazione di Telecom).Il timing è perfetto. Tra venti giorni Telco compie 30 mesi di vita e perché la nuova gestione della sua controllata Telecom Italia affidata a Gabriele Galateri e Franco Bernabè arrivi a due anni dobbiamo aspettare il prossimo dicembre. Poco tempo per un progetto di qualche respiro, poco per decidere di tirare i remi in barca, di abbandonarla o di affidare il timone a qualcun altro. Ma per Telecom, è scritto, non ci deve essere mai pace, e infatti pace non c’è. Quei fatidici 30 mesi di vita di Telco sono la molla. Il 28 ottobre è la scadenza ultima per denunciare o lasciar vivere il patto tra i cinque azionisti che hanno dato vita alla società, sei mesi prima della fine dell’accordo triennale stipulato il 28 aprile del 2007.La questione è la solita: l’opportunità della presenza della spagnola Telefonica nel capitale di Telco con una quota del 42,3 per cento. Il punto di partenza è noto: Marco Tronchetti Provera e la Pirelli non avevano più la forza di tenere il controllo di Telecom e per evitare che la comprasse il messicano Carlos Slim è stata creata una compagine italiana (formata da Intesa, Mediobanca, Generali e Benetton) e si è chiesto aiuto agli spagnoli di Telefonica, gli unici tra l’altro a mettere nell’operazione soldi veri. Nasce così Telco, con gli italiani in maggioranza e gli spagnoli con una solida presenza, ma anche con due peccati d’origine: il primo è il prezzo pagato per rilevare da Pirelli il controllo di Olimpia (la scatola dove era stato messo il pacchetto di controllo di Telecom), prezzo assai elevato, più legato all’obiettivo di salvare Tronchetti e la Pirelli che ai valori di mercato della società; il secondo è il fatto che quell’acquisto è stato in buona parte finanziato non da capitale nuovo ma facendo debiti, che ora Telco deve remunerare e, con il tempo, possibilmente anche restituire. Quanto a Telecom Italia, il punto di partenza anche lì sono i debiti, fatti non per finanziare acquisti o investimenti, bensì le due scalate quella di Colaninno e Gnutti e poi quella di Tronchetti per prenderne il controllo.Questa è la base, sin dall’inizio chiara a tutti. Nel tempo breve passato da allora, tuttavia qualcosa è successo. Non tanto in Telco, che altro non ha avuto da fare se non cercare di pagare gli interessi sui suoi debiti con i dividendi che incassava da Telecom, quanto invece in quest’ultima. Nell’anno e nove mesi della gestione Galateri Bernabè l’indebitamento è stato ridotto di oltre due miliardi di euro, dai 37,2 miliardi di fine giugno 2008 a 35,2 di fine giugno 2009, i costi operativi sono stati ridotti di oltre 500 milioni di euro, l’emorragia di abbonati è stata contenuta, l’ebit e l’ebitda hanno ripreso a salire. L’azienda è più efficiente e sana di quanto fosse a gennaio 2008 e le sue prospettive, a leggere gli ultimi report degli analisti, sono positive. Per come si sono messe le cose Telecom potrà di qui in avanti ridurre il suo indebitamento di circa un miliardo e mezzo l’anno, pur tornando a pagare le tasse (non lo aveva fatto fino ad ora perché con la fusione con Olivetti ne aveva assorbito le perdite), facendo gli investimenti necessari e remunerando accettabilmente il capitale. Quello che Telecom invece, sempre stando così le cose, non può fare, è digitalizzare l’Italia con un grande piano di investimenti nella fibra ottica né fare piani di sviluppo internazionale, perché dovendo ridurre i debiti non ha le risorse e anche perché la sua espansione estera dovrebbe fare i conti con gli interessi di Telefonica, che è presente in molte aree del pianeta.Di fronte a questa sintetica radiografia la conclusione che si può trarre è che Telecom può andare avanti per molti anni con l’azionariato attuale senza perdere posizioni in patria e in Brasile, la sua provincia più forte, e migliorando progressivamente il suo livello di indebitamento e i suoi risultati economici. Telefonica, in questa ipotesi, non è di particolare impedimento. Se invece si immagina una Telecom più dinamica internazionalmente si richiedono due condizioni: la prima è che i soci mettano mano al portafoglio e sottoscrivano un sostanzioso aumento di capitale e la seconda, che ha un senso solo se c’è la prima, che si lasci Telefonica fuori dalla partita. L’impressione è che oggi di mettere mano al portafoglio non ha intenzione nessuno, né Intesa San Paolo, né Mediobanca, né le Generali, e tantomeno i Benetton, e allora logica vuole che il ‘caso Telefonica’ tornato agli onori della cronaca abbia dietro altre ragioni, che probabilmente sono quelle di cui sopra.A oggi infatti nessuno degli azionisti di Telco ha segnalato ufficialmente né ufficiosamente l’intenzione di denunciare il patto, quello che qualcuno lascia intendere è che potrebbero essere rivisti i termini temporali, ovvero che si potrebbe rinviare la data entro la quale denunciarlo, oppure rinnovarlo entro il 28 ottobre ma solo per un anno. L’impressione è che tutti abbiano altro a cui pensare, ci sono sul tappeto il rinnovo dei vertici delle Generali la prossima primavera, che impegnano Mediobanca e Generali ma anche Intesa, la quale dal canto suo ha il problema di trovare un nuovo equilibrio tra Torino e Milano prima del rinnovo degli organi sociali che avverrà nell’assemblea del 2010. Quanto ai Benetton, sono impegnati con Atlantia e Adr e non hanno margini per altro. Nei prossimi mesi si ridefiniranno tanti equilibri, di Telecom sostiene qualcuno meglio parlarne dopo. Il "caso Telefonica" resta aperto ma probabilmente sarà aggiornato a data da destinarsi. Berlusconi permettendo.

domenica 4 ottobre 2009

A 4 anni dalla liberalizzazione del wifi

http://blog.quintarelli.it/blog/2009/10/a-4-anni-dalla-liberalizzazione-del-wifi.html
al lato destro del Ministro; sul lato sinistro, inquadrato a lungo in primo piano, c'era il grande Gianluca, vero propugnatore all'interno del ministero ed estensore del provvedimento di liberalizzazione del wifi in Italia. Alla sua sinistra si intravede anche Matteo Fici, allora presidente di Assoprovider.


Credo che il WiFi sarà meglio del WIMAX !!!!! WiFi EUTELIA voip


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Il Kit completo Eutelia Wi-fi un sistema pratico, completo, immediatamente funzionante e comprende:

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