Lettera aperta del CRIPAE - FIERI A VITA per il Nostro Contributo .

Lettera aperta del CRIPAE per Eutelia Nel dubbio VotateVi sempre!!! Partiamo dal problema sociale più sentito in questi giorni nostri. La crisi economica che deriva dalla crisi Finanziaria e di Capitali che si riversa poi sui numeri dell’occupazione. Ma qui in Eutelia la situazione è diversa Il Capitale c’è, è Italiano ed è stato messo soprattutto con i Risparmi dei Piccoli Azionisti per più di 2⁄3 ed è stato Patrimonializzato in Azienda Eutelia. Abbiamo letto su alcune relazioni che in questi anni abbiamo investito 600mln€. Lo abbiamo fatto con i nostri risparmi nulla a che vedere con finanza creativa, siamo un azionariato popolare italiano. La nostra iniziativa imprenditoriale e quindi il nostro Capitale rappresenta un baluardo per la tutela dei Vostri posti di lavoro il Nostro Comitato riunisce i Piccoli Azionisti che da sempre hanno creduto e sono fieri di aver investito per infrastrutturare il nostro paese nell Asset fondamentale per crescita e sviluppo: La banda larga, la Rete in fibra ottica di Eutelia. Fin dal primo momento abbiamo capito che la tutela del Vostro lavoro e quindi del Nostro Investimento passa attraverso lo sfruttamento dell'Asset strategico della Rete in fibra ottica di Eutelia. Insomma non abbiamo scoperto nulla, Chi ha studiato un pò di economia conosce bene quali siano i Fattori della Produzione: la TERRA , il LAVORO ed il CAPITALE nelle proporzioni di Vostro gradimento. Speriamo che con Terra crescano migliori frutti. Purtroppo questi ultimi anni abbiamo vissuto parecchie disavventure che hanno evidenziato tutte le possibili negatività di questa azienda ma un elemento sono convinto sia stato di esperienza positiva : la Formazione del Gruppo, quella professionale rimane indiscutibile. Solo chi lavora in evidente stato di difficoltà porta con se un'esperienza sicuramente pesante ma che deve essere un bagaglio di conoscenze da cui attingere per il futuro. Come un marinaio che va per mare, solo quando si trova nei momenti pericolosi capisce l’importanza di avere uno scafo robusto e quale sia il bene prezioso che si possa perdere, qui sicuramente tutti i componenti hanno percepito il valore dello stare insieme e di remare per la stessa via. Quindi sicuramente finora i fattori Capitale&Lavoro non sono mancati , oggi speriamo di imbarcarre con Noi Imprenditori già del settore che vogliano aiutarci a condurre insieme questa Nave Eutelia, Tutta insieme senza scialuppe di salvataggio privilegiate. Son convinto che sapranno farlo al meglio, utilizzando le risorse umane di Chi ha costruito Eutelia in questi anni, perchè parlano la stessa lingua ed hanno stessi valori culturali e umani, famiglia ed impresa. I primi ad investire su di Noi dobbiamo essere sempre Noi stessi, i veri protagonisti del Nostro futuro, non Ci si può tradire. Nel dubbio VotateVi!!! Auguriamo a tutti Noi un futuro sostenibile di sviluppo e crescita. Torneremo nelle posizioni che Eutelia merita. Grazie Il Cripae P.s. sono graditissimi i commenti e riflessioni questo spazio va inteso anche come un contributo per i dipendenti Eutelia di tutte le sedi affinche possano responsabilizzarsi in un momento particolare

martedì 29 settembre 2009

Telecom I.: Governo cerca soldi in Cina per rete (Rep)

Telecom I.: Governo cerca soldi in Cina per rete (Rep)

ROMA (MF-DJ)--"La situazione in Telecom non puo' rimanere questa troppo a lungo". Sarebbe questa la linea di Palazzo Chigi, secondo quanto scrive oggi Repubblica, per Telecom Italia e soprattutto per l'alleanza con la spagnola Telefonica. L'esecutivo, con il premier Silvio Berlusconi in testa spingerebbero infatti per un'uscita di scena del colosso ispanico delle tlc dall'azionariato della societa' italina.

A inizio settembre, secondo la ricostruzione di Repubblica, il sottosegretario alle tlc Paolo Romani e' volato in Cina in gran segreto per cercare risorse da mettere a disposizione del gruppo guidato da Franco Bernabe'. Queste risorse non servirebbero solo a rendere piu' efficiente la rete ma sarebbero il "grimaldello" per regolare i conti con Telefonica. Per Palazzo Chigi l'ordine perentorio e' Telecom deve rimanere italiana. red/cat

(END) Dow Jones Newswires

September 29, 2009 02:05 ET (06:05 GMT)

Il Dott. Stefano QUINTARELLI pennella con il Suo Sapere sulla RETE

Molto UTILE per apprezzare quello che abbiamo in Casa EUTELIA


GRAZIE!!!!!

Come è fatta la rete: implicazioni sulla Neutralità


Premessa: ci sono notabili eccezioni a tutto cio' che scrivo, per cui le affermazioni non vanno prese come assoluto, non al 100%, ma solo con un alto livello di significatività.

Come e' fatto il mercato delle TLC
In molti paesi (in tutta l'Europa), le regole prevedono che l'operatore exmonopolista (chiamato "incumbent") che e' l'unico che ha una rete, debba metterla a disposizione all'ingrosso ai concorrenti che poi erogano i servizi al dettaglio.

Lo schema pensato per favorire la concorrenza viene chiamato "ladder of investments", o scala di investimenti, per cui un concorrente puo' iniziare con pochi investimenti e, via via che guadagna, puo' passare a livelli di investimenti maggiori. Lo schema e' cioè volto a favorire investimenti nello sviluppo di infrastrutture alternative. E' stato pensato quando si guardava alla concorrenza nella telefonia e preferito a livello politico rispetto ad incentivare la concorrenza nei servizi.

Si inizia con la rivendita, per passare al bitstream (interconnessione del concorrente al flusso di bit, ovvero in pratica i DSLAM ("modem" adsl lato centrale) sono dell'incumbent, ed arrivare all'Unbundling, ovvero l'affitto da parte del concorrente di spazi nelle centrali telefoniche, installazione delle proprie apparecchiature e collegamento dei fili che partono dalla centrale ed arrivano nelle case dell'utente che intende usare questo operatore alternativo.


Quali sono i costi sottostanti un abbonamento DSL o telefonico
I prezzi all'ingrosso sono pensati dall'AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) per favorire che gli operatori alternativi facciano investimenti (ovvero, l'Unbundling del Local Loop (ULL) e' quello che all'ingrosso costa meno, per lasciare piu' margini all'operatore concorrente.

L'affitto del Local Loop (o doppino, o ultimo miglio (visto dal punto di vista dell'operatore) o primo miglio (visto dal punto di vista dell'utente)) ha un prezzo forfettario, che non dipende dal traffico che puo' trasportare, ma solo del filo in rame (che e' lungo mediamente 1,5Km).

I dati e le telefonate viaggiano nei doppini su portanti a determinate frequenze; queste frequenze possono essere separate in centrale e quindi collegare due apparati diversi (anche di gestori diversi) : uno per le frequenze "telefoniche" ed uno per le frequenze "dati". In questo caso si parla di Shared Access (accesso condiviso)

Quindi un utente puo' mantenere la telefonia con Telecom ed usare l'ADSL con altro operatore. Oppure puo' disdire il servizio telefonico e tenere solo l'ADSL. In questo caso si parla di linee "naked", ovvero "nude".


Cosa determina la banda tra casa e centrale
Da cosa dipende la banda sul doppino ? dalla qualità e lunghezza della linea che influiscono sui parametri tecnici di aggancio tra l'apparato presso la casa dell'utente e l'apparato in centrale. (e anche da disturbi presenti per interferenze di sorgenti elettromagnetiche, ad esempio la presenza nello stesso fascio di cavi che esce dalla centrale di altre linee con DSL che interferisconole une con le altre (diafonia). Anche per questo puo' capitare che tutto vada bene e poi, con l'attivazione nello stesso cavo di un altro utente con DSL, la diafonia superi una soglia che faccia crollare le performance complessive di tutti gli utenti.

Il "Throughput" (portata) delle linee non dipende quindi da quanto l'operatore paga a Telecom Italia per le linee all'ingrosso. Anche l'apparato non costa di piu' se viene impostato a 2, 6 o 20 Mbps. Dipende dalle caratteristiche della linea. (certo, lato centrale apparati vecchi (DSLAM: Digital Subscriber Line Access Multiplexer) con standard vecchi possono essere più limitati, ma il costo degli apparati segue le leggi di Moore anche in questo caso, per cui i prezzi si sono dimezzati ogni 18 mesi (o meno), e continuano a farlo...


Dove passano i nostri dati una volta usciti da casa nostra
Una volta arrivati alla centrale, bisogna andare verso il resto della rete. La prima tratta, quella che collega la centrale alle dorsali si chiama "backhauling" (haul=trasporto e back da backbone=spina dorsale). La seconda tratta è appunto il backbone e poi questo e' interconnesso agli altri backbone degli altri operatori attraverso dei "peering" (collegamenti tra "peer") che possono essere non onerosi (io do' il mio traffico a te gratis e tu dai il tuo a me gratis) o a pagamento (se uno dei due peer è molto piu' piccolo dell'altro).

Se uno dei due peer consente all'altro di attraversare la propria rete per scambiare traffico con altri peer interconnessi ad un'altra estremità della propria rete, si dice che gli sta fornendo "IP Transit" e ciò avviene nella stragrande maggioranza dei casi a titolo oneroso. (Pipponet in basilicata si collega a Bignet che gli trasporta il traffico fino a Milano, USA, UK, Korea, ecc, si dice che Bignet fornisce IPtransit a Pipponet).

Nella vulgata l'IP Transit viene chiamato "banda internazionale", ma è una definizione limitativa perchè qualcuno può anche fare peering diretti in giro per il mondo e in questo caso la banda internazionale non la paga; va a prendersela direttamente e quindi non usa IP Transit di nessuno.

L'ultima volta che mi ero informato sui prezzi di IP Transit praticati ad un cliente che fosse un operatore di medie dimensioni, stava intorno a 5 euro/Mbps al mese

le centrali gerarchicamente più basse, più vicine alle case degli utenti, dove stanno i DSLAM, si chiamano, usando un termine vecchio, "stadi di linea".


