Lettera aperta del CRIPAE - FIERI A VITA per il Nostro Contributo .
mercoledì 31 marzo 2010
Vigilia di Pesce d'Aprile di Eutelia sul Capitale Sociale.... subito sgamato.....
Società è attualmente pari ad Euro 34.017.380 suddiviso in numero 65.418.038 azioni ordinarie del
valore nominale di Euro 0,52 ciascuna, che ciascuna azione ordinaria dà diritto ad un voto in
Assemblea e che la Società alla data odierna detiene n. 264.019 azioni proprie.
Ai sensi dell’art. 14 dello Statuto sociale, sono legittimati all’intervento in assemblea i titolari di
diritto di voto che presentino idonea certificazione rilasciata ai sensi della normativa vigente
dall'intermediario incaricato della tenuta dei conti almeno due giorni prima della riunione
assembleare e tempestivamente comunicata alla Società. Il biglietto di ammissione rilasciato per l' assemblea di prima convocazione vale anche per le successive convocazioni.
Ogni Azionista potrà farsi rappresentare mediante delega scritta da altra persona, anche non
azionista, con le modalità e nei limiti di legge. Presso gli intermediari abilitati, a fronte del deposito delle azioni per il relativo intervento, potrà essere reperito un modulo da utilizzare per l’eventuale conferimento della delega per l’intervento in Assemblea.
Un sogno .... Eutelia perla della web-televisione italiana ?
31.03.2010 Internet. L'azienda californiana fornirà la piattaforma di Android per i decoder.
È la televisione il nuovo terreno di battaglia per Google, che sta studiando la migrazione di internet e di tutta la pubblicità digitale in salotto.
Dopo il tour de force nel settore della telefonia mobile, il colosso di Mountain View prosegue la sua strategia di diversificazione nel business del multimedia, stringendo accordi, come hanno rivelato in queste ore il New York Times e il Wall Street Journal, con partner d'eccezione come Sony, Intel e Logitech, l'azienda italo-svizzera fondata nel 1981 dall'ingegnere abruzzese Pierluigi Zappacosta insieme con Giacomo Marini e Daniel Borel.
L'idea è quella di lanciare, probabilmente entro la fine dell'anno, una nuova linea di televisori con marchio Sony corredati da set top box basati su tecnologia Intel, insieme con una tastiera wireless della Logitech.
L'obiettivo è riscrivere la funzionalità classica del televisore permettendogli un'opzione in fondo banale e già possibile con molti modelli di display: la navigazione su internet.
La partita, dal punto di vista economico, non è da poco. Intanto perché tutto il sistema della web televisione firmato dall'azienda californiana si baserà su piattaforma Android, il sistema "aperto" alla base dei Googlefonini in perpetua ricerca di consensi.
E poi perché trasportare il web sul più classico degli schermi, quello che da mezzo secolo troneggia nelle case di tutto il mondo, aprirebbe nuovi orizzonti anche per gli spot online.
Fruire internet dal televisore avrebbe infatti come primo effetto quello di allargare la base dell'audience di utenti permettendo, come è ovvio presupporre, una ricalibrazione delle tariffe delle inserzioni.
Questa tra rete e televisione è un'ibridazione tra tecnologie in realtà già tentata nel passato con scarso successo, come dimostra il caso tutto italiano di Freedomland, la società fondata nel 2000 da Virgilio Degiovanni, quotata al Nuovo Mercato e poi confluita, dopo il crollo di Borsa e le complicate vicende giudiziarie dell'imprenditore milanese, nel gruppo Eutelia.
In realtà, a distanza di dieci anni, le cose sono cambiate e si può presupporre che con la diffusione della banda larga internet si sia trasformato in un medium più complesso rispetto alle origini.
I video, anche di buona qualità, come quelli prodotti dai siti di notizie e dalle testate online, sono sempre di più e costituiscono ormai una leva importante per conquistare un numero crescente di utenti unici.
La cyber televisone sarebbe poi per Google un buon modo per spingere YouTube, la piattaforma video rilevata nel 2006, in Italia nell'occhio del ciclone a causa del video del ragazzo disabile maltrattato caricato in rete tre anni fa da alcuni utenti.
Video per il quale il giudice della IV sezione del tribunale di Milano, Oscar Magi, ha condannato a sei mesi di reclusione tre manager di Google.
