Enzo Brogi: Eutelia, situazione delicata ma risolvibile
Sabato 22 Maggio 2010 19:33 Ufficio Stampa
Enzo Brogi
Eutelia, ovvero come fare tutti, fino in fondo, tutto ciò che è possibile per salvare una grande azienda, un vanto nel settore di livello internazionale. Può sembrare paradossale, vista la situazione attuale di amministrazione controllata, parlare in questi termini di Eutelia, ma la realtà è proprio questa. Il rischio, cioè, di dilapidare un patrimonio immenso di tecnologia e innovazione e, nel contempo, pregiudicare gravemente la situazione di centinaia di lavoratori (altamente specializzati, in gran parte aretini) che, in questi mesi, hanno dato prova di enorme senso di responsabilità.
Oggi, come ha detto recentemente il segretario della Cgil Falossi, ci sono segnali e spiragli che potrebbero farci intravedere delle soluzioni praticabili.
Oltre alle già note caratteristiche dell'aziende e al dato del 2009 che vede un minore indebitamento, si potrebbe far leva sulla "fattibilità" del Piano industriale, che evidenzia una esigenza di cassa per il 2010 di 25 milioni, di cui circa la metà reperibile da dismissioni non strategiche. Anche se permane quella che molti considerano una sottoutilizzazione delle potenzialità degli "asset" e una sottovalutazione del patrimonio aziendale.
A questo punto - e non sono il solo a pensarla così - c'è bisogno di un momento di calma, evitando scelte affrettate ed irreversibili, in modo tale da creare le condizioni per la scesa in campo di nuovi partner affidabili e stabili. E in questo contesto, anche la Regione Toscana potrebbe fare la sua parte, insieme ad altri, finalizzata ad un'operazione economicamente (indubbiamente) interessante, con costi non alti e, d'altro canto, diversi benefici sul piano sociale, economico e strategico.
Non solo (anche se basterebbe) per salvare centinaia di posti di buon lavoro, ma anche per non disperdere una delle realtà più avanzate del mondo delle comunicazioni.
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