Riassumiamo la struttura della rete
Ecco che abbiamo completato lo schema:

1. Rete domestica in casa dell'utente (es. Wifi cui colleghiamo il PC),
2. Local Loop
3. Backhauling
4. Backbone (l'insieme delle tratte di backbone viene chiamato "Core Network")
5. Peering/IP transit

1. ovviamente se lo costruisce l'utente
2. non ha un costo legato al traffico ma solo forfettario
5. il peering non ha un costo legato al traffico, l'IP transit ha un costo legato al traffico

La proporzione tra traffico domestico (italiano) e IP Transit è molto sbilanciato verso il traffico domestico (in essenza guardiamo siti web e scambio traffico con altri utenti che stanno in Italia; anche se accediamo a contenuti multimediali che appiaono internazionali, spesso li preleviamo da server che stanno in Italia, proprio per minimizzare l'uso dell'IPtransit. Questi server che ospitano contenuti messi "piu' vicini" all'utente si chiamano "CDN" o Content Distribution Networks).

Se anche l'IP transit rappresentasse il 10% del traffico complessivo di un utente, e glielo riservassimo tutto, l'incidenza di costo sarebbe quindi di 5/10 di euro al mese per Mbps. Ma non tutti usano contemporaneamente la risorsa IPTransit e quindi si fa un medione statistico applicando un tasso di concentrazione (o overbooking) nè più nè meno dell'acqua che entra nel nostro condominio. (se tutti apriamo il rubinetto contemporaneamente, ne esce pochissima per ciascuno. Ovviamente piccolo è l'operatore, minore è il tasso di overbooking che può usare (se avesse 10 utenti, potrebbe fare un overbooking al massimo 1:2 (sperando che non siano collegati piu' di 5 utenti simultanei a richiedere l'IP transit). se avesse 10.000 utenti, potrebbe fare 1:30)..

L'IP Transit costituisce quindi una componente quasi trascurabile del costo del collegamento.

4. il Backbone è interamente in fibra ottica. I cavi in fibra ottica hanno di bello che, una volta che sono stesi, hanno una capacità che dipende dagli apparati che si mettono agli estremi (ed anche questi seguono la Legge di Moore). Come se per raddoppiare la portata di un'autostrada, bastasse cambiare i caselli... (questo non e' vero per il rame, come detto sopra, per le interferenze, impurità, resistenze, ecc.) Ogni limite di capacità sul Core Network è quindi per definizione momentaneo, fino a quando si cambiano gli apparati.

3. il Backhauling è anche chiamato il "secondo miglio". Se è in fibra, vale quanto detto per il backbone. Se non è in fibra ma in rame o ponti radio, c'e' un limite di capacità.


Alcune dimensioni della rete italiana
Su oltre 13.000 Stadi di linea che ci sono in Italia, circa 1.400 riescono a coprire il 50% delle utenze potenziali. Gli stadi di linea con backhauling non in fibra (non collegati in fibra ottica al cuore della rete) e quindi con una limitata banda a disposizione per essere fornita agli utenti, sono circa 6.200.

La distanza media dal backbone di questi Stadi di Linea con backhauling non in fibra è di 20Km con un costo di rilegamento in fibra che puo' andare in un intorno dei 40-50 euro al metro (1 milione di euro per Stadio di Linea; se a quella centrale siete in 10 potenziali abbonati ad essere interessati al DSL....)


Dove sta il problema (in larga misura)
Fatta questa lunga descrizione, abbiamo capito che, sostanzialmente, il problema è nel backhauling.

Ci sono :

1. Stadi di linea con backhauling in fibra, dove grazie alla legge di Moore i costi per un operatore sono sostanzialmente slegati dalla banda fornita all'utente e, nel tempo, non occorre usare leve tecniche o prezzo per gestire le congestioni e
2. Stadi di linea con backhauling non in fibra, dove attraverso leve tecniche e del prezzo, è necessario gestire il traffico che su questi insiste.

Se nelle aree 1. un operatore facesse gestione del traffico (traffic shaping, ad es. per degradare il P2P), un operatore alternativo potrebbe concentrarsi solo su quelle aree, evitando le aree 2., e offire un servizio agli utenti ad un prezzo sostanzialmente simile, a banda sempre massima, senza fare gestione del traffico e quindi si beccherebbe la maggioranza degli utenti.

Ma se un operatore "deve" essere anche nelle aree 2., gestire la comunicazione agli utenti e il portafoglio di offerta è più complicato. Chi si concentra nelle aree 1. ha una vita assai più semplice.


Conclusioni: Alcuni effetti della struttura del mercato, della rete e delle tecnologie
Qualche attento osservatore non avrà difficoltà ora a capire le dinamiche che ci sono effettivamente sul mercato italiano. Di fatto il prezzo nelle aree 1. pone un "cap", un limite superiore, al prezzo nelle aree 2.

Ma se il prezzo del mercato è determinato nelle aree dove ci sono meno vincoli di costo, diventa improbabile riuscire a fare dei prezzi nelle aree più sfavorite, dove vi sono maggiori vincoli di costo.

Si possono quindi trarre, a mio avviso, due conclusioni.

* La concorrenza basata sulle infrastrutture, basata su ULL con costi indipendenti dall'utilizzo, consente ad alcuni operatori di concentrarsi in aree di minor costo ponendo un limite ai prezzi di mercato (mercato che include anche zone più sfavorite) e quindi alla possibilità di alzare i prezzi medi di tutto il mercato in modo tale da poter finanziare gli investimenti desiderabili nelle aree svantaggiate.
* In presenza di fibra ottica lungo tutta la catena, lo sviluppo dell'elettronica tende ad assicurare che in ognuna di tali aree vi sarà almeno un operatore che offrirà sempre prezzi forfettari e banda piena.

o, semplificando

* l'ULL favorisce lo sviluppo di infrastrutture a macchia di leopardo, penalizzando lo sviluppo nelle altre aree
* l'ULL assicura la neutralità della rete nelle aree più fortunate.

Qualche eroe e' sopravvissuto fino alla fine di questo post ? Commenti ?

We have had to be careful not to invest too much

"You can easily lose money on mobile broadband if you do it in the wrong way," said Bjorn Amundsen, director of mobile network coverage for Norway's Telenor.

"We have had to be careful not to invest too much -- because the only thing that would happen if we did would be to increase in data traffic without an increase in our profits," he said.

lunedì 28 settembre 2009

l' I TAGLIA delle scelte infrastrutturali : fare Nozze con Fichi Secchi

I
talia digitale 2.0: Galateri (Telecom Italia), ‘Governo non determinato a investire in banda larga e Ict’

Stefano Pileri (Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici) ha chiesto al governo di “seguire il “fil rouge” che si ricava dal Rapporto 2009 Italia Digitale, per recuperare il ritardo.

Gabriele Galateri

“Il governo italiano è consapevole della necessità di puntare sulla banda larga e sull'Ict, ma nonostante questo non è determinato a investire su questo settore”. A puntualizzarlo è il presidente di Telecom Italia e delegato di Confindustria per la comunicazione e lo sviluppo della banda larga, Gabriele Galateri, che questa mattina ha presentato a Milano i dati dell'osservatorio “Italia digitale 2.0 .

Per Galateri, ministri come Brunetta e Romani sono consapevoli della necessità di investire con decisione sull'Ict, “purtroppo però - ha puntualizzato - non ritrovo nelle recenti decisioni del governo la stessa determinazione”. Il numero uno di Telecom è consapevole delle difficoltà imposte dalla crisi economica, ma è convinto “che vi sia un problema di precedenze e che alle tecnologie dell'informatica e delle Tlc sia attualmente assegnata una priorità troppo bassa in relazione al contributo che possono fornire alla ripresa economica”.

Nonostante la consapevolezza riscontrata in alcuni esponenti dell'Esecutivo “non ritrovo - ha messo in evidenza Galateri - nelle recenti decisioni del governo la stessa determinazione a investire sugli strumenti digitali, la banda larga e i servizi online. Non chiediamo - ha sottolineato - di tagliare le risorse per gli ammortizzatori sociali, né di scambiare la riduzione del digital divide con i vaccini per gli studenti delle nostre scuole. Siamo tutti ben consci della difficile situazione del nostro Paese. Ritengo però che vi sia un problema di precedenze e che alle tecnologie dell'informatica e delle telecomunicazioni sia attualmente assegnata una priorità troppo bassa in relazione al contributo che possono fornire alla ripresa dell'economia”.

La parola d'ordine di Galateri è “…massimizzare l'efficacia delle risorse disponibili” attraverso “nuove forme di partnership tra pubblico e privato”. Perché l'obiettivo, ha sottolineato il delegato di Confindustria per le comunicazioni e lo sviluppo della banda larga, è quello di “trasformare il ritardo che oggi scontiamo in termini di digitalizzazione e di alfabetizzazione digitale in una grande opportunità di crescita”.

Proprio secondo Stefano Pileri, presidente di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, “l'apporto della tecnologia declinata nelle quattro componenti di sviluppo necessarie per il nostro Paese è pari all'1,5% sul Pil per ogni punto percentuale di incremento delle dotazioni infrastrutturali, di conoscenza e di utilizzo”. Pileri ha poi spiegato che “l'Italia deve progredire su quattro direttrici: sviluppo della domanda, sviluppo dell'offerta di contenuti e servizi, crescita della cultura e dell'utilizzo delle tecnologie, e dotazione infrastrutturale”.

Pileri ha chiesto al governo di seguire il “fil rouge” che si ricava dal Rapporto 2009 Italia Digitale, elaborato con il Dipartimento, per recuperare il ritardo nell’offerta in rete di servizi pubblici e privati a cittadini ed imprese, sottolineando il fondamentale ruolo di stimolo che la pubblica Amministrazione ha nel loro sviluppo, al fine di migliorare nettamente le condizioni dei cittadini, il presidente ha sollecitato che “a fianco dello sforzo che il Paese sta compiendo per superare il digital divide, venga accelerata la realizzazione di infrastrutture di telecomunicazioni di nuova generazione per non incorrere in futuri ritardi”.

Ennio Lucarelli, delegato della presidente di Confindustria per le Tecnologie Digitali per le Imprese nel quadro di Industria 2015, ha proposto di “avviare con urgenza un programma d’innovazione industriale italiano per lo sviluppo di piattaforme digitali a sostegno di Settori, Filiere, Distretti, Cluster, Reti d’imprese per aumentarne la produttività, ormai stazionaria da anni, e recuperare la caduta delle esportazioni sui mercati internazionali”.

