domenica 13 dicembre 2009

Fastweb è tutta servizio e niente Rete??? Mentre Eutelia ha 14.000Km di fibra e vara Noitel

Mucchetti ricostruisce criticamente la storia di Fastweb

Sul Corriere di oggi:
Fastweb in origine è la e.Biscom, scommessa sulla new economy avviata da Silvio Scaglia, manager di pura razza Omnitel, e da Francesco Micheli, brillante finanziere. Nel 1999, e.Biscom si accorda con Aem, l’ex municipalizzata milanese ora A2A, per costruire due imprese: Metroweb (67% Aem, 33% e.Biscom) che vuole cablare il capoluogo lombardo e altre grandi città con la fibra ottica; Fastweb (70% e.Biscom, 30% Aem) per le telecomunicazioni. Tre le grandi novità modernizzanti:
  • a) la sfida a Telecom con un’altra rete e un’altra tecnologia;
  • b) la distinzione societaria tra infrastruttura e servizio;
  • c) il finanziamento totale da parte della Borsa.
Ma non manca il solito rapporto privilegiato con la politica. Scaglia e Micheli si presentano al mercato con l’avallo decisivo di Aem, che ha il monopolio del sottosuolo e non dovrebbe intrattenere relazioni speciali con un soggetto privato.
Dieci anni dopo tutto è cambiato:
  • a) la concorrenza tra infrastrutture nella telefonia fissa si rivela illusoria, Fastweb affitta la rete Telecom, la fibra ottica urbana è stesa solo a Milano, nelle altre città resterà al palo senza contributi pubblici;
  • b) Metroweb finisce tutta ad Aem che la cede a un piccolo fondo di private equity ;
  • c) e.Biscom prende tutta Fastweb assumendone il nome, Micheli e Scaglia vendono appena possono guadagnando molte centinaia di milioni a testa grazie alla valorizzazione del capitale iniziale (una ventina di milioni) fatta dal parco buoi della Borsa che, in due riprese, ha portato 2,4 miliardi;
  • d) Aem corregge sé stessa (prima le telecomunicazioni erano il futuro, poi un’astuzia per far fruttare i cavidotti) e guadagna poco: 250 milioni su Fastweb, nulla su Metroweb, almeno in apparenza.
Tutto giusto, manca solo il passaggio dell'acquisizione di Hansenet in Germania, secondo alcuni comprata poi da Telecom Italia con una valutazione assai generosa, cassa che ha dato a Fastweb il fiato per tranquillizzare i creditori (le banche), all'epoca inquieti.

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