Ma anche Hulu, il servizio di streaming lanciato dalle case cinematografiche.
Eppure, da un accordo del genere hanno da guadagnare anche gli altri partner. Sony potrebbe sfidare un colosso come Samsung nell'agguerrito mercato dei nuovi televisori a schermo piatto, mutuando sul web la tecnologia 3d che sta dettando l'agenda dei produttori.
Ma anche Intel, che punta ad allargare il suo mercato anche all'elettronica di consumo (in particolare per i chip Atom) piazzando i suoi prodotti non solo all'interno dei computer ma anche nei decoder.
Sullo sfondo, poi, c'è l'altro grande sfidante: Steve Jobs con la sua Apple tv, il media center di Cupertino che permette di fruire sulla televisione di video, musica e film, grazie all'interazione con le librerie di iTunes.
Ma anche Microsoft che sta scommettendo sullo store online per la xBox.
lunedì 29 marzo 2010
Approvazione prog. bil. 2009 rinviato e convocazione di Assemblea Straordinaria...
Arezzo, 29 marzo 2010
Il Consiglio di Amministrazione di Eutelia Spa, riunitosi in data odierna, tenuto conto:
- che la Società ha ricevuto in data odierna una “Istanza di autorizzazione all’adozione di misura cautelari ex art. 22, commi 1 e 4, D.Lgs 472/1997”, presentata dalla Direzione Regionale delle Entrate della Toscana al Presidente delle Commissione Tributaria Provinciale di Firenze, in relazione ad irregolarità fiscali asseritamente rilevate nel processo verbale di constatazione notificato alla Società il 3 luglio 2008 (vedasi comunicato al mercato dell’11 agosto 2008), per un importo complessivo di euro 12 mln, oltre sanzioni;
- che è prossima la definizione del procedimento pendente al Tribunale di Roma, sezione fallimentare,
riguardante la società Agile srl, cessionaria del ramo IT, che potrebbe stabilire l’applicazione del provvedimento di amministrazione straordinaria della stessa, ai sensi del D.Lgs 270/99 (“Prodi bis”);
- che gli eventi sopracitati potrebbero avere effetti atti ad influenzare in modo significativo i dati economici e patrimoniali della società;
ha deliberato il rinvio dell'esame e dell’approvazione della relazione finanziaria annuale, comprendente il progetto di bilancio di esercizio nonché il bilancio consolidato e la relazione sulla gestione al 31.12.2009.
Inoltre, sulla base dei primi dati provvisori relativi all’esercizio 2009, da cui emerge la concreta possibilità di una perdita rilevante ai sensi dell’art. 2446 cod. civ., il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di
(i) riconvocarsi per la data del 12 aprile 2010 ai fini dell’approvazione del progetto di bilancio e del bilancio consolidato relativi all’esercizio 2009 e
(ii) cautelativamente, in attesa dell’approvazione del progetto di bilancio che fungerebbe anche da situazione patrimoniale ex art. 2446 cod. civ., di convocare l’assemblea straordinaria dei soci per l’assunzione degli opportuni provvedimenti richiesti da tale disciplina.
Nel corso della medesima seduta, il Consiglio di Amministrazione ha quindi deliberato di convocare
l’assemblea ordinaria e straordinaria dei soci per il giorno 29 aprile 2010 alle ore 08:30,presso la sede sociale, in prima convocazione e, occorrendo, per il giorno 30 aprile 2010 alle ore 16:00, presso l’Hotel Minerva di Arezzo in Via Fiorentina 4, in seconda convocazione, per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno:
Parte ordinaria
1. Bilancio di esercizio e Bilancio consolidato al 31 dicembre 2009, Relazioni del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e della Società di Revisione. Deliberazioni inerenti e conseguenti.
2. Provvedimenti conseguenti alla cessazione di due amministratori. Eventuale integrazione del consiglio di amministrazione previa determinazione del numero dei suoi componenti. Deliberazioni inerenti e conseguenti.
Parte straordinaria
1. Esame della situazione patrimoniale della Società ai sensi dell’art. 2446 del codice civile e opportuni provvedimenti ai fini della copertura delle perdite anche mediante riduzione del capitale sociale.
Deliberazioni inerenti e conseguenti ivi inclusa la modifica dell’art. 6 dello statuto sociale.