Il focus dell’Osservatorio evidenzia la necessità di incrementare l’uso delle tecnologie online da parte di imprese e famiglie e di trasformare la Rete da strumento di comunicazione a interfaccia fondamentale per l’erogazione di servizi interattivi ai cittadini e alle imprese. Questa esigenza nasce dal ritardo che ancora esiste in Italia nell’utilizzo di Internet per lo sviluppo di una Società dell’Informazione e della Conoscenza.ign= Ecco i dati più rilevanti del Rapporto: Solo il 47% della popolazione tra 15 e 74 anni (21,6 milioni nel 2008) accede tramite internet ai servizi disponibili on-line;

* 1/3 delle aziende continua a non essere in rete, e tra le microimprese il tasso sale al 43%. La diffusione di piattaforme ICT di base (PC, banda larga, sito web, software) nella fascia di imprese sopra i 50 dipendenti vede l’Italia sostanzialmente allineata rispetto alla media dei 27 paesi UE; %;" align="justify">In generale l’innovazione digitale è ancora poco associata alla possibilità di sviluppare il business;

* Collegamenti in mobilità: nella seconda metà del 2008 gli utenti connessi sono stati 6 milioni di individui, ovvero il 28% degli utenti internet a fine anno. L’utilizzo di internet mobile appare essere segmentato in due cluster principali: business users (imprenditori e dirigenti) e giovani (studenti).

Banda larga: il 92% delle linee è abilitabile alla banda larga ma resta il digital divide soprattutto nelle aree e nei distretti industriali

Le famiglie italiane con connessione a internet in banda larga hanno superato nel corso del 2009 la soglia dei 10 milioni (comprese le famiglie connesse in mobile broadband).

Nonostante questo dato persiste un digital divide infrastrutturale che coinvolge ancora il 12% della popolazione.

“Più pesante – ha sostenuto Pileri - è il ritardo infrastrutturale per le connessioni con velocità vicine ai 20 MB, di cui sono privi oltre 22 milioni di italiani. Per questo serve un forte sostegno pubblico agli investimenti infrastrutturali degli operatori, peraltro ben descritto e progettato nel Piano Banda Larga del Vice Ministro Paolo Romani”.

Il digital divide coinvolge anche aspetti socio demografici e culturali (quali età media elevata, nuova immigrazione, bassi redditi, bassa scolarizzazione). In questo senso la bassa alfabetizzazione informatica gioca un ruolo chiave: le famiglie dotate di un PC sono “appena” il 52%. È urgente promuovere politiche per l’alfabetizzazione digitale degli italiani.

I comuni: molti contenuti informativi, poche procedure interattive

Tutti i Comuni sono informatizzati, accedono a internet (nella maggior parte dei casi con collegamenti a banda larga) e in misura significativa (82%) hanno un sito web.

La digitalizzazione sembra essere avvenuta però soprattutto per questioni amministrative, per dialogare in rete con gli enti centrali della PA (Agenzia delle Entrate, Anagrafe, INPS, Camere di Commercio ecc.), mentre i servizi on-line per gli utenti sono ancora poco diffusi.

Il livello di interattività dei Comuni con i cittadini risulta ancora molto basso: l’offerta di servizi on-line è molto spesso limitata ai soli contenuti informativi, come accade per il 59% dei siti web dei Comuni. Il 37% dei Comuni consente invece di scaricare moduli e solo il 4% mette a disposizione applicazioni veramente interattive, quali l’avvio e/o conclusione di pratiche e pagamenti on-line.

Le scuole: le tecnologie sono ancora fuori dalla didattica

Pur presentando una dotazione tecnologica di base di buon livello (internet 98%, banda larga 95%, sito 71% e intranet 67%) le scuole italiane sono ancora indietro nel processo di implementazione dei servizi alle famiglie e agli studenti: il 100% dà informazioni di carattere generale, ma solo il 2% consente pagamenti ed iscrizioni on line. Le tecnologie sono entrate nella scuola, ma più nell’amministrazione che nella didattica. In questo senso ci si attende molto dallo sviluppo dei contenuti scolastici digitali pensati per la rete. È auspicabile, ad esempio, la creazione un e-marketplace per i materiali didattici digitali (e-Book, Learning Object, Podcast ecc.), dove tali materiali possano essere valutati dagli insegnanti ed scaricati on-line dagli studenti dietro pagamento del costo della licenza d’uso. In tal modo si realizzerebbe un sistema win-win, in cui le famiglie ottengono risparmi sull’acquisto dei testi scolastici, stimabili in un 30% annuo, gli editori vengono remunerati per i materiali prodotti e l’Amministrazione promuove un forte processo innovativo nel sistema dell’istruzione.

La sanità: risparmi del 10% della spesa nazionale con l’uso delle tecnologie ict e della telemedicina

Il mondo della sanità mostra livelli elevati di diffusione dell’ICT, più o meno per tutte le principali piattaforme: internet 100%; banda larga 98%, sito 84%, intranet 81%, cellulare 58% e sistemi di videocomunicazione 15%.

Tuttavia le opportunità offerte dalle reti in banda larga sono ancora poco sviluppate, soprattutto nella possibilità di effettuare on-line prenotazioni, pagamenti e ritiro esami.

Con la diffusione della telemedicina, digitalizzando servizi di monitoraggio dedicati ad alcune tipologie di malati, ad esempio diabetici e cardiopatici (che attualmente non vengono forniti in modalità remota) si potrebbero ottenere benefici e risparmi stimati, che, secondo i confronti internazionali, partono dal 2% circa della spesa sanitaria nazionale fino ad arrivare al 10%.

Nasce un progetto paese per l’Italia digitale

Occorre realizzare un Progetto Paese sistemico, che coinvolga domanda e offerta, indirizzato a superare, progressivamente ma con tempi definiti, il ritardo digitale di tutte le componenti della società civile.

Un driver fondamentale sarà l’erogazione via via sempre più completa dei servizi on-line della pubblica amministrazione (switch-over) a partire dalle richieste delle fasce più avanzate di utenza e affiancando ad internet servizi di sostegno per le fasce più deboli della popolazione (centri di assistenza).

Maggiori investimenti nelle reti broadband e una più ampia diffusione di nuovi servizi innovativi permetteranno ad aziende, istituzioni pubbliche e società civile di recuperare efficienza, di sviluppare nuovi prodotti/servizi e di incrementare quindi la produttività ormai ferma da anni.

In questa direzione vanno il progetto eGovernment 2012 del Ministro Brunetta ed il già citato Piano Banda Larga i quali debbono trovare veloce attuazione tramite le necessarie risorse economiche.

Il ruolo dei servizi innovativi e tecnologici per il rilancio dell’economia

Il Settore conta circa 1 milione di imprese e 2,5 milioni di addetti, con un volume di affari di circa 350 miliardi di euro. Una crescita nell’ultimo quinquennio del 33% in termini di investimenti, pari a circa 24 miliardi l’anno, e del 20% in termini di occupati. La crisi economica che ha coinvolto finora circa 100mila addetti non impedisce a questo settore di esplicare un importante effetto moltiplicatore, pari a 2,38, su tutto il sistema economico italiano.

Il valore aggiunto prodotto direttamente dai Servizi Innovativi e Tecnologici è pari al 13% del PIL, ma raggiunge il 30% se si valuta il contributo indiretto fornito agli altri settori dell’economia.

Al Convegno sono intervenuti: Renzo Turatto, Gabriele Galateri, Ennio Lucarelli, Alberto Tripi, Paolo Angelucci, Andrea Ambrogetti, Diego Masi, Corrado Sciolla, Renato Ugo.


domenica 27 settembre 2009

Si scaldano i motori alle soluzioni Voip e Wifi. WWW.EUTELIAVOIP.IT


Oltre al risparmio sui costi la società registra una maggiore efficienza delle operazioni
21 Settembre 2009

Per i varesini che masticano di motori, e sono tanti, Bmw vuol dire soprattutto Nuova Trebicar. Concessionaria storica per Varese e provincia della marca tedesca della doppia elica, Nuova Trebicar ha di recente lasciato la sede in cui è nata 35 anni fa, per spostarsi, armi, bagagli e 35 dipendenti, in una sede nuova di zecca a soli 2 km dal centro cittadino: una moderna struttura di tre piani, che occupa una superficie di 9200 metri quadrati, di cui 6100 coperti.

La struttura comprende anche un'area espositiva di vetture usate e una parte dedicata alla preparazione delle vetture per la consegna. L'officina è ubicata in un edificio separato; da qui, l'esigenza di collegare le due sedi tramite una rete unica dati/voce. Un obiettivo raggiungibile configurando e amministrando tutti i dispositivi connessi, pc o telefoni, come client di un'unica rete integrata.

“Fino a poco tempo fa - ricorda Luca Bolognini, titolare di Nuova Trebicar - la società utilizzava un'architettura basata su due differenti centralini analogici collegati tra loro via radio, che peraltro non consentivano la portabilità delle linee”. Bisognava fare un salto di qualità, che consentisse la creazione di un ambiente agile, in cui fosse consentito ai dipendenti di muoversi tra uffici, sedi remote e all'esterno dell'azienda, senza rinunciare all'uso delle risorse e delle applicazioni aziendali.

Per fare il salto di qualità, la soluzione in due parole e una tecnologia: Unified communications, cioè Voip. Come suggerito da QualiSystem, partner locale di Cisco, che ha disegnato su misura di Nuova Trebicar la soluzione di Unified communication di Cisco, implementata a copertura integrale di entrambe le sedi.

Un unico centralino Ip gestisce l'intero traffico telefonico e semplifica lo smistamento delle chiamate, in maniera automatica. Basata su un Voice Gateway centrale Cisco con software Unified Communication Express, i modelli degli apparecchi prescelti sono costituiti da Ip Phone, dalla serie 7921 alla serie 7945 a seconda della destinazione d'uso. In più l'integrazione con i cellulari dual mode della Nokia con a bordo il Nokia sccp client e con un gateway Gsm della Quescom, il modello 200, per ottimizzare il costo delle chiamate verso i numeri mobili. La gestione automatica delle chiamate in arrivo permette alla concessionaria un'efficienza maggiore nello svolgimento quotidiano delle attività.

