Che banda!
Che banda! Prosegue in tutta Italia la progressiva copertura territoriale delle reti a larga banda, mentre molti cittadini di Arezzo e della provincia ancora arrancano con il vecchio e lento modem analogico, quello che fischia come il treno quando parte.
In Italia, accanto alla pressoché integrale copertura della rete di accesso nelle aree urbane, già nel corso del 2007, la copertura ADSL di prima generazione in ambito suburbano è passata dall’86 al 93%, mentre nelle aree rurali l’aumento è stato ancora più consistente (dal 52% al 75%).
In conseguenza di tali investimenti, la popolazione che nel 2008 era in una situazione di “digital divide infrastrutturale”, era pari a 3,4 milioni di utenti. Una parte di queste persone vivono nella provincia di Arezzo.
A marzo del 2008 la Regione Toscana annunciava la lotta al “digital divide”. La Regione ha promesso che entro il 2010 - come previsto nel bando regionale - tutte le zone toscane non ancora coperte dalla banda larga - 415mila persone e 30mila aziende - saranno collegate in rete. Lo stanziamento complessivo, messo a disposizione dalla Regione, è stato di circa 20 milioni di euro, una cifra a cui bisogna poi aggiungere 6-7 milioni di euro dovevano essere investiti dagli stessi operatori telefonici che hanno vinto la gara.
Tra le aziende che hanno presentato le loro offerte si sono aggiudicati i lavori la Telecom per Grosseto, Siena e Prato, la Nettare per Pisa e Livorno, la Eutelia per Arezzo, Lucca, Massa Carrara e Pistoia, e un raggruppamento con capofila Publicom e Agescom per il circondario Empolese Val d'Elsa.
Con una lettera al vicepresidente della Regione Toscana, Federico Gelli pubblicata sul sito istituzionale il 4 giugno 2009, Eutelia conferma gli impegni assunti con la Regione Toscana. «Eutelia intende garantire l'adempimento di tutte le obbligazioni contrattuali ricomprese nel bando, mediante l'impiego di risorse in grado di soddisfare in maniera puntuale e affidabile l'erogazione dei servizi preposti. Pur avendo comunicato al mercato la volontà di cedere alcuni asset non strategici in ambito IT per concentrarsi sul comparto delle comunicazioni», la società assicura nella lettera l'impegno «per mantenere gli standard di qualità e di efficienza per il raggiungimento in banda larga delle aree rurali della Toscana». Non abbiamo motivo di dubitarne.
Tuttavia, come riferito dal Forum “BANDA LARGA” della provincia di Arezzo, Assessorato all’innovazione, si apprende che a marzo del 2009 lo stato di attuazione della banda larga era il seguente.
“Mentre si avanza nella realizzazione della rete, si sta verificando la possibilità di coprire anche alcune zone facenti parte di Comuni che non sono in posizione di priorità (Arezzo, ad esempio). Infatti, installando antenne sul monte Poti o direttamente da San Zio, che comunque servono per realizzare le linee di connessione della Valtiberina, si potrebbe tamponare la mancanza di banda larga, più volte lamentata dai cittadini di San Polo, Antria, Staggiano…”.
Ad aprile 2009 lo stato di avanzamento lavori, sempre come riferito dal forum della Provincia di Arezzo, era il seguente.
“L'operatore vincitore di gara ha firmato il protocollo d'intesa con la comunità montana Valtiberina per installare le proprie antenne sui siti di Monte Zucca e Monte Fortino. Tali postazioni permetteranno di portare il servizio a Badia Tedalda ed iniziare le attività per il comune di Sestino.
E' stata inoltre effettuata una accensione parziale del comune Montemignaio (70%) attraverso l'installazione di un'antenna sul monte Secchieta, in attesa di terminare l'iter burocratico di autorizzazione all'installazione di un'altra su Poggio Pescina che permetterà di completare la copertura del Comune Montemignaio.
Infine, dal sito della Regione Toscana, Progetto “BANDA LARGA”, ancora oggi si legge che lo stato di copertura della banda larga nella città di Arezzo è ancora parziale e che la previsione di copertura totale è prevista per “maggio 2009”. Sic!
La realtà è che molti cittadini di Arezzo e di altre zone della provincia attendono ancora pazientemente di essere coperti dalla “banda larga”, mentre i progressi della comunicazione e degli scambi globali non attendono nessuno.
Per la Regione Toscana, responsabile del progetto, Arezzo non è una priorità. E questo si sapeva. Chissà che con il cambio di qualche suonatore nel governo della Provincia non cambi anche la musica nel ritardo infrastrutturale di questa città e di questo territorio. Ma per ora ci permettiamo di dubitarne fortemente.
VENERDì 03 LUGLIO 2009 09:42 - Antonino Armao
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