Lettera aperta del CRIPAE - FIERI A VITA per il Nostro Contributo .

Lettera aperta del CRIPAE per Eutelia Nel dubbio VotateVi sempre!!! Partiamo dal problema sociale più sentito in questi giorni nostri. La crisi economica che deriva dalla crisi Finanziaria e di Capitali che si riversa poi sui numeri dell’occupazione. Ma qui in Eutelia la situazione è diversa Il Capitale c’è, è Italiano ed è stato messo soprattutto con i Risparmi dei Piccoli Azionisti per più di 2⁄3 ed è stato Patrimonializzato in Azienda Eutelia. Abbiamo letto su alcune relazioni che in questi anni abbiamo investito 600mln€. Lo abbiamo fatto con i nostri risparmi nulla a che vedere con finanza creativa, siamo un azionariato popolare italiano. La nostra iniziativa imprenditoriale e quindi il nostro Capitale rappresenta un baluardo per la tutela dei Vostri posti di lavoro il Nostro Comitato riunisce i Piccoli Azionisti che da sempre hanno creduto e sono fieri di aver investito per infrastrutturare il nostro paese nell Asset fondamentale per crescita e sviluppo: La banda larga, la Rete in fibra ottica di Eutelia. Fin dal primo momento abbiamo capito che la tutela del Vostro lavoro e quindi del Nostro Investimento passa attraverso lo sfruttamento dell'Asset strategico della Rete in fibra ottica di Eutelia. Insomma non abbiamo scoperto nulla, Chi ha studiato un pò di economia conosce bene quali siano i Fattori della Produzione: la TERRA , il LAVORO ed il CAPITALE nelle proporzioni di Vostro gradimento. Speriamo che con Terra crescano migliori frutti. Purtroppo questi ultimi anni abbiamo vissuto parecchie disavventure che hanno evidenziato tutte le possibili negatività di questa azienda ma un elemento sono convinto sia stato di esperienza positiva : la Formazione del Gruppo, quella professionale rimane indiscutibile. Solo chi lavora in evidente stato di difficoltà porta con se un'esperienza sicuramente pesante ma che deve essere un bagaglio di conoscenze da cui attingere per il futuro. Come un marinaio che va per mare, solo quando si trova nei momenti pericolosi capisce l’importanza di avere uno scafo robusto e quale sia il bene prezioso che si possa perdere, qui sicuramente tutti i componenti hanno percepito il valore dello stare insieme e di remare per la stessa via. Quindi sicuramente finora i fattori Capitale&Lavoro non sono mancati , oggi speriamo di imbarcarre con Noi Imprenditori già del settore che vogliano aiutarci a condurre insieme questa Nave Eutelia, Tutta insieme senza scialuppe di salvataggio privilegiate. Son convinto che sapranno farlo al meglio, utilizzando le risorse umane di Chi ha costruito Eutelia in questi anni, perchè parlano la stessa lingua ed hanno stessi valori culturali e umani, famiglia ed impresa. I primi ad investire su di Noi dobbiamo essere sempre Noi stessi, i veri protagonisti del Nostro futuro, non Ci si può tradire. Nel dubbio VotateVi!!! Auguriamo a tutti Noi un futuro sostenibile di sviluppo e crescita. Torneremo nelle posizioni che Eutelia merita. Grazie Il Cripae P.s. sono graditissimi i commenti e riflessioni questo spazio va inteso anche come un contributo per i dipendenti Eutelia di tutte le sedi affinche possano responsabilizzarsi in un momento particolare

giovedì 28 ottobre 2010

Il settore delle tlc rappresenta «un volano di sviluppo straordinario, un driver di crescita, innovazione e occupazione per il paese

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Il convegno Asstel ha rappresentato la prima vera assise delle telecomunicazioni italiane. Hanno partecipato ministri, operatori, sindacati e a chiudere è intervenuta la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. Il settore delle tlc – commenta – rappresenta «un volano di sviluppo straordinario, un driver di crescita, innovazione e occupazione per il paese. Sarà tra le priorità dell'agenda economica di Confindustria»

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Euteliavoip vi regala il numero geografico




WiFi libero: si farà

* Gio, 28 Ott 10
* Marco Angione


WiFi libero: Maroni rassicuraIl ministro Maroni parla del WiFi libero durante il question time: i tempi sono maturi per superare il decreto Pisanu.

Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, rispondendo ad un'interrogazione parlamentare, sgombra il campo da qualsiasi dubbio sulla posizione del Viminale circa la liberalizzazione delle reti WiFi pubbliche in Italia: "Stiamo lavorando da tempo su questo tema, e la settimana prossima discuteremo in consiglio dei Ministri una proposta che ci permetterà di superare il decreto Pisanu".

Asstel: imprese TLC in Italia arretrate nella UE. Banda larga insufficiente

Asstel: imprese TLC in Italia arretrate nella UE. Banda larga insufficiente

di Noemi Ricci

giovedì 28 ottobre 2010

Le imprese di Telecomunicazioni in Italia non vivono una congiuntura favorevole: in 5 ann ei ricavi, nonostante la crescita della banda larga. Non è colpa della crisi ma del ritardo rispetto ai Paesi Ue

Il mercato TLC in Italia perde colpi, e la responsabile non è la crisi. Sembra infatti inarrestabile il declino del traffico voce, che si aggiunge al problema del ritardo nella banda larga rispetto agli altri paesi europei, al difficile equilibrio con i nuovi protagonisti del Web e all'avvento dei cosiddetti grandi attori esterni (Google, Youtube, Facebook...).

Lo rivelano i dati del report realizzato per Confindustria Asstel da Analysys Mason e presentati al convegno Asstel "Le telecomunicazioni per l'Italia".

Un comparto rimasto negli anni sostanzialmente uguale a se stesso in Italia: dal 2006 ad oggi è in atto una lenta decadenza, che la crisi internazionale ha solo accentuato. Una contrazione di natura strutturale quella del settore TLC in Italia, tanto da portarlo quasi a perdere l'8% dei ricavi negli ultimi anni, pari a circa 4,5 miliardi di euro.

Le speranze riposte nello sviluppo della banda larga nulla hanno potuto contro il calo delle vecchie linee telefoniche di ben 5 milioni, portando il livello di penetrazione del fisso in Italia al 77%, il più basso a livello europeo.

Un andamento che non riesce ad essere compensato dalla crescita di accessi alla banda larga fissa, che tra giugno 2009 e giugno 2010 ha superato +7%. Cifra non sufficiente a scrollarci dall'ultimo posto tra i cinque principali paesi dell'Ue. Non è all'altezza di quanto avviene negli altri Paesi neanche il boom di schede, chiavette e smartphone per il collegamento all'Adsl mobile.

Ad influenzare negativamente l'andamento del settore TLC ci sarebbero inoltre attori esterni come i motori di ricerca, i social network e i content provider, che avendo rivoluzionato e allargato il modo di comunicare stanno lasciando sempre meno spazio ai metodi tradizionali e quindi ai vecchi gestori telefonici.

Da considerare, infine, anche il fardello dell'analfabetizzazione informatica, con il pc presente solo nella metà delle famiglie italiane, oltre alla reticenza nell'adoperare Internet nei rapporti con la pubblica amministrazione, con solo il 15% della popolazione che usa servizi di e-government (l'obiettivo dell'Agenda digitale europea è del 50%). In più i servizi pubblici effettivamente fruibili su internet sono il 79% di quelli potenzialmente disponibili, contro la media dell'82% per l'Ue a 27 e dell'88% per i cinque principali paesi europei.

giovedì 14 ottobre 2010

ok il collaudo di Eutelia e Regione

Fosdinovo E' arrivata la linea Adsl: ok il collaudo di Eutelia e Regione
ORA il Comune di Fosdinovo è coperto dal servizio internet veloce. I tecnici di Eutelia e Regione hanno infatti collaudato la rete Wireless Adsl. Per attivare il servizio si può chiamare il numero gratuito 800031515. La Regione continuerà a fare monitoraggio e sarà garante per ogni problema.

mercoledì 13 ottobre 2010

Grandi Navi Veloci Grande Primo Amore del C.te BOATRADE

COME I NOSTRI AVI DOMINAVANO I NOSTRI MARI NOI SALPEREMO I VOSTRI DENARI!!!!!!!!!!!!!