“Le telefonate - afferma Bolognini - sono smistate direttamente ai destinatari, cosa che offre a clienti e fornitori la netta percezione di parlare con un'azienda più vicina alle loro esigenze”. Notevole l'abbattimento dei costi delle comunicazioni interne: le due sedi, pur essendo distanti, usano la rete Ip per le comunicazioni telefoniche. Le chiamate tra gli uffici e l'officina sono quindi interne, di conseguenza a costo zero, visto che sfruttano la connessione alla rete.

Avere la telefonia integrata nella rete dati offre anche la possibilità, dotando la rete di access point per la connettività wi-fi, di connettere anche i dispositivi telefonici all'infrastruttura. La tecnologia wireless permette la connettività senza fili sicura e veloce e la trasmissione voce e dati in ambienti come il service della concessionaria, frequentati dai cliente e dagli utenti mobili dell'azienda.

A proposito di mobilità. L'integrazione dei cellulari Nokia E-Series con il software Cisco Ip Communicator consente ai commerciali di Nuova Trebicar di disporre delle funzionalità di telefonia disponibili sul software di Cisco CallManager: deviazione intelligente delle chiamate, unified messaging, agenda, numeri brevi, controllo di linee multiple, conference, oltre che la garanzia di poter accedere con la massima sicurezza a email e intranet aziendale. Tutto questo consente al personale l'uso di computer portatili ovunque si trovino, negli uffici, nello show-room, nell'officina. “Dovevamo rispondere anche a una richiesta della casa madre - sottolinea Bolognini -. Permettere l'accesso a Internet ai clienti durante le attese in officina concedendo loro un canale verso l'esterno”. Grazie al controllo degli accessi e alla facilità con cui è possibile gestire la componente wireless, è facile, tramite un hotspot, abilitare l'accesso alla rete di utenti autenticati, senza problemi di configurazione.

sabato 26 settembre 2009

Nasce M-Tube: la rete Mediaset tutta IP per dare film on-demand



Progetto: M-TUBE
RETE INTEGRATA NAZIONALE
Infrastruttura di trasporto Geografica per Servizi
Integrati di Produzione e TV Broadcasting
M. Pellegrinato
M-TUBE team

Nasce M-Tube: la rete Mediaset tutta IP per dare film on-demand

E' il primo operatore video nazionale europeo che cambia completamente la propria infrastruttura di rete e passa armi e bagagli alla tecnologia IP di Cisco. Con questa nuova rete, M-Tube, niente più videocassette per i telegiornali e i contenuti televisivi saranno disponibili a richiesta, e a pagamento, del singolo cliente.

(fonte I-dome.com - 4 settembre 2009)
M-Tube è il nome della futura rete distributiva di Mediaset, la principale emittente televisiva commerciale italiana.

Dalla attuale struttura di rete SDH, Mediaset sta passando tutto il proprio traffico di distribuzione video su una infrastruttura totalmente IP basata su tecnologia Cisco NGN, Next-generation network.

La nuova rete sarà in grado di fornire la larghezza di banda per erogare servizi televisivi ad alta definizione (HDTV) e on-demand oltre ad essere utilizzata a supporto delle comunicazioni e del lavoro aziendale.

Il comunicato in cui Cisco annuncia l'avvio di questa collaborazione precisa che Mediaset è la prima emittente televisiva nazionale a livello europeo ad aver adottato una rete medianet basata su IP - ovvero una rete ottimizzata per la distribuzione video.

Il progetto di aggiornamento dell’infrastruttura IP in fibra ottica, denominata M-TUBE, permetterà a giornalisti, redattori e produttori di Mediaset di accedere, elaborare e trasmettere video di qualità. Tale progetto è in linea con la strategia Mediaset di passare da un modello di “push” a un modello di “pull” dei contenuti grazie al quale gli spettatori potranno scegliere qualsiasi contenuto, in qualsiasi momento e usufruirne su qualsiasi dispositivo.

La nuova rete M-Tube è modulare e potrà crescere verso una capacità di trasmissione dati superiore 64 volte all'attuale. Tra i risparmi più evidenti vi sarà la riduzione del 90% del numero di videocassette movimentate annualmene (da 15.000 a 1.500); i redattori potranno collaborare contemporaneamente su parti diverse dello stesso file così da montare servizi giornalistici più rapidamente con un miglioramento nella realizzazione delle notizie del 400%.

Dal punto di vista tecnologico la rete M-Tube utilizza router Cisco della Serie 7600 con connessioni 10-Gigabit Ethernet per collegare i siti regionali con i centri di produzione di Roma e Milano. Una seire di 4.200 bocchettoni VF45 rendono disponibile l'accesso ai contenuti video a bassa risoluzione di qualità broadband e basebandai contenuti video a bassa risoluzione di qualità broadband e baseband, ad altrettanti client di produzione. Vi sono inoltre 25 sistemi di playout che scambiano i file video tra i differenti server video usando la tecnologia FTP con velocità fino a centinaia di megabit al secondo per singola sessione.

mercoledì 23 settembre 2009

Comunicato stampa emesso dal MSE sull'incontro tra AGILE e MiSE

Esito dell'incontro del 22 settembre presso il MSE, il link al comunicato stampa emesso dal MSE.

Ministero dello Sviluppo Economico
COMUNICATO STAMPA
AGILE (EX EUTELIA): MSE, IMPEGNO A PAGAMENTO RETRIBUZIONI E
RIPRESA CONFRONTO
Pagamento delle retribuzioni arretrate e ripresa del confronto sugli aspetti produttivi
ed occupazionali per l’Agile (ex Eutelia). Questa sera, al termine dell’odierno
incontro per la prosecuzione del confronto che interessa l’azienda di
telecomunicazioni, dopo ampia discussione tra la rappresentanza del Ministero dello
Sviluppo Economico guidata dal Sottosegretario Stefano Saglia, e la direzione
aziendale sono stati infatti individuati i seguenti punti operativi:
A) Pagamento delle retribuzioni arretrate: Agile si è impegnata ad erogare tutte le
spettanze arretrate in due tranche: entro il 2 ottobre le spettanze del mese di
luglio, ed entro la 3° settimana di ottobre tutto il resto delle spettanze
B) Ripresa del confronto nelle prospettive produttive ed occupazionali: al ministero
dello Sviluppo Economico saranno convocati, insieme al ministero del Lavoro,
incontri per la verifica del piano industriale aziendale. Il primo incontro è previsto
per il prossimo 7 ottobre.
C) Privilegio delle sedi sindacali ed istituzionali: la scelta della sede istituzionale
deve rappresentare il luogo privilegiato del confronto e della ricerca di soluzioni
condivise.
Roma, 22 settembre ‘09

Mobile Payment - Telecom I.: accordo con Movincom per acquisti con cellulare

Telecom I.: accordo con Movincom per acquisti con cellulare

MILANO (MF-DJ)--Telecom I. e Movincom, il consorzio nazionale di esercenti e gestori interessati a sviluppare il canale di vendita mobile, hanno siglato un accordo che consentira' ai clienti della compagnia di acquistare attraverso il telefonino un'ampia gamma di beni e servizi offerti dal consorzio stesso.

Dal 2010, si legge in una nota, Telecom I. integrera' nelle nuove Sim card un'applicazione specifica grazie alla quale sara' possibile, ad esempio, acquistare in mobilita' i titoli di viaggio validi sulle reti di trasporto urbano e ferroviario, i ticket per i parcheggi e per gli impianti di risalita delle stazioni sciistiche, i biglietti per gli spettacoli teatrali ed altri eventi, oppure effettuare prenotazioni alberghiere. Il pagamento del servizio acquistato sara' effettuato con gli strumenti finanziari messi a disposizione dagli operatori bancari che aderiranno all'iniziativa. Il servizio di mobile commerce si basa sulla soluzione tecnologica Sat (Sim Application Toolkit) sviluppata da Telecom I., che garantisce standard di sicurezza e certificazione del numero di telefono.

Il Consorzio Movincom, rappresenta attualmente oltre 650 servizi operativi con un potenziale di oltre 1.500 servizi in sette differenti settori merceologici. Gli Aderenti Al Consorzio, A Oggi, Sono: Trenitalia, Gtt (Torino), Ctm Cagliari, 5T (Torino), Ataf (Firenze), Atv (Verona), Amt Genova, Tep Parma, Ne-T (Gruppo Aps Padova), Mobilita' E Parcheggi (L'Aquila), Firenze Parcheggi, Telepark, Teleparking, Club Italia, Aipark, Anav, Sib-Societa' Impianti Bormio, Madonna Di Campiglio, Monterosa Ski, Funivie San Bernardo - La Thuile, Pila, Cervinia, Funivie Courmayeur Mont Blanc, Vittoria Ass., Coris Broker-24h Assistance, Fratelli Carli, Charta-Vivaticket, Bol.It (Libreria On-Line Del Gruppo Mondatori), Sms Hotels e Gruppo Prima. Numerose altre societa' sono in fase di adesione.

"Il cellulare, dopo essersi affermato come mezzo insostituibile di comunicazione personale - dichiara Oscar Cicchetti, Responsabile Domestic Market Operations di Telecom I. - sta diventando un accesso personale alla rete, ai suoi contenuti ed ai suoi servizi: informazione, intrattenimento e applicativi professionali. Grazie alle potenzialita' della Sim e dei nuovi terminali, il cellulare si affermera' anche come strumento potente e sicuro di transazione e di gestione dell'identit.... L'accordo di oggi va in questa direzione offrendo un'ampia gamma di servizi ed una modalit... d'acquisto sicura, semplice ed intuitiva".