2. Proposta di attribuzione al Consiglio di Amministrazione della facoltà di aumentare a pagamento, il capitale sociale ai sensi dell’art. 2443 cod. civ. – in una o più volte anche in forma scindibile ed entro il periodo di cinque anni dalla data di deliberazione – anche con esclusione e/o limitazione del diritto di opzione ai sensi dell’art. 2441, commi quarto e quinto, cod. civ. per un importo massimo di Euro 50.000.000,00 mediante emissione di azioni ordinarie, previa revoca della delega ai sensi dell’art. 2443 cod.civ. deliberata dall’assemblea straordinaria in data 28 maggio 2005. Deliberazioni inerenti e conseguenti, ivi
inclusa la modifica dell’art. 6 dello statuto sociale.
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La Società provvederà a mettere a disposizione del pubblico nei termini e con le modalità di legge e di regolamento le relazioni e la documentazione prevista.
Per informazioni:
Investor Relations: Tel. +39 0575 1944833, email: investorrelations@eutelia.it
Ufficio Stampa Tel. +39 0575 1944833 - 0575 1944934, Mob. 348 3737020 - 348 2558824 - 389 1884294,
email: rapportistampa@eutelia.it
Il sentiero è ormai già lastricato.....
Sono 466 milioni gli utenti della banda larga nel mondo: il 2009 ha segnato una tappa decisiva, con l'IPTV in pole position per conquistarsi un posto al sole
Secondo i dati dello studio Point Topic, l'Internet broadband è in pieno sviluppo, nonostante l'ombra del digital divide che ancora incombe su molti bacini d'utenza mondiali. Lo scorso anno le nuove connessioni a banda larga sono state 58 milioni, che hanno contribuito a far toccare quota 466,95 milioni a fine 2009.In Europa ci sono 142,9 milioni di utenti (30,6%) Internet in banda larga, con l'Italia ottava a livello mondiale, preceduta in Europa da Francia e Gran Bretagna.
La vera novità è il boom dell'IPTV: la fruizione di contenuti televisivi su protocollo IP non è più un fenomeno di nicchia. Nel 2009 i nuovi abbonati sono stati 10,8 milioni (+47%) e a fine anno il numero complessivo degli utenti mondiali ha raggiunto i 33 milioni.
Mentre per quanto concerne la banda larga sul podio svettano in ordine Cina, Stati Uniti e Giappone, per l'IPTV lo scettro va alla Francia che, con 8 milioni di utenti, nel 2009 ha battuto sia gli USA che la Cina.
E l'Italia? A sorpresa, il nostro paese non è effatto indietro, con un discreto nono posto che però, numericamente, corrisponde ancora a cifre sotto il milione. Ma il sentiero è ormai lastricato.
La Formica Boatrade non ha nulla da VERGOGNARSI: 10 anni di investimenti in Capitalizzazioni PMI Italiane...... un Italiano Vero!!!!!
La mia Coscienza è tranquilla e fiera!!!!
Al Contrario di MUSLARI che si vergogna di essere accostato a EUTELIA.......
IO NON MI VERGOGNO DELLA MIA AZIENDA......!!!!!!!!
E son convinto di aver fatto Bene a credere sugli ASSETS di EUTELIA !!!!!!
Spero di non aver mai a che fare con chi ha lacrime di coccodrillo!!! di non aver Bisogno dei Tuoi Capitali che privano gli Azuionisti dei Loro Dividendi
VOGLIO LA REMUNERAZIONE DEL MIO CAPITALE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!1
I GOVERNI ITALIANI DEGLI ULTIMI 10 ANNI HANNO VOLUTAMENTE FATTO IL MALE DEGLI ITALIANI
MONTECITORIO
Con oltre tre anni di ritardo da quando scrivevamo i primi post su questo blog, leggo con amarezza sul Sole24 ore che finalmente la triste verità viene a galla.
Il Sole di domenica (pag 6) descrive una situazione cinese, europea e italiana DEVASTANTE.
Il Sole ben si guarda di accusare i governi di destra e di sinistra che ci hanno governato negli ultimi 11 anni.
MA E' EVIDENTE A TUTTI CHE LA COLPA E' LORO E SOLO LORO!!! ED E' PER QUESTO MOTIVO CHE DA ANNI REPUTO L'ATTUALE SINISTRA E DESTRA INCAPACI DI RAPPRESENTARE GLI ITALIANI.
