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Msc rileva il 50% di Navi Veloci
Raoul de ForcadeCronologia articolo13 ottobre 2010
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GENOVA
Rivoluzione nel mondo dei traghetti a pochi giorni dal termine (20 ottobre) di presentazione delle manifestazioni di interesse per la privatizzazione di Tirrenia. Grandi navi veloci, una delle compagnie che ha già ufficializzato la disponibilità all'acquisto della compagnia di Stato, si prepara a far entrare nella sua compagine un nuovo socio al 50%. Un azionista di notevole peso, perché è il secondo armatore al mondo nel settore del trasporto container: Gianluigi Aponte, patron, oltre che di Msc, anche della società napoletana di ferry Snav. Quest'ultima è controllata dalla finanziaria Marinvest, che sarà protagonista dell'operazione con cui Aponte si assicurerà la metà delle azioni della società genovese e darà vita a una nuova compagine dello shipping.
Società fondata dal decano degli armatori liguri, Aldo Grimaldi, e attualmente controllata da alcuni fondi (Investitori associati col 67%, Idea Capital col 20,1% e Charme col 9,2%) e dal management (col 3,7%), Grandi navi ha appena avuto un cambio ai vertici. Uscito di scena a fine luglio l'a.d. Silvano Cassano, che era subentrato a Grimaldi, il timone è andato a Roberto Martinoli, nel cda di Gnv dal 2008 e già ai vertici di Norwegian cruise lines. E proprio Martinoli sarebbe uno dei tessitori della trama che ha favorito l'ingresso di Aponte in Grandi navi, la quale, colpita dagli effetti delle crisi mondiale, aveva bisogno di un socio forte, nonostante gli azionisti avessero appena sottoscritto un aumento di capitale di 30 milioni. Ieri, dunque, Marinvest e Gnv hanno firmato una lettera d'intenti per l'ingresso della prima nella seconda con il 50% delle quote. Un'operazione che sarà sancita dal passaggio di tre unità della Snav in Grandi navi.
«Si tratta – dice Martinoli, che resterà ai vertici di Gnv – di un accordo preliminare. Ma intendiamo concludere entro i primi di dicembre, perché vogliamo iniziare a operare con la nuova compagine dal 2011. Si tratta di un'alleanza molto importante e sono felice di far parte delle persone che l'hanno portata a termine. Aponte è un socio di professionalità indiscutibile che ci apre un'infinità di strade estremamente interessanti». L'operazione, che renderà Aponte primo azionista di Gnv, secondo quanto risulta consta di una ricapitalizzazione da circa 130 milioni. L'aumento avverrà in parte attraverso il conferimento delle tre navi, per un valore di 95 milioni, e in parte cash, con un apporto di 30-40 milioni. La partecipazione di Investitori associati scenderà al 33% circa. Finora Snav, che è guidata da Raffaele Aiello, ha operato nel Golfo di Napoli con collegamenti con le isole campane, Eolie e Pontine, con la Corsica e sulle tratte Napoli-Palermo, Civitavecchia-Palermo, Civitavecchia-Olbia. «Non voglio ancora dire – prosegue Martinoli – che tratte faremo con le navi che passeranno a noi dalla Snav: non intendo dare vantaggi ai nostri competitor. Ma certo non le metteremo sulla Napoli-Capri». Insomma, l'alleanza punterà sulle linee a lungo raggio mentre la Snav continuerà a operare sul suo attuale bacino. Riguardo al nome della nuova società, afferma Martinoli, «non è stata presa ancora alcuna decisione, ma in un primo tempo potrebbe essere Gnv-Snav, perché vogliamo dare un segno di continuità a entrambi i marchi. In ogni caso, con questa alleanza si realizza uno dei miei intenti. Perché l'aggregazione di diversi operatori con il consolidamento delle attività è strategicamente importantissima, specie in questo momento del mercato, per guardare al futuro». Sulla manifestazione di interesse fatta da Gnv per Tirrenia, Martinoli chiarisce: «L'ingresso di Snav non cambia nulla, direi. Abbiamo espresso il nostro interessamento a Tirrenia ma per ora un vero bando non esiste. Vedremo».
Intanto Medieterranea holding, la società presieduta da Salvatore Lauro che già aveva partecipato alla prima (fallita) gara per Tirrenia, ha annunciato di essersi ricandidata all'acquisto, con una nuova compagine, composta dalla sarda Delcomar, dalla società di logistica Intergroup dalla napoletana Sopromar, nonché dalla famiglia Busi, dalla Regione Sicilia e da Isolemar.
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5 anni fa
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