"Riteniamo che sicurezza e semplicita' dell'esperienza di acquisto tramite cellulare siano elementi imprescindibili per lo sviluppo del mobile commerce e l'accordo con Telecom rappresenta un passo fondamentale in questa direzione", afferma Enrico Sponza, vicepresidente del Consorzio Movincom. "Gli operatori bancari avranno a loro disposizione una filiera operativa gia' pronta ed integrata che potra' accelerare il loro ingresso nel business del mobile payment". Com/mur

(END) Dow Jones Newswires

September 23, 2009 10:42 ET (14:42 GMT)

martedì 22 settembre 2009

Eutelia estranea alle vicende Agile

Eutelia estranea alle vicende Agile

Eutelia estranea alle vicende AgileIn riferimento ad alcuni articoli apparsi recentemente sulla stampa che vedono nei titoli e nel testo il nome di Eutelia apparire associato alle vicende che riguardano i lavoratori della Agile srl (Gruppo Omega), l’Azienda Eutelia precisa che il rapporto con Agile ha riguardato esclusivamente la cessione del ramo aziendale IT e non vi è alcun legame con le attuali vicende riguardanti il trattamento salariale del personale Agile.
In questo contesto, Eutelia ricorda che l’operazione di cessione del ramo aziendale IT, realizzatasi con atto stipulato in data 15/06/2009, ha comportato, tra l’altro, la cessione ad Agile di un portafoglio ordini di circa 130 milioni di Euro, di assets immobiliari per 15 milioni di euro e circa 30 milioni di euro di crediti esigibili, prevalentemente verso la P.A.
MARTEDì 22 SETTEMBRE 2009 18:32 - ufficio stampa

EUTELIA VOIP : è il NOSTRO Business abbiamo Software e Rete Proprietaria

Renato Soru e la nuova Tiscali: perché pagare 20 se costa uno?
21/09/2009
Tornato in sella alla società da lui fondata dopo l'impegno politico, l'amministratore delegato di Tiscali lancia una nuova battaglia tecnologico-politica: una offerta commerciale, wiPhone, che porta la telefonia VoIP sui cellulari sfruttando il Wi-Fi. Contro le interessate resistenze degli operatori cellulari.
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Renato Soru sprona Ronzinante e si lancia contro nuove epiche battaglie. La sua Tiscali Italia va, lancia in resta, alla conquista della telefonia mobile Wi-Fi. "Perché dobbiamo essere limitati anche dentro casa e negli uffici? Perché non possiamo utilizzare nel migliore dei modi la tecnologia che abbiamo a disposizione e che ci farebbe risparmiare un sacco di soldi?". Con questi quesiti che puntano il dito alle normative italiane sulla diffusione di hotspot ad accesso libero (la Legge antiterrorismo di Beppe Pisanu impone che chi fornisce connettività Wi-Fi identifichi l'utente con la fotocopia della carta d'identità), Renato Soru, novello Don Chisciotte, propone il nuovo servizio Tiscali wiPhone.Tornato in sella all'azienda da lui fondata dopo la pausa politica di Presidente della Regione Sardegna, Soru è tutto tranne che avvilito. Anzi, sprizza ottimismo nonostante tutto. Quanto è grande il vantaggio competitivo della soluzione tecnologica wiPhone rispetto ai concorrenti? "Telecom Italia, Wind-Infostrada, Vodafone-Tele2, eccetera. Coloro, cioè, che hanno una rete fissa, se vogliono possono rifare quello che abbiamo fatto noi in sei giorni". La domanda da cui Tiscali è partita è, infatti, semplice: perché le potenzialità dei più recenti smartphone, tutti dotati di Wi-Fi, continuano ad essere limitate solo alla navigazione internet e non possono utilizzare, a meno di artificiose soluzioni da smanettoni tecnologici, la connessione radio anche per fare telefonate VoIP? La risposta è altrettanto semplice: perché gli operatori mobili sono anche operatori di telefonia fissa, ma soprattutto non vogliono cannibalizzare la gallina dalle uova d'oro delle telefonate mobili che procurano ricavi di circa 20 centesimi per ogni chiamata e favorire soluzioni che fanno entrare in cassa al massimo 1 centesimo per ogni telefonata. Soru spiega i razionali alla base della scelta di Tiscali: "Abbiamo i dati dell'Autorità Garante delle comunicazioni che registra un dato di fatto: il fatturato generato dalle telefonate degli utenti con i telefonini supera quello sviluppato dai loro telefoni fissi. Altre indagini indicano che il 50% delle chiamate vengono fatte dentro le mura domestiche o in ufficio o, comunque, quando ci si trova in spazi chiusi. In gran parte di questi luoghi chiusi c'è un'antennina Wi-Fi che collega i computer di casa e d'ufficio alla larga banda della rete fissa. Infine il dato sui cellulari: ormai l'80% dei nuovi telefoni venduti hanno capacità Wi-Fi sfruttata solo per la navigazione web e non per la funzione principale del telefonino, ossia fare telefonate. Perché? Perché gli operatori mobili non vogliono".E dunque Don Renato-Chisciotte e la sua Tiscali hanno sviluppato un software (per ora solo per i Nokia Symbian ma promettono a breve le versioni per iPhone, BlackBerry, Htc e altri) che sfrutta il collegamento Wi-Fi di casa o dell'ufficio o degli hotspot "free", per far fare telefonate VoIP. Una soluzione di convergenza fisso-mobile che non inventa niente di nuovo dal punto di vista tecnologico, ma innova da quello commerciale. Tiscali è un MVNO, ossia un operatore mobile virtuale perché ha un accordo di transito delle telefonate mobili dei propri utenti sulla rete di TIM, e ha una propria rete fissa con la quale fornisce connettività Internet e telefonia a 754mila clienti di cui oltre 549mila in larga banda Adsl. L'offerta wiPhone è rivolta sia a coloro che acquistano una Sim Tiscali sia a chi è cliente di un altro operatore mobile. Associato, infatti, a una sottoscrizione wiPhone c'è un numero "nomadico", ossia che non è legato a un luogo geografico come lo 02 o lo 06, ma è altrettanto unico e incomincia con 55. Ogni utente può avere un solo numero come recapito, insomma, sia per le telefonate da fisso sia da cellulare. E' il primo e unico servizio in Italia che consente di effettuare chiamate verso numeri di rete fissa e mobile, azionali e internazionali, da numero nomadico. Se è in copertura Wi-Fi la telefonata in uscita o entrata sfrutterà la tecnologia VoIP, se è fuori dalla copertura dati Gprs/Umts, utilizzerà la consueta rete cellulare del proprio operatore. L'adesione a wiPhone costa 5 euro al mese e le tariffe sono particolarmente aggressive: gratis tra cellulari wiPhone e da wiPhone a fisso nazionale (con tariffe VoIP per i fissi internazionali); 8 centesimi al minuto da wiPhone a Tiscali Mobile e 15 centesimi/min verso altri cellulari.L'aggressività di Soru-Tiscali, però, non si ferma qui. Per proporre anche ai professionisti e alle piccole aziende, oltre che ai singoli, un'offerta di "convergenza digitale" allettante, ha composto un piano tariffario, Tiscali Unica, che comprende larga banda Adsl, telefonia fissa, mobile e wiPhone a 14,95 euro al mese (fino al primo aprile 2010; poi costa 42,95 al mese) con 3 Sim in promozione e altri vantaggi.Torniamo, però, a wiPhone e alle obiezioni fioccate a Renato Soru. Per esempio sull'utopia di hotspot Wi-Fi "free": la Legge Pisanu ha praticamente bloccato in Italia la diffusione di punti Wi-fi gratuiti e anche da McDonald's è necessario registrarsi per avere accesso al loro servizio wireless free. "Verissimo. Con wiPhone è sufficiente inserire le credenziali di accesso all'hotspot la prima volta, poi farà tutto da solo e, appena è nell'area di copertura, si aggancerà automaticamente al servizio Wi-Fi. Ritengo, inoltre, che prima o poi anche altre catene di negozi, hotel e locali pubblici, si renderanno conto del vantaggio di offrire il Wi-Fi aperto e gratuito come servizio aggiuntivo agli ospiti. Dal punto di vista della sicurezza, la Sim e il numero nomadico identificano di per sé chi è l'utente connesso. La Pisanu, insomma, non è più un problema". Col wiPhone, dunque, si avrebbero i vantaggi del VoIP sul cellulare per fare telefonate. E la navigazione web? "Quando avremo fra poco la possibilità di diventare full-Mvno formuleremo una tariffa flat onnicomprensiva per il traffico voce e quello dati. Aspettiamo le decisioni del Regolatore. Ciò che con wiPhone affermiamo, però, è quanto proprio le Autorità nazionali e della Ue affermano e lasciano libero: lo spettro di casa mia. Sarò pur padrone di fare ciò che voglio con quella piccola fettina di radiofrequenza che ho in casa, in uffico, in hotel, nel negozio nell'antennina Wi-Fi, no? E in generale: perché pagare 20 ciò che può costare 1? Non è un risparmio e un aiuto economico per le famiglie anche questo?". (fdm)

Tutti si Gurdano ma nessuno si dichiara: I LOVE ONLY EUTELIA

MF Dow Jones - News Italia

Tiscali: Soru, Wind? Balliamo da soli
MILANO (MF-DJ)--"Balliamo da soli".
Con questa battuta, evocando un noto film, Renato Soru, a.d. di Tiscali Italia, ha risposto a chi gli chiedeva un commento sull'interesse manifestato dal finanziere egiziano Naguib Sawiris, numero uno di Wind, per la societa' di telecomunicazioni.
L'a.d. del gruppo Tiscali, Mario Rosso, interpellato sullo stesso argomento, ha affermato che "stimo Sawiris" e "ritengo che Wind sia guidata da uno dei migliori manager italiani che e' Luigi Gubitosi. Loro guardano a noi? Anche noi guardiamo a loro perche' sono un modello interessante di business". vz valentina.zanotto@mfdowjones.it
(END) Dow Jones Newswires
September 18, 2009 09:19 ET (13:19 GMT)
Copyright (c) 2009 MF-Dow Jones News Srl.

lunedì 21 settembre 2009

E' improbabile che si possa mantenere questo equilibrio con gli attuali e futuri terminali dativori

Verizon (cellulari USA) aumenta le tariffe dati
per i palmari: 25MBytes/mese a 10USD (6,8 Euro)

Gli operatori wireless che sono entrati per primi sul mercato italiano godono di una posizione che gli ha consentito di avere margini che oserei defini "stellari".
Questa è la base su cui ci si muove; obbligazionisti, azionisti, ecc. tutti hanno aspettative legate a questo livello di redditivita' e questi sono i valori economici che i titoli incorporano nei loro prezzi.
E' improbabile che si possa mantenere questo equilibrio con gli attuali e futuri terminali (e relativo uso da parte delle persone) che sono fortemente dativori (che mangiano dati in misura altissima rispetto a prima), con gli attuali prezzi del traffico dati.
Come fare ? limitare l'uso o aumentare i prezzi.
Verizon sta andando in questa direzione.


qui ci sono le slide: Verizon “Enhanced Multimedia Phones” to require data plans, death of the Vpak, and more : Boy Genius Report.

Customers who snatch up an Enhanced Multimedia Phone will be required to chose a data plan of $9.99 for 25MB or $19.99 for 75MB.