Msc rileva il 50% di Navi Veloci

Raoul de ForcadeCronologia articolo13 ottobre 2010

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GENOVA
Rivoluzione nel mondo dei traghetti a pochi giorni dal termine (20 ottobre) di presentazione delle manifestazioni di interesse per la privatizzazione di Tirrenia. Grandi navi veloci, una delle compagnie che ha già ufficializzato la disponibilità all'acquisto della compagnia di Stato, si prepara a far entrare nella sua compagine un nuovo socio al 50%. Un azionista di notevole peso, perché è il secondo armatore al mondo nel settore del trasporto container: Gianluigi Aponte, patron, oltre che di Msc, anche della società napoletana di ferry Snav. Quest'ultima è controllata dalla finanziaria Marinvest, che sarà protagonista dell'operazione con cui Aponte si assicurerà la metà delle azioni della società genovese e darà vita a una nuova compagine dello shipping.
Società fondata dal decano degli armatori liguri, Aldo Grimaldi, e attualmente controllata da alcuni fondi (Investitori associati col 67%, Idea Capital col 20,1% e Charme col 9,2%) e dal management (col 3,7%), Grandi navi ha appena avuto un cambio ai vertici. Uscito di scena a fine luglio l'a.d. Silvano Cassano, che era subentrato a Grimaldi, il timone è andato a Roberto Martinoli, nel cda di Gnv dal 2008 e già ai vertici di Norwegian cruise lines. E proprio Martinoli sarebbe uno dei tessitori della trama che ha favorito l'ingresso di Aponte in Grandi navi, la quale, colpita dagli effetti delle crisi mondiale, aveva bisogno di un socio forte, nonostante gli azionisti avessero appena sottoscritto un aumento di capitale di 30 milioni. Ieri, dunque, Marinvest e Gnv hanno firmato una lettera d'intenti per l'ingresso della prima nella seconda con il 50% delle quote. Un'operazione che sarà sancita dal passaggio di tre unità della Snav in Grandi navi.
«Si tratta – dice Martinoli, che resterà ai vertici di Gnv – di un accordo preliminare. Ma intendiamo concludere entro i primi di dicembre, perché vogliamo iniziare a operare con la nuova compagine dal 2011. Si tratta di un'alleanza molto importante e sono felice di far parte delle persone che l'hanno portata a termine. Aponte è un socio di professionalità indiscutibile che ci apre un'infinità di strade estremamente interessanti». L'operazione, che renderà Aponte primo azionista di Gnv, secondo quanto risulta consta di una ricapitalizzazione da circa 130 milioni. L'aumento avverrà in parte attraverso il conferimento delle tre navi, per un valore di 95 milioni, e in parte cash, con un apporto di 30-40 milioni. La partecipazione di Investitori associati scenderà al 33% circa. Finora Snav, che è guidata da Raffaele Aiello, ha operato nel Golfo di Napoli con collegamenti con le isole campane, Eolie e Pontine, con la Corsica e sulle tratte Napoli-Palermo, Civitavecchia-Palermo, Civitavecchia-Olbia. «Non voglio ancora dire – prosegue Martinoli – che tratte faremo con le navi che passeranno a noi dalla Snav: non intendo dare vantaggi ai nostri competitor. Ma certo non le metteremo sulla Napoli-Capri». Insomma, l'alleanza punterà sulle linee a lungo raggio mentre la Snav continuerà a operare sul suo attuale bacino. Riguardo al nome della nuova società, afferma Martinoli, «non è stata presa ancora alcuna decisione, ma in un primo tempo potrebbe essere Gnv-Snav, perché vogliamo dare un segno di continuità a entrambi i marchi. In ogni caso, con questa alleanza si realizza uno dei miei intenti. Perché l'aggregazione di diversi operatori con il consolidamento delle attività è strategicamente importantissima, specie in questo momento del mercato, per guardare al futuro». Sulla manifestazione di interesse fatta da Gnv per Tirrenia, Martinoli chiarisce: «L'ingresso di Snav non cambia nulla, direi. Abbiamo espresso il nostro interessamento a Tirrenia ma per ora un vero bando non esiste. Vedremo».