Ma andiamo per gradi:
A pagina 6 del Sole si afferma che la China Telecom ha in cassa ben 33,7 miliardi di dollari liquidi, OVVERO PIU' DI QUELLO CHE HANNO IN CASSA LE PRIME 27 SOCIETA' ITALIANE.
E' evidente che i cinesi sono simili alla formica che raccoglie provviste per l'inverno mentre la cicala canta. ma con l'arrivo dell'inverno la formica SI PRENDE LA RIVINCITA SULLA CICALA)
E China Mobile (il 74% è dello stato) è solo una delle centinaia di società pubbliche o semipubbliche con cui Pechino potrebbe comprare mezzo mondo occidentale.
Mentre noi occidentali - cicale (e l'Italia è ben rappresentata) facevamo debiti su debiti la Cina si armava di liquidità.
Ma andiamo oltre...mentre in Occidente la politica di dividendi è stata sempre altamente generosa (mentre si sarebbe dovuto guardare alla patrimonializzazione) le aziende cinesi sono famose per pagare basse cedole e rimanere liquide.
Pensate che nei primi due mesi dell'anno le aziende cinesi hanno visto aumentare i profitti del 120% in piu' rispetto al 2009.
CINA STA PREPARANDOSI ALL'ATTACCO FINALE ALLA CONQUISTA DI QUEL CHE RIMARRA' DEI MERCATI OCCIDENTALI DOPO LA SVALUTAZIONE DELLE MONETE (scenario inflattivo) O I MINIMI DEGLI INDICI DI BORSA (scenario deflattivo) o entrambi 8scenario da panico).
Per i vecchi lettori del blog ricordo un nostro famoso articolo di 30 mesi fa: LA GUERRA DEI DUE MONDI - La guerra armata non è piu' possibile, ora la lotta avviene sulla scacchiera dell'economia e PUO' PORTARE POVERTA' E MORTE (come una guerra tradizionale)
E' evidente che se la liquidità rimane all'interno della Grande Muraglia, il rischio è la creazione di una mega bolla del mercato cinese (immobiliare). D'altro canto se le acquisizioni dovessero già iniziare...i distrutti mercati azionari europei ancora ben lontano dai massimi verrebbero innondati da nuova liquidità (che prenderebbe il posto della liquidità delle banche centrali ) ma in questo caso LA CINA SI APPROPRIEREBBE DEL CUORE DEL SISTEMA INDUSTIALE E FINANZIARIO EUROPEO.
IN ITALIA LA SITUAZIONE E' ANCHE PEGGIO DI QUELLO CHE I PIU' POSSONO PENSARE:
Basti pensare (e mercato libero lo ha sottolineato decine di volte) che Enel lo scorso anno ha dovuto ricorrere a un aumento di capitale per poter pagare i dividendi...
Eni, il gioiello italiano, in realtà non ha potuto espandersi come avrebbe voluto perchè è stata obbligata a pagare dividendi elevati.
E PENSARE CHE QUESTE AZIENDE SONO SOLO MINIMAMENTE PUBBLICHE. LA LORO PRIVATIZZAZIONE HA RAPPRESENTATO UN GRAVE DANNO PER L'ITALIA.
INFATTI LO STATO, DETENENDO UNA PICCOLA QUOTA, HA OBBLIGATO I MANAGERS A DISTRIBUIRE ALTI DIVIDENDI (INSOSTENIBILI) CHE SONO FINITI AL DI FUORI DEI CONFINI ITALIANI O NELLA MANI DI POCHI (IMPOVERIRE MOLTI PER ARRICCHIRE POCHI, CON IL BENEPLACET DEL GOVERN0).
Senza tener conto che le tariffe sono state tenute artificiosamente alte per garantire profitti e quindi dividendi.
IL GOVERNO ITALIANO E' STATO SCELLERATO NEL CREARE UN MIX DI DISTRUZIONE DI VALORE DATO DA: ALTE TARIFFE + ALTI DEBITI = ALTI PROFITTI. (TASSAZIONE AZIENDALE NON CERTO PENALIZZANTE (grazie a leggi e leggine che hanno favorito i grandi gruppi industriali). Alti profitti che si sono tramutati in alti dividendi.
Pensate che se prendiamo le aziende a partecipazione pubblica in Italia vediamo come negli ultimi 9 anni il payout medio è stato del 62% (contro il 33,5 di Francia, 31,6 della Germania e il solo 23,2 della Cina).