Maometto, la montagna e i micropagamenti
Card Firms Eyeing Mobile-Phone Service.
BC Card, Hana's credit card rival, is seeking a more direct entry into the telecommunications business, planning to offer its own mobile-phone services as a mobile virtual network operator (MVNO).

Carte di credito che fanno l'MVNO.: Se le telco non si salgono nella parte di pagamenti "sotto" il business delle carte di credito, sono loro a scendere.

sabato 19 settembre 2009

BANCA MPS: NESSUN COINVOLGIMENTO IN EUTELIA

BANCA MPS: NESSUN COINVOLGIMENTO IN EUTELIA

(ASCA) - Siena, 19 set - In riferimento ad alcuni articoli apparsi sulla stampa, Banca Monte dei Paschi di Siena, in un comunicato, precisa di non avere alcuna partecipazione in Eutelia e che nessun rappresentante del Gruppo Montepaschi e' stato mai presente alle assemblee dei soci ne' ha contribuito in alcun modo alle decisioni strategiche dell'azienda. Banca Monte dei Paschi di Siena e', insieme ad altri istituti di credito, solamente uno dei finanziatori di Eutelia.

mercoledì 16 settembre 2009

Agcom: da 1/10 al via misurazione qualita' connessioni Internet

Agcom: da 1/10 al via misurazione qualita' connessioni Internet

ROMA (MF-DJ)--E'stata firmata oggi a Roma la Convenzione tra l'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni e la Fondazione Ugo Bordoni. L'accordo, di durata triennale, prevede lo svolgimento, da parte della Fondazione, di attivita' di studio ed analisi di natura tecnica, economica e regolamentare a supporto dell'Autorita'. Oggetto dell'analisi della Fondazione, tra l'altro, e' l'evoluzione delle reti di comunicazione elettronica, con particolare attenzione agli aspetti di neutralita' e sicurezza, agli sviluppi tecnologici e di mercato relativi ai nuovi servizi, quali quelli convergenti, e agli strumenti tecnici per garantire una migliore tutela degli utenti.

La Convenzione consolida un rapporto di collaborazione tra Agcom e la Fondazione, gia' avviato con la designazione della Fondazione quale soggetto indipendente incaricato di fornire il servizio di verifica della qualita' del servizio di accesso alla banda larga da postazione fissa. L'Autorita' ha infatti introdotto un nuovo sistema che consente ai consumatori di conoscere e rilevare direttamente le prestazioni relative all'offerta di connessione ad Internet di ciascun operatore, nonche' l'effettiva qualita' dell'accesso laddove sia stato attivato il servizio. Le attivita' di misurazione della Fondazione inizieranno il prossimo 1* ottobre. com/rov

(END) Dow Jones Newswires

September 16, 2009 10:27 ET (14:27 GMT)

Ci offrono l'illusione della Banda Larga a 2Mega

Mi ricordo quand'ero bambino, sognavo una maglia , un pallone ed un gelato .... questi eran i miei bisogni .... bastavan 4/5 euro al giorno(rapportati ad oggi) ma poi si cresce ed i soldi chiesti a mamma&papà son sempre di più perchè fai molte più cose cinema, scooter, telefonino, jeans , stadio etc
Insomma i 2 Mega (le chiavette ne danno neanche 1MG) son bisogni di una civiltà infantile........
due mega son insufficienti

"due mega son sufficienti" : No. Possibile che pensiamo solo all'alta velocita' ?

Si vede chiaramente perche' qui. (grazie G.)

Dobbiamo spingere i lavori della conoscenza perche' sono quelli che hanno il maggior effetto sul PIL (Strategia di Lisbona, dati UK (Digital Britain) che PIL procapite da ICT e' 60% maggiore di PIL procapite da altri settori).

Un "lavoratore della conoscenza" quanto usa Internet al giorno ? 2 ore ? (mi pare conservativo)
Di questo, quanto e' impegnato in trasferimenti ? (il tempo necessario a scaricare un file, un contenuto web, la mail ?) Il 12,5% ? (15 minuti, mi pare riduttivo)

Se questi 15 minuti diventassero 18 secondi (FTTH 100Mbp), il lavoro fatto in 2 ore sarebbe fatto in 1h45'18" (da 3600 secondi a 2718), un recupero di efficienza del 24,5%

Possibile che per guadagnare efficienza pensiamo solo all'alta velocita ?

Purtroppo sono Inglesi e NON ITALIANI !!!! come tutte le Nostre TLC ad eccezione di.....EUTELIA..per ora

Tlc: BT Italia si butta sulla rete virtuale (MF)

MILANO (MF-DJ)--British Telecom Italia si sta concentrando sulla profittabilita' con l'obiettivo di registrare a marzo un Ebitda in crescita del 15-20% e lancera' nuovi servizi di virtual data center.

E' quanto si legge in un articolo di MF dove si aggiunge che, secondo quanto dichiarato dall'a.d. Corrado Sciolla, il nuovo servizio "e' stato lanciato in Inghilterra qualche mese fa e adesso lo stiamo lanciando in Italia".

Le prime risposte al servizio sono state "molto positive, prevediamo una domanda elevata. Le aziende che hanno bisogno di cambiare le macchine esistenti o aumentare la capacita' di calcolo si orientano verso questa soluzione".

Con riferimento alle previsioni per l'anno fiscale l'a.d. ha affermato che il gruppo si sta focalizzando "molto sul miglioramento della profittabilita' e non stiamo spingendo sulla crescita del fatturato. Mi aspetto miglioramenti sull'Ebitda dell'azienda nell'ordine del 15-20% quest'anno" e che non sono previste riduzioni di personale. "La nostra struttura oggi e' abbastanza tirata. A parita' di business, non mi aspetto ulteriori razionalizzazioni", ha concluso Sciolla. red/ste

(END) Dow Jones Newswires

September 16, 2009 03:57 ET (07:57 GMT)

Qndo la M non stimola più la Q

DevilHood

Salve!!!
L'ORO
ehehehehe!!! Senza comprendere l'oro, non si possono comprendere i movimenti finanziari!!!!
Ho letto attentamente la formula di Fisher e da qui ho dedotto che questo ultimo e veloce rialzo, quello partito a marzo, è proprio figlio di questa formula!!!
Adesso non sto qui a spiegarvi tutto... (e che c.azzo....Curria, esci da quel tombino e studia un pò pure tu!! ) ma sintetizzo un pò!!!
L'oro che è???
1: serve come riserva di valore
2: sale perchè il valore della moneta si deprezza
3: (vi spiego poi perchè l'ho evidenziato!!!) sale soprattutto in presenza di politiche inflazionistiche (formula di Fisher)!!!!
4: l'oro, a differenza dei cambi, mi dice l'entità della forza assoluta del sistema valutario, l'entità del potere di acquisto di ogni asset non reale!!!!
Fino a qui ci siamo???? Bene continuiamo...

Bo@trade

Citazione:
http://www.finanzaonline.com/forum/showpost.php?p=22684202&postcount=82

Bellissimi ricordi di STORIA ECONOMICA mi han steccato 2 volte a quel punto la sapevo a memoria.....
credo che mi sia servito.....

Settembre sarà la svolta del trend dei tassi interbancari ....

Gli stipendi sono aumentati perchè son diminuiti i dipendenti .... molti son andati in cassa integrazione ...
Qndi LO STATO STA POMPANDO da 2 LATI:

inietta liquidità per non far criccare le Banche stampando moneta... portando inflazione

Teoria quantitativa della moneta FISHER: la teoria quantitativa della moneta, espressa dalla equazione di Fisher, afferma che un aumento della quantità di moneta in circolazione produce un aumento del livello dei prezzi e quindi una diminuzione del valore della moneta. Questa teoria si esprime nella seguente formula MV = PQ (MV quantità di moneta disponibile, PQ valore complessivo delle transazioni nell'unità di tempo). Nel breve periodo V e Q si considerano costanti, quindi avremo M=Q. Ne consegue che ogni aumento dello stock di moneta deciso dalle autorità monetarie provoca l'aumento dei prezzi, e quindi l'inflazione. Ad ogni aumento della moneta in circolazione, aumenta la domanda di beni e servizi; ma poiché il sistema è in equilibrio di piena occupazione, l'offerta di beni non può aumentare, e quindi aumentano i prezzi

Crea stipendi falsi "improduttivi" pompando il consumo per far domanda di mercato Keynes

Ma Quantitative easing & politiche Sociali
=
+ DEBITO PUBBLICO

Qndi lo Stato per rientrare farà bruciare i RISPARMI PRIVATI con l'inflazione

DevilHood

Bene, bene!!!
Andiamo avanti e vediamo se cominciamo ad avere UNA VISIONE GLOBALE!!!

Formula:

q = (M x v) / p

Che fece Greenspan ???
con un inflazione esagerata si "cucca" particelle sempre maggiori di pil reale, facendo credere che tali politiche inflazionistiche avrebbero stimolato la crescita del pil...proprio stimolando la(q) produzione industriale. Ma in realtà cosa nascondeva tutto ciò??????? Brutto BAST...INSIDE!!!
Boa secondo te(Q)produzione, è influenzato da (M)quantità di moneta circolante????

Bo@trade

Provo:
dico NO!!!!
Anzi le Fusioni di aziende stanno a dimostrare che la Q(produzione) è stata spinta all'eccesso grazie ad effetti LEVERAGE(bassi tassi) ed anche costi di produzione bassi(China workers) siqnifica che Q DEVE RIENTRARE
Per cui dato che bisogna riassorbire le Qnti.tà (q SCENDE), M sappiamo che è salito, V Costante implica => che P (prezzi) esploderanno

superhero

complimenti a tutti, allora:

ORO

SHORT DI 10LE

LONG EQUITY (?) ma se nel frattempo l'economia cresce meno del potenziale

forse meglio CORPORATE BONDS

un'altra domanda ai miei macroeconomisti: le aziende hanno tagliato un casino, il leverage privato (consumer) è ancora elevato e l'inflazione esploderà per le politiche economiche reflazionistiche, ma chi azz. consuma se non si incassa un salario e i prezzi salgono??? Voi credete veramente come ci raccontano i guru di wall-street che tutto tornerà come prima e che si crescerà ancora a quei ritmi? io ho qche dubbio ma per il momento il "don't fight the FED" vince. Vedremo.