Intanto Medieterranea holding, la società presieduta da Salvatore Lauro che già aveva partecipato alla prima (fallita) gara per Tirrenia, ha annunciato di essersi ricandidata all'acquisto, con una nuova compagine, composta dalla sarda Delcomar, dalla società di logistica Intergroup dalla napoletana Sopromar, nonché dalla famiglia Busi, dalla Regione Sicilia e da Isolemar.

lunedì 11 ottobre 2010

Eutelia Voip

Telefonia VoIP e qualità, un binomio possibile
La vecchia, solida linea analogica perfettamente emulata? Si può, si può

Marco Valerio Principato
Di Marco Valerio Principato
Pubblicato il: 11/10/2010

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Un terminale usato dagli installatori, all'atto del collaudo di una linea ADSL (Exfo Colt 450P) - Click per ingrandire
Roma – Oggi concluderemo la chiacchierata iniziata due settimane fa a proposito di telefonia VoIP: obiettivo di oggi sarà arrivare ad avere un servizio telefonico in Voice over IP il cui livello qualitativo non faccia rimpiangere la rete fissa di Telecom Italia.

Avevamo aperto la discussione esordendo con un titolo ben preciso: “Fritz Box Fon, VoIP e qualità audio sotto stress da download” e c’era una ragione ben precisa: oggi è facilissimo procurarsi un router ADSL/VoIP, abbonarsi a un servizio ADSL naked, ossia solo ADSL, dunque senza alcuna linea telefonica “reale” associata, per poi utilizzare il servizio di telefonia VoIP di uno dei tanti operatori presenti sul mercato, italiano e/o estero.

Tra i router ADSL/VoIP abbiamo preso in considerazione i modelli di AVM, meglio conosciuti come “Fritz Box”, in quanto sono tra i più flessibili, affidabili e capaci di svolgere molteplici e comode funzioni. Il tutto con un rapporto qualità/prezzo più che accettabile. Da notare che questo non è un “post sponsorizzato”: AVM non corrisponde un centesimo a chi scrive. Piuttosto, è la trascrizione dell’esperienza di chi scrive, che nel condividerla con i lettori spera di travasare in chi legge quei piccoli trucchi che possono far risparmiare molto tempo e ridurre il rischio “grattacapo” o “pentimento represso”.

Dunque: all’inizio tutto è (abbastanza) facile, si allaccia il Fritz alla linea ADSL, si configura l’accesso a Internet come da istruzioni, si attacca il PC a una delle porte LAN e si naviga. Fin qui, tutto bene.

Viene poi voglia di impiegare un fornitore VoIP, dal momento che molti offrono la possibilità di attivarsi una linea VoIP in piena autonomia: in alcuni casi, come quello di EuteliaVoIP, il servizio è di buon livello ma è abbastanza limitato per quanto concerne i servizi collaterali. Ad esempio, con essa alcuni dei “servizi clienti” degli altri operatori non funzionano, non è certo che funzionino le chiamate ai numeri di emergenza e varie altre cosine (come il proprio servizio clienti, praticamente inusabile), fermo restando che la qualità vocale del servizio, così come è erogato, è buona.

Volendo avere alle spalle un minimo di servizio clienti degno di questo nome, è possibile rivolgersi a operatori che rivendono la telefonia di Eutelia in versione “professionale”: un esempio è Ehiweb, le cui formule VoIP sono dimensionate per soddisfare un po’ tutte le esigenze e il livello di servizio è più che buono.

Per chi ama “sperimentare” con servizi VoIP molto spregiudicati sotto il profilo tariffario, ci si può ad esempio cimentare anche con il servizio di VoipCheap, per la verità piuttosto flessibile e conveniente ma, attenzione, da esso non si possono chiamare, sempre ad esempio, né numeri verdi (800 e simili) né servizi di emergenza: mai, dunque, servirsene come unico sbocco sulla rete telefonica, occorre sempre abbinarlo ad un operatore che lo permetta.