LO SCANDALO DEGLI SCANDALI IN ITALIA E' RAPPRESENTATO DA TERNA. UN'AZIENDA AI MASSIMI DI BORSA NON CERTO PER MERITO DI UNA BRILLANTE GESTYIONE MA SOLO PER UN SISTEMA DI TARIFFE CHE LE PERMETTE UTILI MOSTRUOSI - il tutto ai danni della collettività e delle imprese produttive.
Nel frattempo i Governi occidentali hanno fatto una precisa scelta politica: metterla nel culo a coloro che hanno lavorato per anni accumulando risparmi (settore famiglie) mentre ha premiato le cicale delle banche, delle imprese con le finanze allegre...socializzando le perdite
I governi occidentali hanno preferito fregare i cittadini per salvare le cicale.
Le formiche europee sono state fregate.
MA L'ESERCITO DELE FORMICHE CINESI E' MOLTO MOLTO PIU' INCAZZATO E FORTE...E SIAMO SICURI CHE SARANNO LE FORMICHE A VINCERE AI DANNI DELLE CICALE EUROPEE (E ANCHE A DANNO DELLE FORMICHE EUROPEE ORAMAI IMPOVERITE).
C'è da capire come sia possibile che IL POPOLO non si ribelli a questa situazione e permetta alle stessi personaggi politici che hanno sbagliato, di governarli ancora.
MA FINCHE' NON C'E' LA FAME....
E SOPRATUTTO FINCHE' MOLTI PENSANO CHE LA COLPA DELL'IMPOVERIMENTO SIA DOVUTA A LORO STESSI (E NON AI GOVERNI) LA RABBIA VIENE CAMBIATA CON LA VERGOGNA (e i media alla mercè del potere fanno di tutto per far passare questa versione) e tutto finisce così.
In Italia per esempio, il governo penalizza la piccola e media impresa, favorisce LA CASTA PUBBLICA, LA GRANDE IMPRESA (amici della casta) e i PENSIONATI.
Questi soggetti NON RAPPRESENTANO IL CUORE PULSANTE DELLA NOSTRA PENISOLA, QUINDI NELLA GUERRA DEI DUE MONDI....NOI ABBIAMO GIA' PERSO. ( si tratta di capire se la sconfitta sarà devastante o riusciremo a firmare un qualche tipo di resa con onore).
UN GRAZIE A TUTTI (MA PROPRIO A TUTTI) I GOVERNANTI ITALIANI DEGLI ULTIMI 11 ANNI!
venerdì 26 marzo 2010
....e se fosse Eutelia ad essere l'ambita Preda
Il Gruppo indiano TATA (della famiglia Tata) si prepara a sbarcare in Italia nella telefonia (e probabilmente non solo in quella) come operatore mobile virtuale. Sarà la Capitale la base principale per conquistare una fetta del mercato italiano delle tlc. A riferirlo il quotidiano Il Tempo della scorsa settimana, secondo il quale il gruppo indiano investirà ingenti risorse per ritagliarsi un ruolo da protagonista nel campo della telefonia mobile. Sempre secondo il quotidiano, il progetto sarebbe talmente concreto che gli emissari del patron indiano Ratan, attuale presidente della conglomerata di Mumbai, sarebbero già a Roma per colloqui con i partner locali in grado di garantire il supporto tecnico, finanziario e commerciale. La base legale e commerciale italiana come detto sarà Roma con distaccamenti anche a Milano e forse anche in Molise. Essendo il gruppo indiano presente in diversi Paesi, potrebbe avvalersi di questo vantaggio ’strategico’ per avviare roaming e offerte scontate ai clienti per e dall’estero. Un ‘colosso’ dunque che potrebbe scuotere non poco il mercato della telefonia mobile virtuale italiana, che vede molti protagonisti in campo e una quota di mercato quasi nulla. Torneremo ad aggiornarvi sugli sviluppi futuri anche nel nostro forum dedicato ai MVNO..
lunedì 22 marzo 2010
La fibra ride in Lombardia
La fibra ride in Lombardia
Fibra ottica La banda del campanile.