Bo@trade

Solo il Popolo del BRIC e li puoi soddisfare solo con l' hitech ed investimenti interni per aumentare la produttività(non produzione ) domestica.
LORO rappresentano la DOMANDA unica rimasta nel Mkto !!!
LA Repubblica Popolare lo sà ed ha trasmigrato l'offerta della Mastodontica propria Produzione dall?esstero(US) all'interno amplificandola con politiche Keynesiane. Inoltre si stanno accaparrando materie prime e pezzi del Nostro sistema Produttivo come arabi (Libia docet)
Insomma se IN ITALY non investiamo in AZIENDE COME EUTELIA CE LO AVREMO PER ANNI NEL ****
Per ora l'occidente è tenuto in piedi dal Carry Trade appena i Tassi virano i Capitali si sposteranno nelle vere aree micro/Macro economiche di Produzione / Investimenti

martedì 15 settembre 2009

Pensando già al MVNO EUTELIA MOBILE (Mobyland Italia?....)

Tlc: portabilita', Tim e Vodafone battute (MF)

MILANO (MF-DJ)--Tre giorni, non uno di piu'. E' il tempo entro il quale i gestori di telefonia mobile dovranno consentire il passaggio di un loro cliente che ne ha fatto richiesta, a un altro gestore mantenendo il vecchio numero del cellulare. Si tratta di quella che nel gergo tecnico viene chiamata la mobile number portability. Ieri il Consiglio di Stato ha deciso che la delibera dell'Authority delle Comunicazioni che ha drasticamente tagliato i tempi della portabilita' a soli tre giorni e' piu' che legittima.

Cos facendo, si legge in un articolo di MF, ha capovolto la sentenza del Tar del Lazio che aveva bloccato, su ricorso di Telecom e di Vodafone, l'entrata in vigore della nuova normativa. Per i due big della telefonia mobile, del resto, quella della portabilita' e' stata sempre considerata una battaglia campale. La drastica riduzione a soli tre giorni dei tempi di passaggio da un operatore all'altro non consentira' a Telecom e Vodafone di mettere in campo efficaci politiche di retention, ossia riconquistare i clienti che hanno deciso di cambiare gestore a suon di offerte superscontate e personalizzate. Se la decisione del Consiglio di Stato rischia di penalizzare i due gestori maggiori, dall'altro lato e' stata accolta con favore da tutti gli altri concorrenti. Wind, H3G e Poste Mobile, del resto, si erano schierati a fianco di Corrado Calabro', presentando anche loro dei ricorsi contro la decisione del Tar del Lazio di sospendere la delibera del garante. red/vz

(END) Dow Jones Newswires

September 15, 2009 03:06 ET (07:06 GMT)

lunedì 14 settembre 2009

Fate all'Amore e non la Guerra!!!!!


Nasce la Centrale di Consumer’s Care di Regione Campania
Mercoledì 16 settembre, alle ore 15.30, nella Sala Consiliare della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Caserta viene presentata agli operatori, alla stampa e al pubblico la Centrale di Consumer’s Care di Regione Campania, nuovo strumento di tutela del cittadino e del consumatore.
Il servizio, istituito da Regione Campania, intende fornire informazioni sulle diverse tematiche afferenti il mondo dei consumi offrendo risposte immediate per la risoluzione di problematiche di tipo ordinario e consulenze specialistiche per questioni di maggiore complessità.
Oltre alla presentazione del servizio, il convegno intende rappresentare un momento di confronto ed occasione di dibattito per istituzioni, opinion leader e attori del mondo associativo locale sulle potenzialità dello strumento e sulle possibili sinergie attivabili.
Intervengono:
o Mario Farina – Presidente Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Caserta
o Luciano Califano - Dirigente Regione Campania – Settore Regolazione dei Mercati
o Enrico Marchetti - Presidente Codacons Campania
o Aniello Abete - Project manager Agile Servizi Srl (ex gruppo Eutelia SpA)
o Fortunato Giaquinto – Unione Consumatori e Presidente dell’ATS per la gestione della Centrale della Consumer’s Care
Si discuterà di:
  • La tutela del consumatore tra passato, presente e futuro
  • Pubblica Amministrazione e tutela del consumatore: un caso di successo
  • La Centrale di Consumer's Care: una sfida per la Campania
  • L'unione fa la forza: la necessità di un network qualificato tra istituzioni e mondo delle associazioni dei consumatori
  • Conclusioni

Non c’è attività aziendale che non tragga giovamento per l’erogazione dei servizi e la promozione del business da una banda larga performante

L’Adsl superveloce di Nokia e Siemens

GIANLUCA SIGIANI

Malgrado i miglioramenti nelle connessioni a banda larga wireless, la tradizionale broadband su rete fissa (pur essendo più costosa sul piano delle infrastrutture rispetto al wireless) conserva per prestazioni, affidabilità e sicurezza un’importanza centrale nello sviluppo della connettività in Rete. Almeno di questo sono sicuri due colossi rispettivamente della produzione di cellulari e appunto della costruzione delle reti: Nokia e Siemens hanno deciso di rilanciare la loro jointventure creata nel 2006. Perciò hanno attrezzato un caravan supertecnologico e hanno cominciato a girare l’Europa. Da poco sono passati per Milano e Roma, dove hanno dato dimostrazione degli ultimi ritrovati in fatto di velocità di connessione e servizi su rete fissa.
Nokia Siemens Network si basa su uno studio appena concluso di alcune società di consulenza secondo cui le linee di accesso a banda larga fissa faranno registrare tra il 2008 e il 2013 una crescita da 400 a 700 milioni, e ciascuna trasporterà su Internet centinaia di megabit di traffico multimediale. Nel 2012, sempre secondo questi studi, i livelli mondiali di traffico dati su reti fisse saranno 40 volte superiori rispetto a quelli su reti cellulari. A fronte di ciò Nokia Siemens Networks sta affinando le tecnologie più avanzate e nel roadshow presenta la connettività di tipo Vdsl 2 (Very High Digital Subscriber Line), versione potenziata di Adsl in grado di raggiungere i 100 megabit al secondo (contro i 20 dei migliori Adsl attuali) ottenendo tale velocità di flusso dati in modo simmetrico, cioè sia in download (ricezione) sia in upload (trasmissione). Questa caratteristica garantisce adeguate prestazioni nell’invio dati da parte dell’utente (si pensi al caricamento e alla condivisione di video pesanti sui siti e nei social networks) e in genere "lato client" (dalla trasmissione in streaming delle Iptv alla videoconferenza). Il tutto sfruttando il doppino di rame che ancora caratterizza la maggior parte degli ultimi tratti di connessione verso le case e gli uffici. Spiega il coordinatore per il Sud Europa, Luigi Verri: «Stiamo sperimentando una tecnologia, in questo caso su fibra ottica, che sarà capace per il 2012 di portare le velocità simmetriche sino a 110 gigabit al secondo. Per i servizi abbiamo messo a punto una piattaforma software destinata agli operatori delle tlc che permette agli utenti di accedere con un unico account (userid e password) a qualsiasi sistema online, con una semplificazione del login». L’evoluzione delle tecnologie di connettività ha un ruolo infrastrutturale e strategico nello sviluppo degli asset produttivi e di servizio. «Non c’è attività aziendale che non tragga giovamento per l’erogazione dei servizi e la promozione del business da una banda larga performante», dice Stefano Grillo, a capo del settore "convergenza" della jointventure. «Tutto dipende dalla volontà di investimento degli operatori delle telecomunicazioni e dalle volontà politiche».

domenica 13 settembre 2009

CICATRICI PROFONDE, OCCASIONI INDIMENTICABILI

CICATRICI PROFONDE, OCCASIONI INDIMENTICABILI

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Se i bambini vivono con le critiche,
imparano a condannare.

Se i bambini vivono con l'ostilità,
imparano a combattere.

Se i bambini vivono con la paura,
imparano ad essere apprensivi.

Se i bambini vivono con la pietà,
imparano a commiserarsi.

Se i bambini vivono con il ridicolo,
imparano ad essere timidi.

Se i bambini vivono con la gelosia,
imparano cosa sia l'invidia.

Se i bambini vivono con la vergogna,
imparano a sentirsi colpevoli.

Se i bambini vivono con la tolleranza,
imparano ad essere pazienti.

Se i bambini vivono con l'incoraggiamento,
imparano ad essere sicuri di se.

Se i bambini vivono con la lode,
imparano ad apprezzare.

Se i bambini vivono con l'approvazione,
imparano a piacersi.

Se i bambini vivono con l'accettazione,
imparano a trovare amore nel mondo.

Se i bambini vivono con il riconoscimento,
imparano ad avere un obiettivo.

Se i bambini vivono con la partecipazione,
imparano ad essere generosi.

Se i bambini vivono con l'onestà e la lealtà,
imparano cosa sia verità e giustizia.

Se i bambini vivono con la sicurezza,
imparano ad avere fede in se stessi
e in coloro che li circondano.

Se i bambini vivono con l'amichevolezza,
imparano che il mondo è un posto
bello in cui vivere.

Se i bambini vivono con la serenità,
imparano ad avere tranquillità di spirito.

Con cosa vivono i vostri figli?

Dorothy L. Nolte

sabato 12 settembre 2009

E dicono di usare Internet con la chiavetta.... poi non possono Garantire la Banda a Tutti e la contingentano ... DOVETE INVESTIRE SULLE RETI FISSE!!!

[QUOTE=Curria69;22805558][B][SIZE="4"]e' proprio vero,la nostra rete non serve a niente!!!:cool::cool:;):D:D:D:D[/SIZE][/B]

[U]Vodafone taglia l'Internet
Stavo giusto pensando di passare ad altro operatore...

Uso equo del servizio Internet in mobilità - Vodafone Business.
A partire dal 20 Novembre 2009, allo scopo di salvaguardare la qualità del servizio Internet a vantaggio di tutti i Clienti, la velocità massima di connessione alle applicazioni peer-to-peer o file sharing potrà essere limitata fra le ore 7:00 e le ore 22:00.

Inoltre nelle offerte Dati in Mobilità con computer e cellulare (iPhone, BlackBerry, etc...) saranno introdotte alcune limitazioni e nuove condizioni per il traffico effettuato con applicazioni VoIP.

E si' che mi pare proprio di ricordare che i vertici aziendali mi dicevano che il traffico dai palmari (iphone e android incluso) era assolutamente gestibile, che il problema erano i PC...