Insomma, la scelta è vasta, le combinazioni possibili sono molte e, nel momento in cui si prende confidenza con la configurazione dei Fritz e… ormai ci si è attaccato un telefono, si scopre che è possibile impostare addirittura delle regole: per tutti i numeri verdi, ad esempio, il Fritz farà uscire la chiamata verso l’operatore nazionale “serio”, mentre per tutte le chiamate internazionali magari sfrutta VoipCheap, possibilmente per tutte quelle che esso offre “comprese” senza scalare la tariffa trimestrale.

Una volta stabilita la configurazione ideale sotto il profilo tariffario e di instradamento chiamate, si potrebbe dire di aver finito. Invece, per alcuni si presenta un problema apparentemente insormontabile: la qualità audio. Essa è, magari, solitamente buona ma, per esempio, solo se sulla propria linea ADSL non si svolge alcun altro traffico. Se, viceversa, è in corso un download “pesante” che occupa tutta la banda, se si usa BitTorrent, se si impiegano altri programmi in Peer To Peer, oppure se si sta inviando un file grandissimo a qualcuno, la qualità vocale del VoIP degrada fino a diventare “non commerciabile”. Voce spezzettata da uno o entrambi i lati, robotica, improvvisi “buchi di silenzio”, sillabe o frasi “mangiate”, linee cadute e chi più ne ha più ne metta.

Qui iniziano, in genere, le imprecazioni: “accidenti a me e quando ho lasciato Telecom Italia”, o Fastweb, o chi si aveva prima che, però, funzionava, nonostante qualunque traffico Internet ci fosse in atto. Iniziano, spesso, anche le imprecazioni con il provider, al quale si segnala che il VoIP non va. Reclamare, altrettanto spesso, serve a poco, specie se il provider VoIP non coincide con quello ADSL perché, in linea di massima – ed ecco la prima notizia – non dipende dalla linea ADSL in sé, salvo rari casi.

Occorre infatti ricordare che, oggi (sempre in linea di massima):

* la quasi (un quasi che si potrebbe anche togliere) totalità dei provider ADSL adotta il meccanismo della prioritizzazione del protocollo RTP che, come spiegato le volte scorse, è responsabile del transito prioritario della voce trasportata su IP: lo fa persino Alice di Telecom Italia (in fondo alla pagina prestazioni: “Idoneità ad utilizzare sistemi VoIP forniti da altri operatori: Si”)
* la totalità assoluta dei fornitori di telefonia VoIP adotta sistemi che trattano il traffico IP in modo adeguato per la voce, dunque assai difficilmente – almeno per quanto concerne il traffico voce nazionale – tali perdite di qualità sono ascrivibili all’operatore telefonico VoIP

E allora?

E allora bisogna tener presente che siamo in Italia, dove le condizioni fisiche della linea ADSL sono una cosa e le condizioni contrattuali sono un’altra. E, nel caso specifico del Fritz Box Fon (che è tedesco), la precisione e coerenza tedesche (ma non solo: vale anche per gli altri costruttori) mal si conciliano con il binomio fisico/contrattuale all’italiana, portando disservizi in realtà soltanto apparenti.

Bisogna infatti tenere presente che, quando una linea ADSL viene installata, il collaudo prevede tra l’altro l’esecuzione di un test di dialogo tra gli apparati (con uno strumento come quello in figura in alto a sinistra), nel quale viene stabilita qual’è la velocità massima a cui il terminale utente (cioè la parte modem del router ADSL) può dialogare con l’apparecchiatura in centrale (cioè il DSLAM). Tale valore viene memorizzato nel DSLAM e si può star certi che non verrà mai superato, anche potendo. Quella minima, invece, è stabilita dal disciplinare tecnico del provider: se il dialogo tra i due apparati, per qualsiasi ragione – es. doppino telefonico danneggiato - scende sotto a quel valore, il modem ADSL non accenderà la spia di connessione stabilita (anche se potrebbe) e si dirà che “non si allinea”.

