Ericsson e' pronta a "partecipare come partner tecnologico e a mettere a disposizione finanziamenti" per la rete di nuova generazione.
Lo ha affermato l'a.d. di Ericsson Italia, Cesare Avenia, spiegando di voler "far parte di un investimento che coinvolga il sistema Paese".
Il manager ha detto che fino a ora sulla banda larga "non si parte perche' non si capisce chi deve guidare l'iniziativa". L'Agcom sta facendo la sua parte, ma "manca il Governo che dovrebbe prendere in mano la situazione. Romani sta facendo un grosso lavoro per portare almeno 2 mega a tutti, ma il progetto fibernation e' qualcosa di molto piu' grosso, sono 100 mega per tutti. Cerchiamo di recuparare il tempo", ha concluso Avenia.
Ericsson pronta per la banda larga, ma manca il governo
Ericsson apre alla proposta del garante delle Comunicazioni di una società ad hoc per la banda larga. Il colosso svedese sarebbe inoltre disponibile a partecipare con finanziamenti e competenze tecnologiche alla broadband spa per la costruzione della rete in fibra ma, fa notare, al momento manca un attore essenziale: il governo. Lo ha spiegato l'ad di Ericsson telecomunicazioni e responsabile della market Unit South East Europe, Cesare Avenia, a margine del convegno «La città nuova, l'evoluzione tecnologica per la società del futuro», organizzato dalla stessa Ericsson. La puntura al governo, tuttavia, non è andata giù al vice-ministro con delega alle Comunicazioni, Paolo Romani, che ha ricordato come il suo ministero gli 800 milioni per la banda larga li aveva trovati. Poi è stato Giulio Tremonti a farglieli sparire. Ma niente paura, ha aggiunto Romani: «Se non sarà Tremonti a darci i soldi, li troveremo comunque ricorrendo al mercato finanziario». Sul tema, durante il convegno, è intervenuto lo stesso Calabrò. L'idea di dare vita a una società ad hoc per le nuove reti in fibra ottica formata da operatori, Cassa depositi e prestiti, Regioni e Poste per il momento ha ricevuto solo «tante manifestazioni di buone intenzioni», ha spiegato il garante per le Comunicazioni. Grazie a questo progetto ci potrebbero essere buone ricadute occupazionali. «Aspettiamo il progetto per la banda larga per vedere cosa succederà nel 2010, potremmo creare molta occupazione, anziché tirare la cinghia», ha spiegato Avenia.
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5 anni fa
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