L’ ultima iniziativa in ordine di tempo è quella della Lombardia, che ha annunciato un mega-piano per la banda larga da un miliardo, affidandone il coordinamento tecnico all’ex capo della rete di Telecom Italia Stefano Pileri. Il piano entrerà nella fase cruciale ad aprile. Ma non c’è regione, comune e provincia italiani che non abbiano la loro brava rete installata o in via di installazione. Spesso però si tratta di iniziative con un cattivo rapporto costi-benefici, prive di coordinamento. Duplicazioni «Manca addirittura un catasto, o almeno un registro delle iniziative — dice Maurizio Dècina, del Politecnico di Milano, che collabora al programma Isbul dell’Authority delle comunicazioni (Agcom) —. Se censissimo quello che abbiamo nel sottosuolo, come hanno fatto francesi, tedeschi e scandinavi, eviteremmo di duplicare o di interferire con infrastrutture già esistenti. Inoltre favoriremmo la concorrenza, perché gli operatori potrebbero pianificare meglio i propri investimenti».
martedì 16 marzo 2010
lunedì 15 marzo 2010
Pare che Il Nostro stia risolvendo la situazione a Modo Suo.....
dove devo firmare?
....
QUESTO E' IL MOMENTO DEL FARE(come recita Mercato LIBERO)
Le cose andranno male? Sicuramente chi ci rimetterà saranno coloro che sono troppo indebitati o coloro che hanno i soldi investiti in debito (obbligazioni, o azioni di aziende indebitate). Ma anche coloro che rimangono ala finestra con i soldi sul conto corrente o in cassaforte.

venerdì 12 marzo 2010
giovedì 11 marzo 2010
Assinform: ICT, incentivi e rottamazione
Prosegue anche nel 2010 l'andamento negativo del mercato ICT, secondo le previsioni Assinform: l'anno in corso sarà caratterizzato da una nuova contrazione, per quanto inferiori a quelle 2009.
In Italia il calo sarà pari a -3,1%, leggermente meglio rispetto al -8,1% dello scorso anno. A livello mondiale si prevede una contrazione media del -5,4%.
Sono stati 16mila i posti di lavoro persi nel 2009, ai quali nel 2010 rischiano di aggiungersi altri 8mila addetti se, come ha sottolineato il presidente di Assinform Piero Angelucci, le istituzioni non inizieranno a prestare più attenzione al settore.
Una proposta di intervento da tempo segnalata al Governo, è introdurre un sistema di incentivi alla rottamazione software, che permetterebbe di rilanciare l'ICT italiano e sostenere occupazione e produttività.
Proprio riguardo all'occupazione, il 64,9% delle aziende sembra andare verso una stabilità dei livelli di assunzione, mentre l'8,1% prevede un peggioramento e il 27% un miglioramento. Per i consulenti esterni è previsto un calo del -54%, con una conseguente contrazione dei mandati da parte delle realtà più strutturate alle Pmi.
Nel settore IT, Hardware (-4,5% per 4,657 miliardi di euro) e Servizi (-3,2% per 8,471 miliardi) registreranno la maggiore contrazione; leggermente meglio i Software (-1,5% per 4,241 miliardi).
Il settore TLC subirà invece un calo pari a -2,3%. A sorpresa, il comparto della telefonia mobile segnerà per la prima volta un trend negativo con un decremento delle linee mobili attive del -1,5%.
lunedì 8 marzo 2010
Al prossimo Cipe via libera a 400 mln per il digital divide
La notizia era già stata data altre volte, ma sempre senza esito positivo. Ora pare che ci siamo: sembra infatti che arriverà nella prossima riunione del Cipe (Il Comitato interministeriale per la programmazione economica) il via libera a uno stanziamento di 400 milioni di euro per la banda larga. Lo ha annunciato, stavolta, Renzo Turatto, capo del dipartimento per digitalizzazione e dell'innovazione della Presidenza del Consiglio, intervenendo a margine di un convegno a Milano sull'innovazione e lo sviluppo.“Nel prossimo Cipe – ha affermato - dovrebbero passare stanziamenti per i primi 400 milioni per la banda larga..l'argomento è in agenda per il prossimo Cipe ed è una delle priorità del comitato”.>In tutto, il cosiddetto piano Romani, prevede lo stanziamento di 800 milioni di euro ma, ha detto Turatto, questi fondi “…non sono ancora stati trasferiti al ministero competente”
Il governo, che aveva commissionato a Francesco Caio la stesura di un Rapporto per la banda larga, ha messo sul piatto 1,4 miliardi di euro (di cui appunto 800 milioni da reperire dai fondi Fas 2007-2013) per garantire a tutti la possibilità di connettersi a internet a una velocità tra i 2 e i 20 megabit entro la fine del 2012.