Ora, come è facile immaginare, da casa propria alla centrale telefonica ci possono essere le distanze più disparate: si può andare da qualche decina di metri per chi abita nel palazzo accanto alla centrale telefonica, fino ad arrivare a diversi chilometri. Ci sono dei limiti, naturalmente: se si abita a 15 Km dalla centrale, non si ha (quasi) alcun problema per una normale linea telefonica, ma le speranze di avere un’ADSL a 7 Megabit sono ridotte a veramente poco, per non dire nulla. Questo fattore, come si può intuire, determina i valori di quella famosa inizializzazione e, purtroppo, cambia le carte in tavola al router ADSL/VoIP che, necessariamente, non può disporre di una regola unica con cui agire per determinare quanta banda deve riservare al VoIP e quando farlo.

A pagina 2 prenderemo in esame due casi pratici (relativi a chi scrive, quindi assolutamente reali e capitati prima di un altro problema, ben più spinoso), con lo stesso apparecchio in due scenari diversi, che richiedono ciascuno un’attenzione diversa per ottenere lo stesso risultato.

mercoledì 6 ottobre 2010

Telecom: cede BBNed a Tele2

Riposizionamento sui mercati strategici
06 ottobre, 09:48


(ANSA) - MILANO, 6 OTT - Telecom ha perfezionato la cessione della controllata olandese BBNed a Tele2, annunciata lo scorso 16 luglio. E' quanto si apprende da una nota diffusa a seguito dell'autorizzazione dell'Autorita' olandese per la concorrenza.

Il gruppo telefonico italiano ha confermato che la cessione del fornitore di servizi 'wireline' attivo nei Paesi Bassi ha come finalita' il riposizionamento sui mercati strategici.

Dopo Wind è la volta di Tiscali

06/10/2010 13.22
Tlc in fibrillazione: dopo Wind è la volta di Tiscali
FTA Online News


Autunno caldo per le telecomunicazioni. La nascita del quinto operatore telefonico globale con la fusione Wind-Vimpelcom si è infatti inserita nel contesto assai dinamico delle tlc italiane. L’annosa questione della rete di nuova generazione impantanatasi nel Comitato NGN che in passato aveva sofferto di una irriducibile contrapposizione tra Telecom Italia da un lato e gli operatori alternativi come Fastweb, Tiscali, Vodafone e Wind stessa, è stata esacerbata dagli incrementi tariffari previsti da nuove normative.
Da ultimo ieri un incontro fra Luigi Gubitosi (Wind) e Paolo Bertoluzzo (Vodafone) con il commissario alla Concorrenza europea Neelie Kroes ha confermato le pressioni contro i recenti provvedimenti sull’aumento delle tariffe per l’unbundling. Entro il prossimo 21 ottobre è prevista una pronuncia dell’Ente europeo per la concorrenza, dopo il via libera ai rincari da parte dell’Antitrust italiana. Il gioco della concorrenza nel settore delle telecomunicazioni in Italia appare dunque ancora una volta molto vivace, probabilmente a causa del mercato del Bel Paese che si presenta, per tutti gli operatori, assai goloso. Non mancano gli smarcamenti da parte dei singoli operatori alternativi.
Wind con la nuova maxifusione con i russi di Vimpelcom si presenta al mercato in nuove vesti e con altro profilo finanziario. Già Moody’s e Fitch hanno manifestato parere positivo sulla fusione, grazie ai nuovi ratio patrimoniali espressi dal neonato colosso della telefonia. Con gli altri operatori alternativi a Telecom sviluppa progetti per il broadband nelle maggiori aree urbane italiane, quelle che, secondo tutte le proiezioni, ripagano subito l’investimento di chi impianti una rete tlc.
Proprio in queste ore Tiscali ha parzialmente confermato quanto rivelato dal quotidiano MF stamane: il gruppo sardo è in trattativa con la società cinese ZTE per la creazione di un nuovo network a banda ultra-larga. Il quotidiano di via Burigozzo si spingeva però molto oltre parlando di un progetto di rete in fibra ottica da promuovere a Cagliari e dunque in tutta la Sardegna. Lavori in corso nella rete per il gas abbatterebbero drasticamente i costi per l’investimento e la proprietà della nuova rete sarda consentirebbe dunque a Renato Soru di agire nell’Isola come fa Telecom Italia nel resto d’Italia per la rete in rame concedendo in unbundling il collegamento alla rete in fibra agli altri operatori. Una prospettiva che al giro di boa regala 7,4 punti percentuali e un ruolo da protagonista al titolo dell’Isp sardo a Piazza Affari.
Né rimane con le mani in mano Vodafone, il collosso britannico infatti ha affermato, a margine di nuovi piani di investimento in Liguria, di investire nel Bel Paese, ogni anno, fino a un miliardo di euro in servizi e innovazione. Oltretutto la società guidata in Italia da Paolo Bertoluzzo è in prima fila con gli altri operatori alternativi a Telecom nel confronto sulla questione della rete di nuova generazione. Un confronto che già in passato si è mostrato molto aspro, ma che la nomina di Paolo Romani, uomo da sempre attento alla questione del digital divide e del Next generation network, potrebbe adesso incanalare su binari più stabili.