Ora, sebbene per il P2P possa essere addotta una questione di congestione e di necessità di gestione del traffico, per la VoIP pare una limitazione arbitraria di una tipologia di traffico per difendere il business tradizionale.

Se questo fosse confermato, non so cosa potrebbe pensarne una Autorita' a caso...
[/U]

[URL="http://blog.quintarelli.it/blog/2009/09/vodafone-taglia-linternet.html"]http://blog.quintarelli.it/blog/2009/09/vodafone-taglia-linternet.html[/URL][/QUOTE]
QUOTE=Boatrade
è come se si tagliassero l'uccello per risparmiare sul preservativo eppoi si evitano i problemi della profilassi Voip.
Noi invece Soggetti Multimediali a Rischio abbiamo Tecnologie e Assets con Voip & Rete in abbondanza che eroghiamo a Loro Sig. MNO in contratti d'Affitto Calmierati dall' Autority

Commento sul contratto di Vodafone

Segnala Guido: Vodafone: l’anti-neutralità. – GBLOG.
Ecco quanto previsto nelle condizioni generali di contratto che Vodafone rende disponibili on-line e che, naturalmente, nel comunicato ci si è DIMENTICATI di linkare (andrà, naturalmente, verificato se quelle che vi hanno fatto firmare hanno pari contenuto):

Art. 4.3 Vodafone comunicherà al Cliente per iscritto, mediante Raccomandata AR oppure insieme al conto telefonico o con le diverse modalità convenute con il Cliente medesimo, eventuali modifiche del Contratto di Abbonamento.
Art. 4.4 Il Cliente ha facoltà di recedere senza corrispettivi per recesso anticipato entro trenta giorni dalla comunicazione della modificazione, mediante comunicazione per raccomandata con avviso di ricevimento. Decorsi trenta giorni senza che il Cliente abbia dichiarato il recesso, il rapporto proseguirà con l’applicazione della nuova disciplina.

Al più tardi entro il 20 ottobre, pertanto, Vodafone dovrà inviare, a mezzo raccomandata a/r a tutti i suoi utenti di Internet mobile, una lettera raccomandata a/r contenente l’indicazione PUNTUALE (e non già generica come nel comunicato) delle modifiche del livello dei servizi contrattuali che dal 20 novembre intende introdurre e ricevuta tale comunicazione, ciascun consumatore potrà, nei successivi 30 giorni - e dunque fino al 20 novembre - inviare una semplice raccomandata a/r a vodafone manifestando, appunto, la propria volontà di recedere.

venerdì 11 settembre 2009

Alcatel-Lucent fornisce a Mediaset la tecnologia per la rete ottica nazionale M-Tube.

Alcatel-Lucent fornisce a Mediaset la tecnologia per la rete ottica nazionale M-Tube.

Alcatel-Lucent ha annunciato un accordo per l’adozione da parte di Mediaset della sua soluzione basata sulla tecnologia ottica ad alta velocità per la realizzazione di un’infrastruttura di trasporto su scala nazionale, con collegamenti terrestri e sottomarini. Questa nuova infrastruttura, chiamata M-Tube, si basa su piattaforma DWDM (Dense Wavelenght Division Multiplexing) e collegherà 17 sedi regionali di Mediaset, facilitando la trasmissione di contenuti televisivi ad alta definizione su tutto il territorio nazionale, isole comprese. M-Tube consentirà agli utenti di accedere anche a servizi audio-video in modo personalizzato. M-Tube, un’infrastruttura di rete progettata per supportare servizi integrati di produzione e diffusione televisiva, consentirà una significativa trasformazione delle modalità operative nel settore. Oggi, infatti, i flussi audio-video sono inseriti nelle reti degli operatori televisivi e quindi distribuiti agli utenti. Domani, M-Tube permetterà di collocare questi flussi digitali audio-video sui server video direttamente accessibili dagli utenti stessi.
Si dice che i "Tidgets" sarebbero i widget per la TV, secondo quanto ci sarebbe scritto in un mitologico RFP (richiesta di proposta) che Mediaset avrebbe emesso nei confronti di fornitori di tecnologia per un set-top-box "over the top", ovvero via Internet ma indipendente dalla rete, che dovrebbe consentire di rivedere i contenuti emessi dalle reti, oltre a video on demand, che dovrebbe integrarsi con la webtv di mediaset e tra un annetto arrivare sugli scaffali. che ci sia da crederci ?
pare di si...

giovedì 10 settembre 2009

NGN: dal Broadband World Forum, Pileri (Telecom Italia) invita i governi a investire e ad evitare un eccesso di regolamentazione

NGN: dal Broadband World Forum, Pileri (Telecom Italia) invita i governi a investire e ad evitare un eccesso di regolamentazione

Stefano Pileri

I governi dovrebbero intervenire nello sviluppo delle reti di nuova generazione con investimenti concentrati nelle aree lasciate indietro dai privati, ma senza imporre regole troppo restrittive, che finirebbero per soffocarne la diffusione.

Dal Broadband World Forum Europe, che si è chiuso ieri a Parigi, Stefano Pileri, Chief Technology Officer di Telecom Italia ha citato gli esempi di Asia e Australia, dove i governi hanno deciso di investire massicciamente nello sviluppo delle nuove reti ultrabroadband: a fine 2008 nell’Area Asia Pacifico si contavano 22,7 milioni di utenti, contro gli 1,5 milioni registrati in Europa, dove ancora industria, governi e regolatori devono trovare un accordo su una strategia comune.

L’Italia, confermano gli ultimi dati Ocse, segna ancora il passo nella diffusione della banda larga: siamo infatti al 22esimo posto su 30 Paesi con 19,2 connessioni broadband (tra Adsl, fibra e altri sistemi) ogni 100 abitanti, contro una media Ocse di 22,6 linee ogni 100 abitanti e questo nonostante – dice ancora l’OCSE – i prezzi siano bassi e la velocità delle connessioni buona.t; word-spacing: 0pt; line-height: 150%;" align="justify">Telecom Italia, nell’ambito del piano industriale 2009- 1011, ha previsto investimenti per 6,7 miliardi di euro destinati per il 40% alla rete di accesso. Entro il 2016 il gruppo prevede di investire oltre 6 miliardi di euro nella fibra ottica, ma c’è bisogno di un altro miliardo e mezzo di euro per garantire la banda larga a quel 3% della popolazione che entro la fine del 2010 potrebbe esserne ancora esclusa e per potenziare i servizi a banda larga nelle località dove attualmente la velocità di connessione è pari a 1 mega e che rappresentano il 4% delle linee fisse.

Secondo Pileri, i governi dovrebbero “dare il loro contributo e investire in quelle aree dove il mercato non lo farà”. Una volta che i governi avranno pianificato e quantificato la natura del loro intervento, e che le reti saranno in corso di realizzazione, allora – ha commentato ancora il manager Telecom – si potrà condividere la responsabilità della promozione sia a livello consumer che nelle imprese.

“Attualmente in Europa – ha aggiunto Pileri – è in corso un trend pericoloso che rischia di portare a una sovra regolamentazione che potrebbe indebolire il rollout delle reti ultra broadband”.

Ma per Pileri, “non è il momento giusto per intervenire, non sarebbe razionale farlo a questo punto”.

Lo scenario delle telecom mondiali è radicalmente cambiato negli ultimi anni e gli operatori si trovano a gestire un costante aumento del traffico e l’appiattimento dei profitti. “Solo un approccio regolamentare ‘leggero’ - ha spiegato ancora Pileri – permetterà ai network provider di invertire questa tendenza”.

“Non regolamentare – ha concluso Pileri – non significa certo non garantire un’adeguata apertura della rete, ma solo non regolamentare il prezzo o l’accesso per lasciare decidere al mercato su quale tecnologia investire”.

Anche secondo l’Ad di Telecom Italia, Franco Bernabè, servono, innanzitutto, regole che incentivino gli investimenti nelle nuove reti prendendo in considerazione gli elevati rischi imprenditoriali ma, più in generale, ha più volte ribadito Bernabè, "serve un grande progetto infrastrutturale che metta insieme le imprese, le istituzioni e i consumatori".


Alessandra Talarico

lunedì 7 settembre 2009

Deutsche Telekom e France Telecom uniscono gli asset britannici. Nasce JV con 30 mln di clienti

Deutsche Telekom e France Telecom uniscono gli asset britannici. Nasce JV con 30 mln di clienti

Deutsche Telekom

Deutsche Telekom e France Telecom uniranno le rispettive attività britanniche – T-Mobile Uk e Orange - per formare il maggiore operatore mobile del Regno Unito.

La notizia è stata riportata da Dow Jones Newswires, che cita fonti secondo le quali l’accordo verrà reso noto martedì prima dell’apertura dei mercati.

Cala dunque il sipario sull’affaire T-Mobile, intorno al quale si rincorrevano da giorni ipotesi e suggestioni. Fino a stamattina, molti davano per certa l’uscita di scena di France Telecom: secondo il Sunday Times, a contendersi la filiale mobile britannica del colosso tedesco erano rimaste Telefonica – presente sul mercato britannico con O2 – e Vodafone
La joint-venture, definita “una fusione tra pari” dalle fonti citate dall’agenzia, avrà una base utenti combinata di 30 milioni di utenti e controllerà il 38% del mercato mobile britannico, dove operano anche Vodafone, O2 e H3G.

La Gran Bretagna è di fatto uno dei più popolosi mercati europei, con 4 operatori importanti e alcuni outsider molto attivi, tutti alla ricerca di nuovi metodi per ottimizzare i costi in tempi di crisi.

Molti hanno deciso ad esempio di condividere le infrastrutture: T-Mobile ha siglato un accordo in questo con 3 e Vodafone con O2.

T-Mobile UK ha sofferto in particolar modo della fluttuazione dei cambi e degli effetti della crisi: il suo margine operativo è significativamente inferiore alla media del 31% delle altre divisioni di Deutsche Telekom e anche l’Arpu (19 sterline) è inferiore a quello degli altri operatori britannici.

All’inizio di quest’anno l’ex monopolista tedesco ha quindi deciso di svalutare le attività britanniche per 1,8 miliardi di euro.

Da una vendita della divisione, il gruppo di Renè Obermann contava di guadagnare intorno ai 4 miliardi di euro.

L’accordo dovrà essere ora vagliato dall’antitrust britannico e, considerando che la nuova entità andrà a controllare una fetta superiore al 25% del mercato potrebbe attrarre l’interesse anche dell’Antitrust europeo.


Alessandra Talarico