A causa della crisi, però, gli stanziamenti per colmare il digital divide sono stati ‘congelati’, in attesa di tempi migliori e così, ha spiegato qualche tempo fa il sottosegretario allo Sviluppo economico, Paolo Romani, il governo starebbe studiando un piano operativo per reperire le risorse attraverso la finanza di progetto e “…continuare i lavori sulla banda larga per almeno un anno e mezzo”.
I fondi rientrano nel piano del governo volto a ‘tappare’ i buchi della banda larga, ossia per portare la connessione internet veloce a quel 13% di italiani che ancora ne sono sprovvisti, non per la rete in fibra ottica di nuova generazione, per la quale l’Italia non si è ancora dotata di un progetto concreto, nonostante gli studi e le promesse.
L’Italia ha un tasso di diffusione e crescita della banda larga tra i più bassi in Europa e non si è dotata negli anni scorsi di significativi programmi di investimento nelle NGN come invece hanno fatto altri Paesi.
Il digital divide penalizza 7,5 milioni di cittadini e la banda larga mobile presenta ad oggi una limitata complementarietà con la rete fissa, coprendo solo l’1% della popolazione non raggiunta dalla rete fissa.
Alessandra Talarico
EUTELIA VOIP !!!!!!! vola!!!!!
Dopo il primato della 200milionesima linea DSL consegnata, Alcatel-Lucent si conferma azienda leader anche nel segmento della telefonia IP in Europa occidentale.
Secondo un’indagine condotta dalla società di ricerca Synergy Research Group sui dati di mercato dell’ultimo trimestre 2009 e dell’intero 2009, il gruppo franco-americano, controlla una quota di mercato pari al 17,67% nei paesi dell’Europa Occidentale, in aumento del 2,64% rispetto all’anno precedente.
Alcatel-Lucent precede Avaya, con il 16,94% del mercato, Aastra (16.93%), Siemens (16.54%), Cisco (15.41%), Nortel (5.96%) e Mitel (5.82%).
Lo studio sottolinea che la telefonia IP rappresenta quasi il 70% del totale del mercato Voce di fascia Enterprise - che nel 2009 ha registrato una contrazione del 23% sull’anno precedente – e che il segmento ha continuato a registrare i più alti tassi di crescita, contribuendo alla ripresa dell’intero settore, che, comunque, nell’ultimo trimestre dello scorso anno ha segnato il livello di crescita più robusto dal 2007.
“In un contesto economico difficile – ha spiegato Jeremy Duke di Synergy Research – alcuni vendor hanno fatto meglio di altri, riuscendo a districarsi tra l’aumento della concorrenza e la contrazione della spesa da parte dei clienti”.
Il mercato dell’Europa occidentale, ha aggiunto l’analista, è unico al mondo per il livello di prossimità e concentrazione delle quote di mercato e, guardando ai vendor, si nota una gara straordinariamente dura per la leadership.
Alcatel-Lucent, sottolinea ancora lo studio, ha continuato a rosicchiare quote a Cisco anche nel crescente mercato dei dispositivi IP (IP Phones), di cui la società americana continua comunque a controllare la fetta più grande.
Nel 2009, Cisco ha perso il 3,5%, mentre Alcatel-Lucent ha guadagnato il 5,2%.
Solo EUTELIA può fregiarsi di essere ITALIANA !!!!!!!
NOI DI EUTELIA ANCOR DI PIù ed ESORTO L'ITALIA TUTTA NEL SALVARE UN PATRIMONIO NAZIONALE!!!!!! ANCOR NON VENDUTO ALLO STRANIERO!!!!!!!!
domenica 7 marzo 2010
Qnto traffico vero reale non contrabbandiero si genererà in futuro con le nuove applicazioni? le internet entry points
Il primo dispositivo multimediale di Telecom che utilizzerà la neonata piattaforma MeeGo di Nokia e Intel
Sabato 06-03-2010 -
Il Cubovision costa 199 euro, per maggiori informazioni vi lasciamo al sito ufficiale.
mercoledì 3 marzo 2010
Ricordo che Eutelia vantava più di 300.MEUR verso la P.A. e pagava 2.800 stipendi.....