Come fanno i MNO a garantire Mbs se non hanno la retro bandalarga terrestre EUTELIA?


Vodafone: al via il Progetto '1.000 comuni'. Un miliardo di euro contro il digital divide

Tiscali: in via di definizione termini accordo con cinese Zte

Finanza | 06/10/2010 | ore 11.11 »
Tiscali: in via di definizione termini accordo con cinese Zte


Milano, 6 ott. (Adnkronos) - Sono in via di definizione e formalizzazione i termini di un accordo fra Tiscali e la societa' cinese Zte per i creare "un'alleanza strategica per lo sviluppo della banda ultra larga". Lo comunica l'Isp sardo in una nota emessa su richiesta di Borsa Italiana e Consob dove si specifica che maggiori dettagli "verranno comunicati a seguito della prossima formalizzazione dell'accordo".

Il quotidiano MF ha scritto che domani a Roma, in occasione della visita del premier cinese Wen Jabao, Renato Soru firmera' un accordo quadro con Zte per la realizzazione di un nuovo network in fibra ottica che, in una prima fase, dovrebbe riguardare l'area di Cagliari per poi allargarsi a tutta l'isola. Il titolo al momento guadagna il 6,52%.

martedì 5 ottobre 2010

Eutelia, consegnata un’offerta d’acquisto

Eutelia, consegnata un’offerta d’acquisto
05 ottobre, 2010 Stampa Invia a un amico 0

Formalizzato ai commissari il piano presentato lo scorso luglio dai manager De Simone e Rossi. Con loro il fondo Atlantis

di Marco Tennyson
Era stata una delle notizie estive che aveva acceso un po’ di speranza nei lavoratori Eutelia della parte non Agile. Adesso la notizia, allora relativa solo a un progetto di interesse da parte di due manager, è diventata una vera e propria offerta d’acquisto presentata ai commissari che stanno gestendo l’amministrazione straordinaria della società di telecomunicazioni.

Secondo infatti quanto riportato oggi da MF-Milano Finanza, il fondo di private equity Atlantis Capital, specializzato in ristrutturazioni aziendali, ha formalizzato insieme ai due manager Mark De Simone e Pier Giorgio Rossi un’offerta per Eutelia, in particolare per l’infrastruttura in fibra ottica e il relativo personale, non includendo quindi la componente IT legata ad Agile.

Come i nostri lettori ricorderanno, lo scorso luglio De Simone, chief business development officer di Cordys ed ex vice presidente di Cisco, e Rossi, consulente della società di elettronica bolognese Selcom, in rappresentanza di un fondo non specificato (che ora si apprende essere Atlantis Capital), avevano presentato un piano quinquennale da 100 milioni di euro per rilanciare le attività tlc di Eutelia.

Già allora i due manager avevano sottolineato di voler rilevare i soli asset tlc di Eutelia, per riposizionare la società di Arezzo come una sorta di ‘cloud telecom’, sfruttando i quasi 13mila km di rete in fibra ottica installati per erogare servizi cloud via IP alle aziende italiane.

L’offerta è stata dunque concretizzata, afferma MF. Ora la valutazione dell’effettiva valenza industriale del piano presentato e della parte economica è al vaglio dei tre commissari Daniela Saitta, Francesca Pace e Gianluca Vidal.

Tag: Banda larga, Eutelia, Fusioni e acquisizioni