Gamberale torna in "rete" con 2 miliardi da investire
Per investire sul greenfield serve un fondo da almeno 3 miliardi di euro. Qualunque cifra inferiore non sarebbe sufficiente per realizzare quelle infrastrutture che ancora mancano all’Italia, a cominciare dal tanto discusso ponte sullo Stretto di Messina che il Governo promette da anni. E su questo non ha dubbi Vito Gamberale, numero uno di F2i, l’unico fondo infrastrutturale italiano, che però ha deciso di investire sulle reti già esistenti, le cosiddette brownfield. Infrastrutture da potenziare, da migliorare o da rilanciare con un’ottica temporale di lungo periodo tra i 10 e i 15 anni.
Proprio come per l’investimento in Metroweb, la rete di fibra ottica del comune di Milano: un’operazione da 436 milioni di euro chiusa, insieme a Intesa Sanpaolo, sul filo di lana battendo la concorrenza di Clessidra in tandem con gli operatori telefonici Wind e Vodafone.
«Ha vinto alla fine il progetto industriale – dice Mauro Maia, senior partner del fondo – e la volontà di continuare a investire sulla rete per arrivare a una verticalizzazione completa». Per portare quindi la fibra ottica in tutte le case dei milanesi senza fermarsi al tombino davanti al palazzo. Nella partita dovrebbe entrare, con una quota di minoranza, Fastweb (che ha risolto i suoi dubbi relativi alla tariffa d’affitto) e più avanti forse anche Telecom Italia che – per il momento – preferisce muoversi a fari spenti per evitare polemiche con altri operatori. Metroweb non ha intenzione di chiudere la porta a chi voglia farsi avanti, ma è evidente che avrà un occhio di riguardo per Fastweb e Telecom Italia che insieme garantiscono oltre l’85 per cento del fatturato complessivo della società. Sul fronte finanziario, al fondo infrastrutturale interessa la possibilità di replicare il business della rete veloce in tutta Italia «ovunque ci sia alta densità di popolazione» spiega Maia. E il primo obiettivo è la fibra messa sul mercato da Iren, dopo la fusione tra Enia e Iride.
BEPPE SCIENZA SI CONFERMA INCAPACE DI INTERPRETARE LA MACROECONOMIA E
TRADISCE IL RISPARMIO
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Beppe SCIENZA vive a Torino, ha la veneranda eta' di 67 anni...alcuni alla
sua eta' sono ancora brillanti macroeconomisti, ma per Beppe Scienza è da
tem...
8 anni fa
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