‘Situazione ormai insostenibile per le Pmi del settore’ denuncia Ennio Lucarelli, vicepresidente CSIT, che chiede interventi urgenti per normative più rigide, fatturazione elettronica, cessione del credito, tempi certi.
Ennio Lucarelli
“Il fenomeno del ritardo dei pagamenti da parte della Pa verso le imprese, invece di andare verso una risoluzione, tende ad aggravarsi sia quantitativamente, che nell'allungamento dei tempi, mentre le misure governative e di legge finora adottate appaiono ancora incapaci di invertire questo pauroso trend negativo”.
È l'allarme lanciato oggi da Ennio Lucarelli, vicepresidente di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, in base ai risultati emersi dall'indagine sul tema, realizzata da un gruppo di lavoro interno guidato da Carlo Bonomi, Consigliere delegato della federazione per i pagamenti alle imprese.
Allarme diretto a Governo e Parlamento, quest'ultimo impegnato in un ciclo di audizioni in materia, per sollecitare interventi urgenti.
“A fronte di una durata media europea dei tempi di pagamento verso i fornitori di 57 giorni, in Italia la PA accumula verso il settore dei servizi innovativi e tecnologici un ritardo medio di 233 giorni. Ritardo che, oltretutto, è in continua crescita, + 5% nel 2007 e +10% nel 2008” , precisa Lucarelli dando la misura dell'ammontare complessivo dei crediti del settore verso la PA che allo stato attuale “…ha raggiunto l'esorbitante cifra di 4,9 miliardi di euro, anch'essa in crescita, +18% nel 2007 e +7% nel 2008, di cui 1,6 miliardi di euro riferiti al solo settore dell'Information, Comunication & Media Technology”.
“Come si vede dai numeri citati il problema è tutt'altro che trascurabile - continua il vicepresidente - pesando in misura notevole sulle imprese dei servizi innovativi, dove i costi del personale, che hanno una incidenza molto elevata sui costi di produzione, non ammettono ritardi. Procedure complesse ed inefficienti, mancata informatizzazione dei meccanismi di controllo e lenta autorizzazione della spesa fanno sì che il tempo che intercorre dall'inizio della messa in opera di una fornitura da parte di un'impresa fino alla conclusione dell'iter con il pagamento da parte della P.A. risulti insostenibile soprattutto per le Pmi".
Secondo l'indagine le misure introdotte recentemente in Italia da Governo e Parlamento per contrastare questa prassi sono ancora del tutto insufficienti: "Risulta che siano ancora troppo pochi gli accordi conclusi dalla Sace con gli Istituti di Credito per lo smobilizzo dei crediti vantati dalle aziende e quindi sono scarse le risorse disponibili. Regioni e enti locali sono in netto ritardo nel mettere in atto le misure di certificazione dei crediti che consentirebbe al creditore la cessione pro soluto a favore di banche o intermediari finanziari. Ne si hanno riscontri positivi sull'applicazione delle nuove norme sulla tempestività dei pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni".
Di fronte all'aggravarsi del fenomeno, il gruppo di lavoro di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici ha indicato come sia indispensabile migliorare il quadro normativo e determinare una decisa svolta applicativa.
“In sintesi – ha concluso il consigliere Carlo Bonomi - la federazione chiede la certezza dei tempi di pagamento, indennizzi forfettari a titolo di risarcimento anche dei costi di recupero in caso superamento delle soglie di ritardo per le quali siano comunque previsti gli interessi di mora; meccanismi di compensazione crediti-debiti che potrebbero semplificare le procedure e ridurre l'entità del problema; l'obbligatorietà da parte delle Pubbliche Amministrazioni di inserire in bilancio gli interessi, non stimati, ma calcolati sulle singole fatture; meccanismi automatici di cessione del credito, ad esempio per il tramite della Cassa depositi e Prestiti; l'obbligo della PA di pagare i propri fornitori creditori utilizzando fondi di spesa iscritti a bilancio e non utilizzati; procedure veloci di recupero del credito prevedendo l'applicazione di sistemi /on line/, con l'implementazione della fatturazione elettronica che consentirebbe di facilitare tutte le operazioni contabili e finanziarie comprese quelle di /factoring/ e di cessione".