29-11-08
VOIP: LA TECNOLOGIA PIU' AMATA DALLA P.A., CON LUCI E OMBRE (SERVIZIO) (ASCA-CORRIERE COM.) - Roma, 29 nov - E' il Voip l'oggetto del desiderio della PA di casa nostra che si appresta fare il tanto agognato salto nell'era digitale. Tra i motivi di tanto successo c'e' soprattutto quello il risparmio. La Business School del Politecnico di Milano ha stimato un saving del 25%, mentre per il Cnipa i risparmi per le amministrazioni sfiorano il 30%. Ma la convenienza economica non basta alla completa migrazione del le pubbliche amministrazioni locali (Pal) al Voip. ''Dei 413 milioni di euro utilizzati dalle Pal ogni anno per le Tlc, solo 16 milioni servono per il Voip - spiega Paolo Colli Franzone, direttore di Netics -. Numeri che parlano di un forte ritardo nell'adozione della tecnologia soprattutto rispetto a quanto fatto dalle aziende: nel 2007 Confindustria aveva rilevato che il 28% delle piccole e medie imprese era transitata alla telefonia Ip, a fronte del 13% dei Comuni (nei piccoli si scende al 10%)''.
La risposta del ritardo sta tutta nella carenza di banda larga di cui soffrono i Comuni, soprattutto quelli piccoli.
Come spiega anche Fabio Refrigeri, sindaco di Poggio Mirteto, piccolissimi centro del reatino (poco piu' di 5mila abitanti). ''Il 40% dei Comuni non e' coperto da Adsl e, presumibilmente, non lo sara' nemmeno nei prossimi dieci anni perche' in queste zone agli operatori telefonici non conviene investire - puntualizza Refrigeri -. Per colmare il gap si potrebbe pensare a reti alternative a quelle fisse (reti WiFi intercomunali) oppure definire delle politiche di investimento che tengano conto delle possibilita' economico-finanziarie delle piccole realta' istituzionali, come fatto dalla Regione Emilia Romagna''.
L'Emilia Romagna si conferma, da questo punto di vista, una best practice. ''Nel 2007 Intercent-ER, l'agenzia regionale che gestisce gli acquisti di beni e servizi tramite e-procurement, ha lanciato una gara per la fornitura di servizi di telefonia fissa, trasmissione dati e Voip attraverso la rete telematica regionale Lepida - rivela Grazie Cesari, responsabile Sisetmi Informativi delle Regione -. L'aggiudicazione (vinta da Telecom Italia) ha portato alla stipula di una convenzione quadro a cui tutti gli enti territoriali possono accedere secondo i lori fabbisogni''.
Laddove la banda larga arriva, pero', non e' detto che sia di qualita': un difetto che va a intaccare anche la qualita' del servizio, soprattutto voce. ''Fino a che non ci sara' broadband ad alta qualita' le potenzialita' del Voip rischiano di rimanere al palo - specifica Andrea Bertagnoli, Ufficio informatica e telematica della Presidenza del Consiglio dei Ministri -, frenate dallo scetticismo dei dipendenti pubblici che temono un calo nella qualita' delle chiamate in voce. Potenzialita' che, tra l'altro, hanno davvero a che fare con l'efficienza della PA, videoconferenza e telelavoro ad esempio, per garantire l'avanzamento delle pratiche burocratiche, e quindi sui servizi resi al cittadino''. A rassicurare i piu' scettici Emilio Frezza, responsabile Area infrastrutture nazionali del Cnipa, che sottolinea come ''il Voip della PA centrale, viaggiando su Spc, e' garantito sia in termini di qualita' sia in termini di gestione di dati sensibili''.
Nessun commento:
Posta un commento