Rete Telecom, pressing di Mediaset e a destra rispunta il piano Rovati
Repubblica — 01 febbraio 2009 pagina 20 sezione: ECONOMIA
MILANO - Il pressing è partito. Nell' entourage Mediaset ormai non si fa più mistero che uno degli obbiettivi prossimi venturi sia quello di premere politicamente per rendere concreta una separazione più netta dell' ultimo miglio della rete di Telecom Italia. In questo modo, Mediaset, magari mischiata agli altri operatori telefonici alternativi, potrà agganciarsi e raggiungere con le proprie Tv le case degli italiani anche attraverso il doppino telefonico o la banda larga, sviluppando la cosiddetta Iptv. Si tratta di una piattaforma diversa dal satellite e dal digitale terrestre ma che nei prossimi anni potrebbe prendere piede in maniera più decisa, anche considerando che con l' Iptv il gestore può conoscere le caratteristiche dei clienti e formulare offerte commerciali su misura. D' altronde il parere fornito da Mediaset all' AgCom firmato da Gina Nieri proprio sul tema della separazione della rete Telecom parlava chiaro: la società della famiglia Berlusconi preferisce una separazione netta, anche societaria, e ritiene che il sistema Open Access promosso dall' amministratore delegato Franco Bernabè non sia sufficiente a garantire la parità di accesso degli operatori terzi. Ironia della sorte il progetto è lo stesso a cui avevano pensato Marco Tronchetti Provera e Rupert Murdoch quando discussero di un' alleanza strategica nel settembre 2006. L' idea era di portare le tv di Sky "a terra", cioè distribuirle con il cavo telefonico invece che attraverso il più costoso satellite. L' accordo si incagliò, principalmente a causa del prezzo troppo elevato a cui Murdoch valutava la sua Sky Italia, ma anche per la difficoltà di dividersi i clienti finali tra le due società. E proprio per sventare una manovra di questo tipo, allora, spuntò fuori il famoso Piano Rovati, che prevedeva guarda caso una netta separazione della rete Telecom che in parte veniva nazionalizzata attraverso l' intervento di fondi pubblici. Ne seguirono polemiche violentissime innescate dalla destra allora all' opposizione con il premier Romano Prodi costretto a giustificarsi davanti al Parlamento per un' eccessiva ingerenza in un' azienda privata. Ora il paradosso vuole che sia proprio il governo Berlusconi a riproporre, in un' epoca in cui l' intervento dello stato nell' economia non è più così malvisto, uno scorporo della rete Telecom che per di più andrebbe a favorire la sua azienda di famiglia. Un' operazione in evidente conflitto di interessi ma che il premier potrebbe mascherare in nome della difesa dell' italianità di Telecom dallo squalo Murdoch e dal potente numero uno di Telefonica Cesar Alierta. I due si conoscono e si sono sicuramente incontrati anche recentemente, probabilmente per parlare dei rispettivi business e della crisi mondiale. Tra l' altro in Spagna il gruppo editoriale Prisa ha messo in vendita Digital Plus, una tv con due milioni di abbonati, a cui sia Murdoch che Mediaset si erano dimostrati interessati. E Telefonica potrebbe affiancarsi a qualche operatore televisivo in un' eventuale cordata per l' acquisizione. Anche se i ben informati assicurano che il premier Zapatero farà di tutto per impedire che un canale tv così importante finisca in mani straniere. E in Italia? La crescita di Sky oltre i 4 milioni di abbonati sta creando non poche preoccupazioni all' impero di Berlusconi e la battaglia tra i due gruppi sul fronte della concorrenza si è fatta aspra. Sky già distribuisce alcuni canali attraverso Alice Tv di Telecom Italia e Mediaset vuol cercare di chiudere a Murdoch questo sbocco proprio attraverso lo scorporo della rete. Giocando sul fatto che Telefonica - socio di peso della società italiana da un anno e mezzo a questa parte - sta diventando sempre più un partner scomodo avendo di fatto bloccato lo sviluppo in Brasile e in Argentina delle controllate di Telecom Italia. In mezzo c' è Bernabè, che gode della fiducia dei soci italiani di Telco, Mediobanca, Generali, Intesa Sanpaolo, e che non ha alcuna intenzione di depauperare la società con un' operazione di separazione della rete poco chiara. E Tremonti, che starà ben attento a dove investire le risorse della Cassa Depositi e Prestiti, che derivano dai risparmi postali degli italiani. - GIOVANNI PONS
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