ICT: LA RICETTA ANTICRISI DI 15 TOP MANAGER DEL SETTORE
(ASCA-CORRIERE COM.) - Roma, 22 nov - L'Ict puo' rappresentare per l'Italia una leva importante per aumentare la competitivita' e rendere piu' efficienti ed efficaci i servizi al cittadino. Inclusi quelle offerti dalla Pubblica Amministrazione. E' questo il parere di 15 top manager dell'Ict invitati dal Corriere delle Comunicazioni - l'inchiesta sara' pubblicata lunedi' 24 novembre - a dire la loro su un 2009 che si preannuncia difficile a seguito della crisi finanziaria. Ecco in sintesi gli interventi.
Stefano Venturi (Ad Cisco di Italia).
La strategia contro la crisi che abbiamo adottato e' chiara: focalizzare la nostra attenzione sulle risorse esistenti e valorizzarle, continuare ad investire in innovazione, costruire relazioni ancora piu' forti con i nostri clienti.
Cosi' come abbiamo aiutato i nostri clienti a sfruttare i vantaggi per la produttivita' e la competitivita' portati dalla prima fase di Internet, oggi, nell'era del Web 2.0, ci proponiamo di guidare la transizione con l'obiettivo di creare nuovi modelli di business basati sulla velocita', sulla condivisione, sulla collaborazione, sulla flessibilita' e sulla produttivita' abilitate dalle tecnologie di rete.
Cesare Avenia (Ad di Ericsson Italia).
E' in fasi come questa che le istanze creative hanno maggiori possibilita' di emergere. Definire una strategia di lungo termine volta a conseguire lo sviluppo delle infrastrutture di telecomunicazione, nell'ambito di un chiaro e sostenibile Piano di Interventi Nazionale, rappresenta per l'Italia una necessita' economica e sociale, perche' solo cosi' si puo' ottenere un forte e positivo impatto sulla crescita, sulla produttivita', sull'occupazione e sul recupero del gap competitivo a livello internazionale del Sistema Paese.
Luigi De Vecchis (Ad di Nokia Siemens Networks Italia).
In questo scenario occorre favorire il salto tecnologico di cui l'industria ha bisogno verso Next Generation Optical Access, Lte, WiMax. Per realizzare una rete avanzata occorrono molti miliardi di euro, almeno 15-20, e occorre dare garanzia agli operatori che ci siano gli utenti disposti a comprare capacita' e nuovi servizi. Per questo basterebbe solo che la PA concentrasse gli investimenti sull'Ict invece di disperderli a pioggia sul territorio senza ottenere risultati. Si recupererebbero 80 miliardi di euro di sprechi da indirizzare, fino al completamento della rete, verso gli operatori che tornerebbero ad investire come serve al Paese.
ALTRI
SERVIZIO DI ADVISORY FINANZIARIA
-
La nostra societa' ha sedi a Lugano, Zug, Panama, Londra,
5 anni fa
Nessun commento:
Posta un commento